NOVITA’ EDITORIALI / IL ”Quaderno d’autunno” DI NAHI

| 13 Gennaio 2023 | 0 Comments

di Raffaele Polo ______

Con una tradizione cara a molti intellettuali, si pubblica, in occasione di date o avvenimenti importanti, un libretto, una sorta di taccuino che racchiude pensieri, aforismi, versi e illuminazioni, da distribuire ad amici e conoscenti, in tiratura limitata, a voler inspessire e sottolineare la continuità letteraria e poetica tra  l’autore e chi lo conosce e ha letto qualcosa delle sue pubblicazioni precedenti.

Usa così anche Antonio Nahi che utilizza, anzi, questo piacevole procedere senza soluzione di continuità ma raggiungendo una continua affabulazione poetica che gli consente di aggiornare costantemente le sue ispirazioni, immergendo i versi in una contemporaneità altrimenti impossibile da ottenere.

É nato così questo recentissimo Quaderno d’autunno (IAHN Edizione, 62 pagine, s.i.p.) che presenta, dopo la Prefazione di Luca De Giorgi e la recensione di Giancarlo Serafino, una quarantina di componimenti e la novità delle ‘Poesie barocche’ e ‘Ucraina, notizie dal fronte urbano’ a confermare la completa disponibilità dell’Autore a occuparsi dei problemi, nella realtà del grigio mondo in cui viviamo.

Del resto, per Nahi, la Poesia è stata sempre il mezzo per amalgamare armonicamente la nostalgia per il passato che scompare definitivamente nei ricordi di chi ha vissuto nelle circoscritte realtà dei luoghi salentini, e la testimonianza di un presente che offre, giorno dopo giorno, spunti e contrasti non sempre accettabili.

In questa piacevolissima raccolta, inoltre, ci piace segnalare una sorta di ‘guida’ romantica e letteraria che l’autore ci offre, a spasso per la città di Lecce, a far emergere alcuni accorati sentimenti legati a leggende, tradizioni e storie squisitamente leccesi. Dalla Corte Guidone di Ravenna a via Federico d’Aragona, fino a Santa Croce, all’Arco di Prato e al monumento di Fanfulla, il poeta crea una atmosfera carica di semplicità e reminiscenze, indugiando -ma non più di tanto- tra la voglia di farsi cantore di un’epoca eroica trascorsa e la necessità di ‘attualizzare’ il contesto dedicato altrimenti solo a nostalgiche memorie.

E ci riesce benissimo, ancora una volta, il bravo Comandante Nahi, con la consueta riservatezza e una sorta di naturale pudore, innato in lui, quando si scopre delicato cantore, legato con forza alle radici della propria terra.

Né poteva mancare tutto il dolore per la guerra in Ucraina, che miete vittime innocenti e che gli fa scrivere, con commozione, ‘ Quella notte a Kiev/ non dormirono i bambini…/ Quella notte a Kiev/ lungo le vie sbranate dalla guerra/ i bambini assonnati, continuarono/ sulle spalle del padre i sogni interrotti…/ poi, inesorabili, seguirono altri botti./ Quella notte a Kiev/ lungo le strade infuocate Oleh/ strinse forte le mani alla sorellina./ Poi… il silenzio, il nulla/ quella notte a Kiev./ Nella luce fioca della mattina/ Oleh non stringe più/ le mani alla sorellina.’

Category: Cultura, Libri

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