QUALCHE ALTRO RIGO DI VERITA’

| 18 Marzo 2021 | 0 Comments

CINQUE SENATORI DEL M5S HANNO PRESENTATO UN’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SULLA RECENTE VICENDA DELLA NAVE ESTERA CHE CERCAVA DI ‘MOLLARE’ NEL PORTO DI TARANTO UN CARICO DI RIFIUTI RADIOATTIVI. E IN QUESTO PRECISO CONTESTO RIEVOCANO L’OMICIDIO DI PEPPINO BASILE

(g.p.)_______La cronaca in questi giorni riporta di attualità l’assassinio di Peppino Basile, avvenuto nel 2008 e rimasto senza giustizia.

Come leccecronaca.it documentò subito con un’intervista all’interessato, ai primi di questo mese il dirigente regionale di Fratelli d’Italia Mario Rigo scoprì un tentativo di una nave battente estera di lasciare nel porto di Taranto una carico di scorie radioattive, bloccato dai controlli delle autorità italiane, e, particolare ancora più inquietante, scoprì che questi controlli sono stati introdotti da poco tempo, nel 2019: dove sono finiti tutti questi rifiuti negli anni passati?”, si chiedeva in ultimo Mario Rigo (in fondo, il link del nostro articolo).

In quella sede, nell’intervista al politico tarantino, leccecronaca.it aveva riproposto quanto scoperto in precedenti articoli giornalistici degli anni passati  e in nuove elaborazioni sempre in questi giorni in fase di progetto editoriale: che, cioè, l’omicidio di Peppino Basile, riconosciuto di recente vittima innocente di mafia, possa essere ricondotto nel movente con tutta ragionevolezza al voler fermare, prima che esplodesse, la notizia bomba cui Peppino Basile stava lavorando negli ultimi giorni di vita, l’interramento di rifiuti radioattivi, appunto, nella discarica di Burgesi, a Ugento.

Ma ci sono altre novità, eccole.

Nella seduta di martedì scorso, 16 marzo, del Senato della Repubblica i senatori del Movimento 5 Stelle Daniela Donno, Gianluca Ferrari, Iunio Valerio Romano, Raffaele Mautone e Gabriella Di Girolamo hanno presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta ai Ministri della transizione ecologica, Roberto Cingolani; dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti;  e della Salute, Roberto Speranza, proprio prendendo spunto dalla notizia della recente notizia della nave con rifiuti tossici al porto di Taranto, in cui, fra le altre cose, ad un certo punto si legge:

dopo un passato di veleni e rifiuti tossici, inchieste e archiviazioni da Burgesi a Casino Arto nel comune di Ugento (Lecce), con dubbi e preoccupazioni maggiori mai completamente svaniti e certezze mai raggiunte, in Puglia le problematiche legate al traffico e allo smaltimento di rifiuti tossici e pericolosi, alle bonifiche mai effettuate o completate, lascia alto il livello di attenzione dovuto per questo territorio;

per decenni si è assistito al silenzio di tante voci, ma in questo silenzio la voce di Peppino Basile (consigliere provinciale e comunale all’opposizione di Ugento, ucciso nel 2008) riecheggia ancora forte per le strade e le piazze del basso Salento sulle discariche abusive e quelle autorizzate, dove rifiuti tossici delle industrie del Nord sono stati smaltiti dalla mafia del Sud.

 

Per la prima volta dunque in un documento ufficiale e istituzionale l’omicidio di Peppino Basile viene messo in relazione alla sua attività di denuncia di rifiuti tossici ‘smaltiti’ nel Salento.

Qui di seguito il testo completo dell’interrogazione parlamentare (Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05093, seduta 306 del 16 marzo 2021, FONTE: SENATO DELLA REPUBBLICA):

 

DONNO , FERRARA , ROMANO , MAUTONE , DI GIROLAMO – Ai Ministri della transizione ecologica, dello sviluppo economico e della salute.

-Premesso che:

il 18 febbraio 2021, nel porto di Taranto la locale Capitaneria di Porto ha eseguito controlli sui rifiuti di bordo di una nave mercantile battente bandiera di Singapore;

a seguito di questi accertamenti, è stato rinvenuto materiale sospetto, che il personale della nave voleva conferire alla società Nigromare di Taranto, come semplice rifiuto;

la Nigromare risulta essere concessionaria del servizio di raccolta dei rifiuti di bordo autorizzata dall’Autorità di sistema portuale di Taranto;

il personale addetto della Capitaneria di Porto ha eseguito un controllo radiometrico, che evidenziava un valore alto di radioattività;

i militari quindi hanno provveduto a mettere in sicurezza il materiale, disponendo lo sbarco di detti rifiuti, mentre la società Nigromare si è attivata per contattare una ditta autorizzata allo smaltimento. Sono stati, quindi, eseguiti i controlli radiometrici da un tecnico ministeriale autorizzato, che confermavano la radioattività del prodotto di ben 12 volte il valore di fondo;

