ALFREDO MANTOVANO NEL GOVERNO DI GIORGIA MELONI

| 22 Ottobre 2022 | 0 Comments

di Valerio Melcore _______ Il nuovo governo si è insediato. Giorgia Meloni è il nuovo Presidente del Consiglio.
Per la prima volta nella storia d’Italia il capo del governo sarà una donna, non solo, si tratta di una giovane donna ma soprattutto è l’espressione di un mondo, quello della destra che da sempre è stata messo all’angolino, subendo discriminazioni di ogni tipo.
Le donne e gli uomini di destra in Italia sono figli di un Dio minore e quest’ultima campagna elettorale ne è stata l’ennesima prova. Una campagna in cui la sinistra ha dipinto la Meloni come un mostro, erede del Fascismo, omofoba, razzista, nemica delle donne, nemica dell’Europa, che è contro i diritti delle persone. Attacchi alla Meloni sono venuti dai giornaloni dell’alta finanza, dall’emittente televisiva La7, dove soli se la cantano e soli se la suonano, per non parlare della Rai che invita nelle sue trasmissioni scrittori comunisti francesi per sentenziare che se il popolo vota a destra quel voto non va rispettato. A dare manforte al coro delle anime belle di casa nostra ci sono stati coloro che in Europa hanno sempre gradito un’Italia debole asservita agli interessi altrui; hanno tentato tutti i modi di minare la credibilità di FdL, ciò nonostante, o chissà forse proprio per questo, il popolo italiano ha premiato Giorgia Meloni.
A nulla sono serviti tre anni di pedinamenti e di inchieste di giornalisti o pseudo tali, per tentare di infangare gli uomini di Fdl, così come il tentativo da parte di qualche magistrato che ha cercato di delegittimare personaggi vicini alla leader di FdI, tutto è stato vano e oggi la destra è la prima forza politica in Italia.

Basterebbe questo risultato per dare la cifra del personaggio, non dimentichiamo che alla leader di Fratelli d’Italia nessuno ha regalato nulla, ha costituito un partito su cui nessuno avrebbe scommesso un euro, invece giorno dopo giorno, lavorando per anni lo ha portato a sbaragliare la concorrenza.
Meloni non ha sbagliato una mossa in questi anni e per arrivare all’oggi, anche nella formazione del Governo è riuscita a non cedere alle pressioni esterne e a quelle degli alleati ma è andata dritta per la sua strada come aveva promesso.
Gli uomini e le donne del nuovo Governo sono tutte di altissimo livello, ma quella che come leccesi ci ha colpito in modo particolare è stata la nomina a Sottosegretario di Alfredo Mantovano.
Un intellettuale, ricordiamolo, che ha pubblicato decine di volumi, che ha organizzato centinaia di conferenze sempre di altissimo livello, la stampa nazionale lo descrive come un Magistrato prestato alla politica, io mi permetto di dissentire e non solo per gli importanti ruoli politici ed istituzionali ricoperti in passato, ma la sua passione per la politica lo accompagna sin da quando era un liceale.


Fra i Ministri c’è Raffaele Fitto un altro salentino, a cui giustamente la Meloni  ha affidato un ministero per riconoscenza in quanto l’ha sostenuta quando FdI era al 4%. Fitto è un uomo che proviene dal mondo della Democrazia Cristiana.
Ma  se la Meloni è stata riconoscente nei confronti di quanti pur provenendo da ambienti politici differenti da quelli in cui lei è cresciuta l’hanno sostenuta, non ha dimenticato, anzi ha valorizzato uomini e donne che provengono da quel piccolo mondo, che i media dipingevano come i brutti e i cattivi, che era la destra. Inoltre, la scelta di mettersi a fianco un personaggio Mantovano, che noi salentini ben conosciamo, che ricordiamolo era fuori dal Parlamento e la riprova che la Meloni oltre a volere nel suo Governo personalità di spessore, vuole anche che quella cultura di destra, che è cultura di civiltà, di identità e sopratutto di libertà, che sin’ora è mancata nel nostro paese stretto nella morsa del pensiero unico,  possa esprimersi al meglio attraverso gli uomini e le donne di destra che governeranno la Nazione.

Troppe volte la Comunità della destra è stata delusa da personaggi che quando raggiungevano un posto di potere, magari alla guida di una città, di una provincia o in qualche ruolo chiave in Regione, dimenticavano coloro che per anni avevano combattuto al loro fianco, cedendo alle lusinghe del potere o alla rodata burocrazia costruita in decenni dalla sinistra.
Ecco, Giorgia Meloni oltre ad essere convincente quando racconta l’Italia che sogna, si  fa notare per piccoli gesti che ai più sfuggono, ma non a coloro che sono diretti.

Appena conosciuto i risultati elettorali e saputo che FdI era il primo partito, ha voluto ricordare coloro che non c’erano più e con i quali avrebbe voluto condividere quella vittoria.

Le decine di migliaia di militanti che negli anni si sono formati nella giovane destra, nel Fronte della Gioventù e che hanno pagato un pesante tributo, in termini di discriminazioni, di violenze, a volte di carcere solo per essersi difesi e che hanno visto tanti loro amici cadere uccisi dall’odio della sinistra, per un momento hanno provato un brivido, hanno provato una commozione profonda ritornando con il cuore e con la mente ai loro anni giovanili fatti di militanza e di sogni.

Ecco, di Giorgia Meloni possiamo dire che sia una sognatrice pragmatica. La capacità di questa donna di coltivare sogni, di non dimenticare il proprio percorso di vita, avendo ben piantati i piedi per terra ci fa ben sperare.
 
Sappiamo che al Governo Meloni è stato consegnato un paese a pezzi, che ha enormi problemi da risolvere, che i più ritengono siano problemi irrisolvibili, per cui il percorso di questo governo è tutto in salita,  ma siamo convinti che se c’è una che può farcela è proprio Giorgia Meloni, grazie alla sua tenacia e alla sua determinazione.

Ora passiamo dal dato nazionale a quello locale.
Sappiamo che molti salentini, che per anni hanno militato a destra  da qualche anno si limitano a tifare o a criticare, ma hanno smesso di impegnarsi politicamente in prima persona, perché la destra salentina pur essendo rappresentata da persone degnissime, queste non provengono da quella Comunità umana e politica in cui questi militanti si sono formati. Pertanto non si riconoscono in questi leaders.

Il ritorno “in pista” di Alfredo Mantovano potrebbe essere l’occasione perché costoro possano ritornare a fare politica attiva andando ad irrobustire le fila di Fratelli d’Italia.

All’altro salentino Raffaele Fitto, insieme a tutti i suoi colleghi di Governo, facciamo i migliori auguri di buon lavoro.
(Nella foto: Alfredo Mantovano, quando era sottosegretario agli Interni, mentre tiene una conferenza a Cavallino organizzata dal Circolo il Cavaliere sul tema: “La Sicurezza genera ricchezza ed occupazione”)

Category: Costume e società

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