L’ “incidente di percorso” CON L’AUTISTA DI STEFANIA CORONA, LA MOGLIE DI ALVARO VITALI TRADITO E UMILIATO

| 21 Giugno 2025 | 1 Comment

di Giuseppe Puppo ____________ Per quelli che hanno la stessa mia età, dell’ educazione sentimentale negli anni Settanta, Alvaro Vitali è un mito. Il successo cinematografico per lui arrivò nel decennio successivo, con i film di Pierino, il personaggio delle barzellette riadattato sul grande schermo, ma poca roba, rispetto a quelli delle liceali.

A scuola ci facevano vedere Liliana Cavani e i fratelli Taviani; al cineforum – che a Lecce era un’istituzione – Alejandro Jodorowsky e Luis Bunuel; ecco e noi non potevamo dire liberamente quello che ne pensavamo, però…Però ecco, almeno una volta a settimana – “i venerdì culturali”, li avevamo ribattizzati con compunta ironia- di sera e di nascosto andavano nei cinema dei paesi del Salento a vedere i film di Alvaro Vitali.

Perché?

In “La compagna di banco” di Mauriano Laurenti del 1977 c’è una scena intera, fuori contesto della storia sexy raccontata, in cui un regista squattrinato ed emarginato polemizza in maniera aperta e approfondita con il cinema così detto ‘impegnato’: ottantadue minuti di applausi, ecco perché.

Bei tempi.

Forse perché avevamo vent’anni e pure meno anche noi, eravamo anche tutti noi liceali e le nostre muse ispiratrici erano Lilli Carati, Edwige Fenech e Gloria Guida, insomma scusate se è poco.

Lui, con Lino Banfi e Gianfranco D’Angelo, che però qualche film ogni tanto saltavano, lui, Alvaro Vitali, invece c’era sempre, a prendersi terrificanti sganassoni dal preside o dal professore, e a spiare di nascosto le cosce della bonazza di turno.

Identificazione perfetta.

Mi sono ricordato ora, questa sera, di Alvaro Vitali, perché ho letto delle sue ultime vicessitudini esistenziali, messe in piazza in maniera imbarazzante tramite social, come purtroppo si usa adesso.

Ho letto, ci sono rimasto male e mi è caduto un mito.

Per farla breve, perché sempre purtroppo, questo non è un fim, ma un storia vera, in cui non c’è niente da ridere, ad Alvaro Vitali, 75 anni, è capitato “un incidente di percorso”, per usare le sue parole.

Dopo trent’anni di matrimonio, la moglie, Stefania Corona, 64 anni, lo ha lasciato, per l’autista di fiducia, quello che li portava in giro agli appuntamenti di lavoro e alle serate nei locali e che adesso ha finanche associato in pianta stabile col ruolo di portagonista al menage famigliare.

Scoperta la tresca, Alvaro Vitali le ha scritto di consederarla “una sbandata” (e certo, se guidava l’autista…) e oggi ha chiesto pubblicamente a Stefania Corona, nonostante quella, gelida, gli abbia notificato di essersi innamorata dell’altro, e per giunta gli abbia imputato la colpa della fine della rapporto, come sempre fanno le donne in questi casi, abilissime, accusando falsamente, nel passare dalla parte del torto a quella della ragione, di ritornare insieme a lui, legittimo consorte, ancora innamorato di lei:

“Non buttiamo via tutto. Sarò più presente, sotto ogni punto di vista. Te la senti di dare al nostro amore una seconda possibilità?”.

Ripeto, non vorrei insistere: mi è caduto un mito.

Ma quale sbandata, ma quale seconda possibilità? Alvaro, su dai… Recupera, per favore, un minimo di dignità e come facevi nei film con tutte quelle che la davano agli altri, ma non a te…Oh Alvaro: quale seconda possibilità? Ma mandala affanculo, e subito e riprendi presto a inseguire tutte le altre, per favore!

Lascia aperta la porta del cuore, vedrai che una donna è già in cerca di te…

Per tanti altri nuovi film, sexy e anzi ora, cambiati i tempi, hard sexy…

“La badante” coming soon?

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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Comments (1)

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  1. Carlo Gambescia ha detto:

    Concordo. “La badante” coming soon” sarebbe un’idea… Un saluto Giuseppe! Carlo

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