L’INTERVENTO /  LE ‘AUTONOMIE DIFFERENZIATE’ DI CALDEROLI UN’ALTRA BEFFA PER IL SUD

| 9 Novembre 2022 | 0 Comments

di Crocifisso Aloisi  ______ 

Bloccare ogni proposito di autonomie differenziate regionali

Il ministro per gli affari regionali e le autonomie del Governo Meloni, Roberto Calderoli, della Lega, sta ultimando, in queste ore, una proposta di autonomie differenziate regionali che deve essere dichiarata irricevibile da ogni politico meridionale, partendo dai Sindaci fino alle ‘alte sfere’ della politica e risalendo la scala delle gerarchie politiche territoriali e nazionali rappresentate da politici meridionali.

È una riforma che renderà strutturale i divari incostituzionali tra Sud e Nord Italia a discapito ovviamente di tutti i meridionali senza distinzione di censo o colore politico.

Siamo arrivati a questa situazione a causa di una pseudo riforma costituzionale del titolo V della Costituzione avvenuta nel 2000 (dal governo tecnico e provvisorio di Amato) , votata anche dall’allora sinistra, e che fu poi confermata da un referendum confermativo farlocco pochi mesi dopo.

Un referendum che ebbe un dibattito parziale, improntato su basi demagogiche e fuorvianti che non rappresentò correttamente ai cittadini quali sarebbero state le reali conseguenze soprattutto per i meridionali. Un referendum votato da appena il 35% del corpo elettorale (essendo confermativo non è richiesto il raggiungimento del quorum).

Le conseguenze di quella sciagurata riforma le stiamo ancora vivendo sulla nostra pelle (sia come semplici cittadini sia come amministratori locali) e sono state certificate da istituti statistici, docenti universitari (basta leggere quello che scrivono in materia i professori Guglielmo Forges Davanzati e Gianfranco Viesti), giornalisti del calibro di Marco Esposito e Lino Patruno ed altri istituti come per esempio Eurispes o l’Associazione Amici di Marco Biagi.
Infatti un rapporto Eurispes pubblicito nel febbraio 2020 ha messo nero su bianco che, a causa di quella ‘riforma’ , al Sud Italia sono stati negati ben 840 miliardi di euro dal 2001 al 2017 che avrebbero dovuto essere investiti nel nostro territorio (una cinquantina di miliardi di euro l’anno, questo il furto perpetrato ai nostri danni. Si tratta di servizi pubblici NEGATI a milioni di meridionali  !!).
Mentre l’Associazione Amici di Marco Biagi (quindi non un gruppo neoborbonico per intenderci) , in un suo rapporto di pochi anni fa, ha scritto testualmente che quella riforma “ha contribuito drammaticamente ad estendere il divario tra Nord e Sud fino a un livello che ormai non ha alcun equivalente all’interno dell’area OCSE”.

Una riforma dunque che andava assolutamente rivista alla luce dei risultati prodotti (tanti danni al Sud Italia) e che invece non solo è rimasta in piedi ma ha avuto ulteriori spinte in tal senso con l’appoggio trasversale e a tappe da parte di tanti partiti sia di centrosinistra che di centrodestra. Le più importanti di queste tappe intermedie sono state

1) referendum sulle autonomie in Veneto e Lombardia del 2017 appoggiato da tutti i rappresentanti locali di quelle regioni, pd e cinquestelle inclusi

2) gli accordi concessi dal dimissionario Gentiloni alle regioni del Nord (Lombardia Veneto Emilia Romagna) a febbraio 2018 quando era presidente del Consiglio dimissionario e che quindi non avrebbe dovuto fare niente oltre l’ordinario ma fece lo stesso quella cosa col tacito assenso di tutti).

E, in base proprio a queste tappe intermedie, oggi si sta dando un’accelerazione fortissima per raggiungere le autonomie differenziate regionali che renderanno strutturale e perenne il divario a discapito soprattutto delle nostre giovani generazioni.

Inutile dire chi è Calderoli, basta ricordare che fu l’artefice di quella legge elettorale da lui stesso subito ribattezzata ‘porcellum’ successivamente demolita in più parti dalla Consulta perché incostituzionale (ma con quella legge incostituzionale abbiamo eletto un paio di presidenti di repubblica e alcune legislature). Questo per dire come sia pericolosa una riforma del genere il cui regista operativo è proprio uno come Calderoli.

Questa volta però non varrà la regola, che probabilmente qualche politico meridionale metterà in campo per lavarsi la coscienza, del “abbiamo fatto di tutto per fermare tale progetto ma ormai non si può far nulla” oppure “ci siamo impegnati, non potevamo bloccare il processo di autonomie ma comunque abbiamo strappato un buon accordo per le regioni del SUD” perché di autonomie differenziate si parla da più di quattro anni e nessuno può dirsi impreparato sull’argomento.
Se qualche politico meridionale, sotto ricatto politico dei rispettivi padrini politici nazionali, pensa di cavarsela in questo modo sappia in anticipo che ha i fari puntati da più parti e che saranno poi  contestati in ogni sede: questa volta non si faranno sconti a nessuno perché la posta in gioco è altissima, fondamentale per il futuro non soltanto dal SUD ma dell’intera nazione, dagli sviluppi non completamente prevedibili perché va ad intaccare profondamente l’unità stessa del nostro Paese. ______ 

(nella foto il dottor Crocifisso Aloisi)

Category: Politica

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