NOTE D’ARTE / A LECCE LA MOSTRA “Intra mundi”

| 16 Giugno 2021 | 1 Comment

di Raffaele Polo_______

Dalla esperienza organizzativa di Dores Sacquegna che presenta, da sempre, ottime testimonianze dell’arte contemporanea, fruibili anche nella nostra realtà, ecco aprirsi un vero e proprio universo artistico che, con il titolo esplicativo di ‘Intra Mundi’, riempie il mese di giugno presso la Fondazione Palmieri di Lecce.

E questa rassegna viene inaugurata dalla presenza, il 18 giugno, di due colonne delle performance salentine, ovvero Massimiliano Manieri e Piermatteo Vantaggiato.

In sintesi, ricordiamo che dal 16 al 30 Giugno 2021, presso la Fondazione Palmieri a Lecce,  è allestita la mostra d’arte contemporanea “Intra Mundi: legami, transiti e approdi di un presente imperfetto”, ideata e curata da Dores Sacquegna, e coordinata da Primo Piano LivinGallery | Progetti & Servizi per l’Arte Contemporanea.

Con il Patrocinio del Comune di Lecce, il giorno 18 Giugno dalle ore 19:30, in concomitanza con l’apertura ufficiale, avrà luogo la performance interattiva WAP (World After Plastic) di e con Massimiliano Manieri e Piermatteo Vantaggiato.

L’ideatrice del percorso, la gallerista Sacquegna, così sintetizza questo viaggio nell’arte contemporanea: “Seguendo la pratica dell’etnografia del viaggio, INTRA MUNDI approda a Lecce, con il suo carico di navigatori visionari per dare vita ad una Odissea contemporanea. L’evento si snoda tra la fedeltà alle proprie radici e il rischio di perderle e trova la sua terraferma in un territorio fluido e suscettibile a continue ibridazioni storiche, sociali e ambientali.  Intra Mundi pone attenzione alla Natura, luogo di cura, insegnamento e radice delle nostre esistenze.  Intra Mundi è dimensione onirica e spazio dell’eterno fluire, e tra i flutti, troveremo le tracce e le memorie dei viandanti senza meta, perché in fondo è il paesaggio stesso la meta”.

Tanti i temi affrontati dagli artisti, nelle varie sezioni della  mostra.

Nei legami con la terra, le recenti opere degli alberi geografici sacri e la scultura Una sola terra, una sola umanità di Tarshito, artista e architetto barese e cittadino del mondo;  gli alberi guardiani in carta Washi della svizzera Marilou Pilou Glinz, l’olivo, simbolo dell’albero della vita, dell’ olandese Ida Kleiterp.

Tra natura, spazio e tempo, le opere della artista tedesca Janine von Thüngen, residente a Roma e nota per le sue sculture monumentali della serie Eternity esposte a Villa Foscari (o La Malcontenta di Palladio a Mira), e qui con opere più piccole ma altrettanto significative, legate all’anima dell’universo e a Lilith e ai suoi culti della fertilità.

Sulla forza e la cura della natura, l’opera dell’artista milanese Maria Luisa Imperiali e del greco George Syrakis,  nella dualità tra vita e morte e i link alle radici del passato con la giapponese Tomomi Sato.  In mostra il video-documento di The One world painting, sull’attività di oltre quaranta anni della Land Artista tedesca Ulrike Arnold, girato in cinque continenti.

Il tempo del mito, relegato spesso a una dimensione arcaica non è finito, si è solo trasformato e nella nuova realtà crossmediale troviamo le cosmogonie dell’artista francese Mael DeNegri, gli emisferi quantici della leccese Maria Gabriella Marra e i video  identitari dell’artista turca Şebnem Yüksel, e il video dell’artista inglese Louisa Potapchick, che ci trasporta nell’immaginifico di una poesia semi-scientifica sulla natura semantica, olografica e quantistica dei geni umani. Tra antiche mappe celesti e simmetrie spezzate dalla pandemia, rispettivamente le opere dell’artista canadese  Tanya P. Johnson e della spagnola Rå Ballester.

Nella sessione Transiti e approdi,  l’acqua come simbolo della fusione con il tutto che scorre, nel video del duo artistico francese Nancy e Philip Barwell e tra realtà e fantascienza, il video apocalittico Hydra di Sara Tirelli (ispirato dal romanzo “Il mondo sommerso” di James Ballard) e girato a Venezia, una opera che suggerisce nuove modalità di percezione dell’esistenza stessa, dovuta al cambiamento climatico (nella foto).

Mare evaporato e memento mori nelle opere dell’artista barese Massimo Ruiu, dove l’ecosistema marino – e non solo – potrebbero rimanere dei ricordi, se non prendiamo atto della priorità di difesa del nostro habitat, come del resto anche della natura colonizzata dai rifiuti nell’opera dell’olandese Nel Ten Wolde. Provvisorietà, transizione, impermanenza nei paesaggi dei francesi Thimotée Peignier e Beatrice Desrousseaux .

Chiude la rassegna il video “Immagina il cambiamento: conversazioni costiere”, del britannico Simon Read ( le cui opere-mappe sono collezionate tra gli altri dal Guggenheim di NY), sul cambiamento delle coste della Bretagna orientale.

Intra Mundi è, insomma, un vero e proprio itinerario sensibile nel quale gli artisti riflettono il pensiero e l’identità di quest’epoca così caotica, restituendoci la muta testimonianza delle contraddizioni, delle conseguenze e dei pericoli a cui il genere umano si è volontariamente esposto, al fine di soddisfare la propria sete di conoscenza e il proprio desiderio di superare ogni limite._______

 

 

INFO & ORARI VISITA

Dal 16 AL 30 Giugno 2021

Preview su prenotazione ( 16 – 17 Giugno pomeriggio)

Inaugurazione con il pubblico e performance 18 Giugno ore 19: 30

Fondazione Palmieri, Vico Dei Sotterranei, Lecce (dietro il Duomo).

Giorni e orari per la visita: Tutti i giorni dalle 16:30 alle 20:30 Mattina: su appuntamento

INFO: primopianogallery@gmail.com | Tel + 39 349 37 20 659

 

Category: Cultura

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Comments (1)

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  1. Dores Sacquegna ha detto:

    Grazie Raffaele Polo!
    Un abbraccio da tutti noi di Primo Piano

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