LECCECRONACHE / MALEDETTA PRIMAVERA…

| 26 Marzo 2018 | 1 Comment

di Raffaele Polo______

Nell’ineluttabile percorso armonico delle stagioni, ecco che arriva la Primavera. Un avvenimento scontato, potreste dire. E invece no, perché ogni volta che il susseguirsi delle stagioni si riconferma, mi sento partecipe di un ciclo ben consolidato che nessuno, fino ad ora, ha potuto mutare. Neppure con un referendum. Neppure a colpi di maggioranza o, magari, ripescando qualche giorno di pioggia e facendo leva sulla ‘necessità’ dell’ora legale…

In effetti, quest’anno, non appena scoccata la Primavera, è tornato il freddo e la pioggia ha insistentemente sottolineato la sua presenza.

Vi ricordate? Nelle pagine del libro di lettura delle scuole elementari (avevamo solo due libri: il Sussidiario e il libro di Lettura. Bastavano e avanzavano….) era il momento di ‘Valentino vestito di nuovo’ ma soprattutto di Angiolo Silvio Novaro col suo ‘Che dice la pioggerellina di marzo…’

Ecco, i bambini di allora (che poi sono diventati i seriosi individui vicini alla pensione di oggi…) crescevano con questi interrogativi, con queste immagini che erano suggerite loro da poeti dai nomi strani (Angiolo? E perché non il semplice Angelo? E ‘Zietta Liù’ ve la ricordate. Per non parlare di Milly Dandolo…)che tramandavano i loro versi, talvolta veramente ben costruiti, legandoli proprio a quel ruotare delle stagioni che è uno dei meravigliosi misteri del Creato.

Oggi…

Oggi è tutt’altra cosa.

Leggo su un manifesto, ad esempio, che c’è un balletto di Fredy Franzutti, all’Apollo, dedicato alla Passione di Cristo. I testi sono, tra gli altri, quelli di Jacopone da Todi (memorabile la sua Passione che recitavamo quasi ridendo perché, giovanetti di dieci, undici anni, non ci perveniva il dolore della Madre ma solo quel suo curioso intercalare ‘Figlio, amoroso giglio, a chi m’appiglio?’ che era la quintessenza, per noi ignari, della stranezza di un linguaggio che non ci apparteneva) e tra le interpreti c’è Loredana Lecciso.

Ora, il Genio dello spettacolo riesce ad amalgamare la danza classica, la Passione di Cristo, Jacopone con la sua lingua così lontana e Loredana Lecciso…Incredibile, ci viene da pensare.

E ritorniamo al nostro libro di lettura, con le orecchie alle pagine, aperto sulla poesia che dovevamo studiare durante le vacanze pasquali, e che ricordiamo ancora : ‘Che dice la pioggerellina/ di marzo, che picchia argentina/ sui tegoli vecchi/ del tetto, sui bruscoli secchi/ dell’orto, sul fico e sul moro/ ornati di gemmule d’oro?’

Si, è proprio tutta un’altra cosa.

 

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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Comments (1)

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  1. Giovanni capodicasa ha detto:

    Si certo.che le cose cambino e’ineluttabile. Ma concordo con te nel nutrire una grande perplessita’sullo spettacolo da te citato. Mi pare un coacerbo disarmonico e poco ponderato.
    Jacopone da Todi,dici? Sarei curioso di vedere come la mettereranno col’ figlio chi me t’ha morto, figlio’. Complimenti per l’ articolo. Gianni capodicasa.

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