NUOVI STUDI INQUIETANTI: IL MOSTRO CONTINUA AD INQUINARE E A UCCIDERE, MA ANCHE QUESTO GOVERNO COME I PRECEDENTI SE NE FREGA, E ANZI DA’ ALTRI SOLDI – 400 MILIONI – ALLA MULTINAZIONALE INDIANA CHE FABBRICA MORTI FRA I CITTADINI, IN NOME DEL PROFITTO ‘STRATEGICO’, DI CUI ORA E DIVENTATO SOCIO

| 11 Maggio 2021 | 1 Comment

(Rdl)______“Nel solo 2019 a Taranto ben 181 morti in più nei quartieri esposti all’inquinamento. L’eccesso di mortalità si ricava raffrontando la mortalità dei quartieri più inquinati con quella regionale.

Il 12 e 13 maggio manifestazione nazionale a Roma per chiedere la chiusura dell’area a caldo dell’ ex Ilva”. 

Così questa mattina tramite social e comunicati stampa Alessandro Marescotti, di PeaceLink, che così continua:

I manifestanti fanno propri i dati dell’ultima indagine epidemiologica elaborata con i dati dell’anagrafe comunale e che evidenziano eccessi di mortalità nei quartieri esposti all’inquinamento industriale.

I dati più preoccupanti sono quelli che emergono effettuando un confronto fra la mortalità dei quartieri più vicini all’area industriale e i dati regionali.

Basta un solo dato relativo al 2019: 181 decessi in più rispetto all’atteso confrontando i quartieri di Taranto più esposti all’inquinamento con il dato regionale.

Il Sindaco di Taranto, presa visione di questi dati, li ha inviati al governo esprimendo forte preoccupazione.

Il manifestanti a Roma affluiranno nel pieno rispetto delle norme di sicurezza e attenderanno pacificamente la sentenza del Consiglio di Stato che si esprimerà sullo spegnimento dell’area a caldo dell’ILVA, come stabilito dalla sentenza del TAR di Lecce in ragione della pericolosità delle emissioni incontrollate dell’area a caldo dell’ILVA, riscontrate in particolare nel 2019″. ______

La notizia richiamata nel nostro titolo è del 14 aprile scorso: Invitalia,  l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia, ha sottoscritto l’aumento di capitale di AM InvestCo Italy S.p.A., la società affittuaria dei rami di azienda di Ilva in Amministrazione Straordinaria.

La sottoscrizione del capitale è avvenuta in attuazione dell’accordo di co-investimento tra Arcelor Mittal Holding S.r.l., Arcelor Mittal SA e Invitalia.

In particolare, Invitalia, su incarico del Governo italiano, ha sottoscritto, con i contributi in conto capitale assegnati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, azioni ordinarie per un importo di Euro 400 milioni e, a seguito dell’adesione all’aumento di capitale, acquisisce il 50% dei diritti di voto di AM InvestCo Italy che assumerà la denominazione “Acciaierie d’Italia Holding S.p.A.”.

 

I PARTICOLARI SULLO STUDIO RESO NOTO OGGI

(Comunque è opportuno ricordare il fatto che i veleni buttati nell’ aria dal Mostro a Taranto  possono essere  trasportati dal vento fino a ottanta chilometri di distanza).

Quattro ricercatori hanno sviluppato uno studio sulla mortalità a Taranto da cui emergono eccessi statisticamente significativi nei quartieri più vicini all’area a caldo dell’ILVA (la più inquinante, costituita da cokerie, agglomerato, altoforni e acciaierie). Basta un solo dato relativo al 2019: 181 decessi in più rispetto all’atteso confrontando i quartieri di Taranto più esposti all’inquinamento con il dato regionale.

Quattro ricercatori hanno sviluppato uno studio sulla mortalità a Taranto da cui emergono eccessi statisticamente significativi nei quartieri più vicini all’area a caldo dell’ILVA (la più inquinante, costituita da cokerie, agglomerato, altoforni e acciaierie). Basta un solo dato relativo al 2019: 181 decessi in più rispetto all’atteso confrontando i quartieri di Taranto più esposti all’inquinamento con il dato regionale.

Tale studio è stato condotto da un epidemiologo, due statistici e un docente di Igiene e Prevenzione Ambientale, rispettivamente Valerio Gennaro, Stefano Cervellera, Carlo Cusatelli e Alessandro Miani.

LA NOVITA’ DI QUESTO STUDIO

E’ lo studio epidemiologico più aggiornato.

L’aspetto particolarmente interessante della ricerca sta nel fatto che offre i dati più aggiornati in assoluto, giungendo fino al 31 dicembre 2020, utilizzando i dati dell’anagrafe comunale.

I dati sono così preoccupanti che il Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, li ha immediatamente trasmessi al Governo e in questi giorni sono sui tavoli dei ministri Roberto  Cingolani (Transizione ecologica), Roberto Speranza (Salute) e Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico).

Siamo in grado di fornire i dati alla stampa e di illustrarne gli aspetti salienti.

RAFFRONTO QUARTIERI CON REGIONE

Nel 2019 ben 93 donne e 88 uomini sono morti in più dell’atteso (calcolato su base regionale) nell’area vicina al polo industriale.

