IL DIBATTITO IN FORZA ITALIA SULLA “NUOVA” PROVINCIA/ Un intervento di Biagio Ciardo

| 28 Luglio 2014 | 0 Comments

Alla vigilia dell’attuazione della riforma che ha “abolito” le Province e poi le ha fatte rinascere sotto altra forma, con altre attribuzioni e diversi criteri di composizione, il consigliere provinciale Biagio Ciardo (nella foto) di Forza Italia ci ha mandato un intervento riguardo al dibattito in corso nel suo partito sulle modalità di elezione del nuovo organismo.

Lo pubblichiamo qui di seguito integralmente.

La preparazione della tornata elettorale provinciale contraddistinta dal nuovo sistema di voto e dalla rinnovata composizione del Consiglio Provinciale, ha aperto una discussione alla quale mi permetto di dare un mio contributo.

In premessa, sgombrando il campo da qualsiasi retropensiero, tengo a precisare che le mie riflessioni sono completamente disinteressate, in quanto ho sempre partecipato alle campagne elettorali svoltesi con l’elezione diretta da parte dei cittadini e per un’assise provinciale realmente rappresentativa e carica di funzioni e competenze. Per questi motivi non intendo essere parte attiva nella prossima tornata, menomata da un disegno legislativo miope.

Ciò premesso ritengo che le modalità di selezione della classe dirigente sia uno dei nodi cruciali per delineare un progetto politico che deve avere, nel contempo, come ulteriore pilastri, le idee e le prospettive programmatiche.

Guardo con rispetto il metodo delle primarie. Possono essere un modo per verificare la forza di una proposta politica e anche l’appeal di un candidato verso l’elettorato di appartenenza. Non condivido, però, il motto delle primarie a tutti i costi e in ogni caso. Non c’è una soluzione magica per ogni circostanza. Le primarie sono un metodo, non possono essere intese come unico fine: se così fosse daremmo vita all’estremizzazione cattiva di un intendimento buono.

In particolare, per quanto riguarda la scelta del candidato alla carica di Presidente della Provincia di Lecce ritengo che la richiesta di celebrazione di primarie abbia delle falle.

Il centrodestra non vive l’anno zero in Provincia. Al contrario del PD che legittimamente si confronta per ripartire da un quinquennio trascorso all’opposizione, noi usciamo da una esperienza amministrativa che per la prima volta ci ha visto alla guida di Palazzo dei Celestini e che, per ammissione degli stessi richiedenti le primarie, ha avuto nel Presidente Gabellone un amministratore capace ed indefesso.

A ciò si aggiunga che lo stesso Gabellone è già reduce da un voto dei cittadini che vale ben più di quello dei soli iscritti o simpatizzanti. Mi riferisco all’elezione che nel 2009 lo ha proclamato vittorioso. In quell’occasione non erano i fans azzurri ad esprimersi, ma è stato il suffragio universale. Quale migliore attestato di rappresentatività e legittimazione dal basso può esserci?

Se ciò non bastasse, il Presidente Gabellone ha poi affrontato a viso aperto anche le primarie. Nel 2012 tutti noi lo abbiamo eletto alla carica di Coordinatore Provinciale con oltre il 70% dei consensi su un totale di quasi 16.000 tesserati.

Peraltro, risulterebbe poi paradossale affermare la buona amministrazione del centrodestra in Provincia, per poi contraddirsi e chiedere quasi una cesura col passato, mettendo sul piatto le primarie.

Ritengo che non si possa far finta che tutto ciò non sia avvenuto, ma, piuttosto, bisognerebbe far tesoro e partire proprio da questi punti di forza per costruire una squadra in grado di continuare il lavoro positivo, seppur in un quadro istituzionale provinciale inedito.

Infine, penso che non si possa approcciare il tavolo di coalizione pregiudicandolo in partenza con richieste stentoree. Il rispetto verso i possibili alleati impone di lasciare che proprio il confronto con le altre forze politiche di centrodestra determini il percorso, i programmi, le idee e poi anche gli uomini che meglio potranno incarnarli.

Se poi da questo dialogo costruttivo emergerà una richiesta di selezione attraverso le primarie, non saremo certamente noi ad archiviarle. Pensare, però, di invertire il ragionamento sarebbe un errore logico, prima ancora che un cattivo modo di rapportarsi con gli alleati.

Abbiamo faticosamente costruito in cinque anni un patrimonio di lavoro svolto, cantieri progettuali ed esperienze umane che non possiamo permetterci di sperperare per il bene non solo del centrodestra, ma della nostra Provincia.

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.