IL 9 NOVEMBRE SI E’ CELEBRATO IL GIORNO DELLA LIBERTA’. MA LA SINISTRA NON CI STA

| 11 Novembre 2022 | 0 Comments

(v.m.) ______ In ricordo della data cardine della nostra storia contemporanea, del 9 novembre 1989, la caduta del Muro di Berlino, il 9 novembre è la giornata in cui si celebra “IL GIORNO DELLA LIBERTA'”. Ma siccome alla sinistra non piace ricordare i crimini commessi dal comunismo, una scia di sangue che non ha pari nella storia, oltre 100 milioni di morti solo in tempo di pace o evita di ricordare e discutere o boicotta le iniziative, oppure insulta chi lo fa, parlando di strumentalizzazione.
Resta il fatto che nulla è trapelato in televisione, che non si sono visti dibattiti, iniziative scolastiche o quant’altro, eppure è una data che fa riferimento ad un evento storico avvenuto di recente, appena trentatré anni fa e che molti di noi hanno ben scolpito nella loro memoria, ricordando quegli eventi avendoli seguiti sugli schermi televisivi. Ci tornano alla memoria quelle migliaia di giovani che a colpi di martello e scalpello demoliscono il muro di cemento armato sormontato dal filo spinato che il Regime Comunista aveva costruito per evitare che i tedeschi della Germania dell’est, potessero venire da noi, in occidente.

Un muro che veniva controllato 24 ore al giorno da guardie armate che facevano fuoco su chiunque osasse avvicinarsi al Muro della vergogna.
Ma se si tratta di fare una riflessione su quell’immenso campo di concentramento comunista, che si chiamava Germania est, la sinistra tace.
Ma per farvi una vostra opinione cari lettori, pubblichiamo integralmente la lettera che il neo Ministro dell’Istruzione e Merito, il Prof. Giuseppe Valditara ha inviato alle scuole.

“Spett.li Dirigenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, domani 9 novembre 2022 si celebra il “giorno della libertà”, in ricordo dell’abbattimento del muro di Berlino, istituita con Legge 15 aprile 2005, n. 61. In questa importante occasione di ripensamento della storia, ho ritenuto di scrivere la lettera indirizzata agli studenti della scuola italiana, che trovate di seguito. Colgo l’occasione per salutare ciascuno di Voi e tutto il personale delle vostre scuole, che con fatica svolge l’arduo compito educativo di istruzione e formazione.

Care ragazze e cari ragazzi, la sera del 9 novembre del 1989 decine di migliaia di abitanti di Berlino Est attraversano i valichi del Muro e si riversano nella parte occidentale della città: è l’evento simbolo del collasso del blocco sovietico, della fine della Guerra Fredda e della riunificazione della Germania e dell’Europa.

La caduta del Muro, se pure non segna la fine del comunismo – al quale continua a richiamarsi ancora oggi, fra gli altri paesi, la Repubblica Popolare Cinese – ne dimostra tuttavia l’esito drammaticamente fallimentare e ne determina l’espulsione dal Vecchio Continente. Il comunismo è stato uno dei grandi protagonisti del ventesimo secolo, nei diversi tempi e luoghi ha assunto forme anche profondamente differenti, e minimizzarne o banalizzarne l’immenso impatto storico sarebbe un grave errore intellettuale.

Nasce come una grande utopia: il sogno di una rivoluzione radicale che sradichi l’umanità dai suoi limiti storici e la proietti verso un futuro di uguaglianza, libertà, felicità assolute e perfette. Che la proietti, insomma, verso il paradiso in terra. Ma là dove prevale si converte inevitabilmente in un incubo altrettanto grande: la sua realizzazione concreta comporta ovunque annientamento delle libertà individuali, persecuzioni, povertà, morte. Perché infatti l’utopia si realizzi occorre che un potere assoluto sia esercitato senza alcuna pietà, e che tutto – umanità, giustizia, libertà, verità – sia subordinato all’obiettivo rivoluzionario.

Prendono così forma regimi tirannici spietati, capaci di raggiungere vette di violenza e brutalità fra le più alte che il genere umano sia riuscito a toccare. La via verso il paradiso in terra si lastrica di milioni di cadaveri. E si rivela drammaticamente vera l’intuizione che Blaise Pascal aveva avuto due secoli e mezzo prima della Rivoluzione russa: «L’uomo non è né angelo né bestia, e disgrazia vuole che chi vuol fare l’angelo fa la bestia».

Gli storici hanno molto studiato il comunismo e continueranno a studiarlo, cercando di restituire con sempre maggiore precisione tutta la straordinaria complessità delle sue vicende. Ma da un punto di vista civile e culturale il 9 novembre resterà una ricorrenza di primaria importanza per l’Europa: il momento in cui finisce un tragico equivoco nel cui nome, per decenni, il continente è stato diviso e la sua metà orientale soffocata dal dispotismo.

Questa consapevolezza è ancora più attuale oggi, di fronte al risorgere di aggressive nostalgie dell’impero sovietico e alle nuove minacce per la pace in Europa. Il crollo del Muro di Berlino segna il fallimento definitivo dell’utopia rivoluzionaria. E non può che essere, allora, una festa della nostra liberaldemocrazia. Un ordine politico e sociale imperfetto, pieno com’è di contraddizioni, bisognoso ogni giorno di essere reinventato e ricostruito. E tuttavia, l’unico ordine Politico sociale che possa dare ragionevoli garanzie che umanità, giustizia, libertà, verità non siano mai subordinate ad alcun altro scopo, sia esso nobile o ignobile. Per tutto questo il Parlamento italiano ha istituito il 9 novembre la “Giornata della libertà”. Su tutto questo io vi invito a riflettere e a discutere.”

Category: Cultura

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