Confrontando i dati cittadini di mortalità con quelli regionali la situazione appare ancora più grave:

UOMINI anno 2019

40 uomini morti in eccesso nel quartiere Paolo VI (+68% rispetto al dato regionale)
48 uomini morti in eccesso nel quartiere Borgo-Città Vecchia (+25% rispetto al dato regionale)
Totale: 88 uomini morti in più dell’atteso calcolato su base regionale.

Nel quartiere Tamburi si registra un eccesso di mortalità di 14 uomini, dato però non considerato “statisticamente significativo” se si assume un intervallo di confidenza del 90%. Tuttavia un significativo eccesso di mortalità (+41%) si era registrato nell’anno precedente (2018) nel quartiere Tamburi quando erano deceduti 27 uomini in più dell’atteso. 

DONNE anno 2019

Ma ciò che colpisce particolarmente nel raffronto con i dati regionali è l’eccesso di mortalità femminile nel 2019 registrata nei quartieri più vicini all’area industriale:

21 donne morte in eccesso nel quartiere Paolo VI (+41% rispetto al dato regionale)
20 donne morte in eccesso nel quartiere Tamburi (+26% rispetto al dato regionale)
52 donne morte in eccesso nel quartiere Borgo-Città Vecchia (+21% rispetto al dato regionale)
Totale: 93 donne morte in più dell’atteso calcolato su base regionale.

Totale complessivo (maschi+femmine): 181 decessi in più dell’atteso calcolato su base regionale nel 2019.

I dati 2020 della Regione Puglia non sono disponibili e quindi il raffronto si può effettuare fino al 31 dicembre 2019.

RAFFRONTO QUARTIERI CON CITTA’

Nel 2020 ben 60 decessi fra gli uomini residenti più vicini al polo industriale (rispetto al dato atteso calcolato su base comunale).

Dalla ricerca emerge che a Taranto si è registrato un eccesso di mortalità statisticamente significativo nel 2020 tra gli uomini del quartiere Tamburi e del quartiere Borgo-Città Vecchia (ossia del centro di Taranto). Per la precisione nel 2020 sono morti 60 uomini in più in questi quartieri che sono più vicini agli impianti dell’area a caldo dell’ILVA. Dei 60 decessi in eccesso 18 sono avvenuti nel quartiere Tamburi e 42 sono avvenuti nel più popoloso quartiere Borgo-Città Vecchia.

Tale dato è stato ricavato dai ricercatori confrontando i dati di mortalità (per tutte le cause) dei quartieri più vicini all’area industriale con il dato comunale della città di Taranto.

Da un punto di vista percentuale i dati sono questi:

+25% rispetto al dato comunale per uomini del quartiere Tamburi
+20% rispetto al dato comunale per uomini del quartiere Borgo-Città Vecchia
Per le donne il dato del 2020 non appare statisticamente significativo con un intervallo di confidenza del 90% pur registrando un eccesso di decessi pari a 48 unità (sommando i quartieri Tamburi, Borgo-Città Vecchia e Paolo VI).

ANNOTAZIONE PER CHI NON E’ DI TARANTO

Poiché si è più volte evidenziato che la mortalità si registra nei quartieri “più vicini” all’area industriale, va detto che il quartiere Tamburi è stato costruito prima dell’Italsider. E va aggiunto che adesso gli abitanti di quell’area non riescono a vendere gli appartamenti ad una cifra sufficiente per acquistarne uno più distante.______

LA DOCUMENTAZIONE nei nostri due ultimi articoli sulla questione, del 5 e del 7 maggio scorsi

I BAMBINI DI TARANTO VOGLIONO VIVERE. ILVA: LAVORO O MORTE, QUESTO L’ATROCE DILEMMA. L’ASSOCIAZIONE GENITORI TARANTINI QUESTA MATTINA IN UNA VIDEO CONFERENZA INTERNAZIONALE CHIEDE LA CHIUSURA DELL’ACCIAIERIA SUBITO, INVOCANDO SALUTE E SICUREZZA

 

IL DESTINO DEI TARANTINI IN MANO AI GIUDICI DEL CONSIGLIO DI STATO A ROMA, E A QUELLI DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO A STRASBURGO

 

 

 

Category: Cronaca, Politica

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Comments (1)

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  1. Genitori Tarantini - tramite Facebook ha detto:

    E vabbe’, cari amici, è vero che abbiamo tutti da fare, anche noi. E vabbe’, avete perso la speranza, noi ancora no, ma quando ci accorgiamo che siamo soli, un po’ la perdiamo.

    Forse sbagliamo qualcosa, forse non siamo stati capaci di trasmettervi la voglia di combattere, ma lo sapete che in questi mesi si deciderà il futuro di noi tutti?

    Tre steep importanti ci aspettano e dobbiamo partecipare come comunità attiva, i tarantini ci devono essere!

    L’esito del processo è fondamentale, il giorno in cui i giudici si esprimeranno, la città intera dovrebbe esserci!

    Poi, Il Consiglio di Stato si esprimerà sull’ordinanza sindacale che chiedeva la chiusura dell’area a caldo, tutta la città dovrebbe aspettare unita quest’altro pronunciamento.

    E poi, siamo in attesa del nuovo pronunciamento del ricorso presentato da un altro gruppo di tarantini, contro lo Stato italiano. Il primo ricorso ci ha visto vincitori, il secondo dovrebbe essere sulla stessa linea.

    Volete partecipare o volete continuare a delegare altri?

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