CASO EMANUELA ORLANDI / CALENDA CHIEDE CHIAREZZA

| 3 Novembre 2022 | 0 Comments

DOPO LA VISIONE DELLA DOCU-SERIE “VATICAN GIRL”

di Flora Fina ______

Sul fronte del caso Emanuela Orlandi, giunge proprio oggi la notizia – questa volta di stampo prettamente social e politico – secondo cui il leader di Azione, Carlo Calenda, chiede che lo Stato italiano debba necessariamente pretendere dal Vaticano la verità, una verità mai scoperta sin dal lontanissimo 22 giugno del 1983.

Calenda infatti,  scrive sui suoi profili Instagram e Facebook (nella foto) di aver visto il documentario Netflix su Emanuela Orlandi e ha voluto sottolineare che, grazie al lavoro investigativo da parte dei giornalisti, “è oramai chiaro che il Vaticano sa perfettamente cosa è accaduto a questa povera ragazza di 15 anni“, aggiungendo poi:

E’ dovere dello Stato italiano pretendere la verità“.

Sempre secondo lo stesso leader di Azione, possiamo leggere infatti nel suo post “il grado di protervia e arroganza delle gerarchie vaticane anche davanti a prove documentali che attestano il coinvolgimento della Santa sede è inaccettabile. Siamo uno stato laico, non una comunità di vassalli della chiesa”.

“Chiederemo al Ministro degli Esteri di attivarsi“, conclude poi. 

Insomma, Carlo Calenda fa presente una prospettiva sul caso Orlandi già consolidata da quasi quarant’anni e già nota ai più: che l’ombra dello Stato Vaticano aleggiasse infatti su questo mistero di cronaca è un dato di fatto, qualcosa di imprescindibile e assoluto, ormai facente tristemente parte del tessuto culturale e della cronaca nera dal sapore tutto italiano.

Prova ne è non solo l’attuale interesse mediatico scaturito per mezzo della docu-serie Vatican Girl (locandina nella foto) ma anche e soprattutto alcuni corsi e ricorsi storici sulla vicenda riemersi pochi mesi fa, e che hanno riguardato,  in special modo, non solo la presunta confessione da parte di un probabile rapitore di Emanuela, ma altresì ulteriori nonché pesanti e torbide vicende relative alla trattativa Stato-Vaticano di cui, nei mesi scorsi, abbiamo trattato con dovizia di particolari.

È chiaro ed evidente che la richiesta formulata da parte di Calenda nei confronti di Antonio Tajani – attuale ministro degli esteri e della cooperazione internazionale per l’appunto – ha motivi fondati di sussistere, tuttavia scava e cerca risposte in un terreno già esplorato – senza apparente successo – innumerevoli volte, lasciando quell’amaro in bocca di chi sa di avere la risposta e, allo stesso tempo, di non poterla esprimere.

In poche parole, Vatican Girl, è quel genere di docu-serie che fa luce su un panorama abbondantemente illuminato, un panorama già ricostruito in quasi quarant’anni di indagini, e che non porta ad alcuna novità che non sia già nota ai più.

Netflix ha promesso grandi rivelazioni: illazioni di ogni genere e teorie – tutti accomunati da uno scopo comune – che si impegnano a percorrere strade ampiamente battute, anzi, asfaltate.

Lo stesso fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, fa sapere tuttavia, dal canto suo, di essere “contento del documentario su Emanuela, perché sapevo che milioni di persone in più avrebbero conosciuto la sua storia” come ha spiegato in un’intervista rilasciata a Fanpage.it pochi giorni fa.

Ebbene a questo punto, la speranza che si rincorre tra inchieste, film, libri e docu-serie rimane sempre la stessa: cercare la verità assoluta per Emanuela, una verità questa volta già conosciuta, che chiede semplicemente conferma.

LA RICERCA nel nostro articolo del 10 agosto scorso.______

CASO EMANUELA ORLANDI / LA CONFESSIONE DEL PRESUNTO RAPITORE APRE L’ENNESIMO SCENARIO

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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