IMPAZZANO NEL CENTRO DESTRA LECCESE LE POLEMICHE SULLA SCELTA DEL CANDIDATO SINDACO DELLA COALIZIONE / VI PIACE FAR VINCERE FACILE? BEH, ALMENO DITELO…

| 5 Febbraio 2019 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo_______

Mentre il centro sinistra (e destra di Delli Noci & Co. ) è già compatto sulla riproposizione di Carlo Salvemini a candidato a sindaco di Lecce alle prossime elezioni di maggio, il centro destra cammina in ordine sparso, anzi, giacché ci siamo, sparpagghiati proprio sono.

Da un po’, in redazione, abbiamo la fortuna, chiamiamola così, di leggere quotidianamente due-tre comunicati al giorno, di questo o quell’altro, e di questi e di quest’altri ancora, con gruppi e liste collegate annesse e connesse, che, subito dopo, cestiniamo, perché aggiungono solamente confusione a confusione, oltre a essere pieni di riferimenti per addetti ai lavori e a essere indirizzati più che altro a loro stessi.

I nostri lettori ci perdoneranno se li priviamo di una simile fortuna.

Quando sarà il  momento, daremo spazio a tutti, e di tutti gli schieramenti, come abbiamo sempre fatto, con l’unico discrimine generale dell’interesse giornalistico, nelle nostre valutazioni in tal senso.

Per ora, ci teniamo nel cestino questi litigi interni delle varie componenti del centro – destra, a colpi di comunicati stampa, la parte emersa, perché poi sappiamo bene che di un iceberg si tratti, di quanto sia maggiore  la parte restante, che affonda nel mare di dissidi e rivalità di vecchia, se non vecchissima, data.

A colpi di fuoco amico, hanno già fatto vincere una volta Carlo Salvemini, impallinando un anno e mezzo fa il buon Mauro Giliberti, che con tanto entusiasmo si era gettato nella mischia, accettando la candidatura che gli avevano proposto.

Ora, vogliono ripetersi, questa volta cominciando subito, dall’inizio, dalla scelta del loro candidato, a far vincere di nuovo e far vincere facile Carlo Salvemini?

Nei loro litigi a mezzo stampa, pare proprio che ci si siano messi d’impegno: nessuno che faccia un passo indietro, tutti che fanno due passi in avanti, e poi di lato, in direzione uguale e contraria.

Sparpagghiati, ecco, appunto.

Manca solo una cosa, una dichiarazione di qualcuno dei loro big, simile a quella che anni fa da Torino è rimasta nella storia delle campagne elettorali.

Arriverà?

Mah…

E’ comunque interessante rievocare nell’occasione l’edificante aneddoto.

Nelle elezioni comunali di Torino del 2006, il centro destra piemontese tutto era alle prese con il serio problema di individuare un candidato credibile da contrapporre al sindaco uscente e ricandidato dal centro sinistra Sergio Chiamparino.

Iniziato un anno prima, il dibattito, tanto per usare un eufemismo, si concluse un’ora prima della scadenza di termini pr la presentazione delle candidature, col povero Rocco Buttiglione (nella foto) paracadutato da Roma per una missione nella fattispecie nemmeno impossibile, ma proprio assurda.

Il bello è che qualche giorno prima della scadenza, uno dei leader dei partiti di centro destra, Michele Vietti, dell’allora Cdu, forse esasperato, forse illuminato, dalle beghe della sua coalizione, che continuava a litigare su questo o quel nome, senza riuscire a mettersi d’accordo, se ne uscì con una proposta agli altri capi del centro destra, singolare quanto eclatante: votiamo anche noi per Sergio Chiamparino, disse.

La presero per una provocazione, per una battuta, e invece non lo era, in quel momento. A quel punto, la dichiarazione di Michele Vietti non era uno scherzo, ma una verità assoluta, per quanto potesse sembrare paradossale.

Ah, come andò a finire? E come doveva andare a finire? Vinse al primo turno Sergio Chiamparino con il 66%, contro il 29% di Rocco Buttiglione.

Che, fra l’altro, la prese filosoficamente, da buon filosofo, allievo di Augusto Del Noce…Del Noce, il filosofo, non Delli Noci, il trasformista.

E che poi, il professor Buttiglione, caso mai ci vogliano fare un pensierino, caso mai, pure di Gallipoli è…Quindi…

Ecco, al momento al centro destra una proposta così manca ancora. Ma se vogliono di nuovo far vincere Carlo Salvemini, beh, almeno ce lo dicano chiaramente, coì lo capiamo anche noi.

 

Category: Cronaca, Politica

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