i Vigili del fuoco di Taranto hanno effettuato il trasbordo dei rifiuti, circa 150 chilogrammi, dalla nave a un mezzo della ditta Promex di Forlì, per il successivo smaltimento;

quanto accaduto pone in evidenza i capillari controlli effettuati dagli uomini del Nucleo PSC della Capitaneria di Porto di Taranto, a tutela della salute e dell’ambiente, e del sinergico contributo dato dalla società Nigromare, ambedue sempre attenti alle tematiche ambientali in uno scenario industriale complesso; fatte salve le considerazioni sulla capacità professionale dei nostri militari nell’individuare sostanze nocive alla salute e all’ambiente e la formazione degli stessi per fronteggiare queste situazioni;

considerato che:

dopo un passato di veleni e rifiuti tossici, inchieste e archiviazioni da Burgesi a Casino Arto nel comune di Ugento (Lecce), con dubbi e preoccupazioni maggiori mai completamente svaniti e certezze mai raggiunte, in Puglia le problematiche legate al traffico e allo smaltimento di rifiuti tossici e pericolosi, alle bonifiche mai effettuate o completate, lascia alto il livello di attenzione dovuto per questo territorio;

a parere degli interroganti vi è la necessità di procedere alla quantificazione dei danni ambientali prodotti dalle discariche e dagli sversamenti illegali, nonché alla misurazione degli agenti inquinanti e alla rilevazione delle patologie ad esse direttamente correlabili;

per decenni si è assistito al silenzio di tante voci, ma in questo silenzio la voce di Peppino Basile (consigliere provinciale e comunale all’opposizione di Ugento, ucciso nel 2008) riecheggia ancora forte per le strade e le piazze del basso Salento sulle discariche abusive e quelle autorizzate, dove rifiuti tossici delle industrie del Nord sono stati smaltiti dalla mafia del Sud;

considerato, inoltre, che:

anche allo scopo di rispondere all’infrazione comunitaria in atto sulla mancata trasmissione del Programma nazionale per la gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi, verso la realizzazione del deposito per la conservazione dei rifiuti radioattivi italiani di bassa e media attività e del parco tecnologico, è stato emanato il decreto interministeriale del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 30 dicembre 2020;

la So.G.I.N. S.p.A. (società statale incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi) ha provveduto alla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ai fini della realizzazione del deposito nazionale per il combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi;

la Carta comprende 67 aree, con priorità differenti, dislocate nelle diverse regioni e in Puglia sono state indicate 17 zone;

il 5 gennaio 2021 il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha annunciato ufficialmente la notizia della pubblicazione della Cnapi da parte della So.G.I.N. S.p.A. e dell’avvio della consultazione pubblica, riportando il nulla osta interministeriale e i riferimenti per tutte le informazioni sul sito appositamente indicato da So.G.I.N. (“depositonazionale”);

la gestione della sicurezza territoriale e la cura del proprio ecosistema è una delle basi fondanti del settore turistico, materia della quale, seppur riconoscendo lo sviluppo in regione, non può venire a mancare in una realtà come quella pugliese;

l’indotto turistico, infatti, non solo andrebbe a evidenziare le eccellenze del territorio, ma andrebbe anche a creare indotti lavorativi di spessore grazie alla nascita di imprese e attirando investimenti, colpendo in diversi punti il dramma della disoccupazione tragicamente troppo presente nel Mezzogiorno:

non esiste una normativa procedurale che possa identificare scorie radioattive portate attraverso queste navi e non si sa come controllare i rifiuti radioattivi presenti su navi battenti bandiera di Stati esteri, esponendo a rischi altissimi non solo i nostri militari addetti ai controlli, ma anche l’intero territorio nazionale,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo intendano, per le loro rispettive competenze, intervenire al riguardo;

quali siano le aree individuate in Puglia come idonee del deposito nazionale per il combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi;

quali siano le procedure attivate o da attivare allo scopo di procedere con la massima condivisione con i territori interessati, così da escludere qualsiasi imposizione ai territori di scelte di livello governativo centrale;

se si intenda procedere alla quantificazione dei danni ambientali prodotti dalle discariche e dagli sversamenti illegali, nonché alla misurazione degli agenti inquinanti e alla rilevazione delle patologie ad esse direttamente correlabili;

quali iniziative, anche di carattere normativo, i Ministri intendano assumere affinché ogni imbarcazione abbia una certificazione che attesti la non presenza di rifiuti radioattivi a bordo.______

LA RICERCA nel nostro articolo del 3 marzo scorso

UN RIGO DI VERITA’. A TARANTO CONTINUANO AD ARRIVARE VIA MARE RIFIUTI RADIOATTIVI

 

 

 

Category: Cronaca, Politica

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.