A VOLTE RITORNANO

| 30 Agosto 2022 | 0 Comments

(g.p.) ______ Un uomo aveva molti figli. Un giorno il più giovane di loro gli disse, Padre, dammi la parte del patrimonio ideale che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze, fra cui i libri scritti dal nonno.

Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, prese congedo dal padre suo, dicendogli che voleva andare oltre. Subito partì per un paese vicino, là dove egli era nato, e là sperperò le sue sostanze vivendo politicamente da dissoluto.

Si mise al servizio di un governatore forestiero, gli fece tutte le campagne elettorali, anche quelle contro i parenti di origine della propria famiglia, contribuì alle sue vittorie, e, attraverso altri nipotini degeneri, anche a quelle del nuovo padrone della città dove viveva il padre suo, che pure aveva invano tentato di opporsi, finendo rovinosamente sconfitto.

Ciò gli procurò fama, onori, e gloria, con una gran massa di consensi.

Quando tutto sembrava andare per il meglio, però, tristi figuri allora chiamati sondaggisti cominciarono a predire disgrazie e disfatte per la parte politica del governatore, in vista delle ormai imminenti elezioni generali per il senato e popolo romano, in cui i profeti annunciavano una terribile carestia.

Insieme ad altri suoi compagni di avventura di altre città e paesi, uniti dal vincolo di quello che i dotti, medici e sapienti chiamavano civismo, o impegno civico, egli capì che sarebbe stato presto in difficoltà, quando sarebbe arrivata la carestia, capì che presto si sarebbe trovato nel bisogno, nel suo paese.

Allora rientrò in sé stesso e disse, Quanti salariati in casa di mio padre avranno pane in abbondanza e io qui presto morirò di fame! Basta, mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò, se sarà proprio necessario, Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.

Partì e si incamminò verso la casa del padre.

Quando era ancora lontano, il padre lo vide e commosso gli corse incontro, non gli diede due schiaffoni, no, neanche una tiratina d’ orecchi, niente, invece gli si gettò al collo e lo baciò.

Non volle nemmeno stare a sentire autocritiche, piagnistei e pentimenti, di cui non ci fu bisogno.

Lo voleva pure candidare subito e farlo diventare immediatamente onorevole esponente del senatore e del popolo romano.

Chiamò i servi e disse loro, Presto, portate qui la camicia nera più bella che avete, e rivestitelo, mettetegli un moschetto in una mano e un libro nell’altra. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.

Tutto questo mentre qualche altro suddito della grande famiglia del padre suo masticava amaro, pur non osando dire pubblicamente quel che pensava. Tutti tennero per sé, in silenzio, le perplessità che codesto ritorno aveva suscitato.

Da parte sua, il figliolo appena ritornato si fece subito ritrarre insieme al padre ritrovato, in compagnia di un certo lontano parente acquisito accanto, originario del Nord, che nel frattempo – gli spiegarono – era diventato importante alleato, a testimoniare il ritorno a casa.

Replicò pubblicamente alle perplessità silenti, raccontando della nuova era che si apriva per la loro – ora di nuovo anche sua – parte politica, che avrebbe portato presto libertà, onori e gloria a tutti i fratelli d’Italia intera.

Memore di confuse reminiscenze culturali di quando era ragazzo, tirò in ballo pure l’aspettativa di liberarsi dal giogo dei plutocrati, di chi non obbedisce ai desiderata delle banche e della grande finanza, diostramaledicaglinglesi non riuscì però ad aggiungerlo, perché intorno a lui nessuno stava più a sentirlo, tutti pensavano solo ad apparecchiare il banchetto.

Allora il figliolo ritrovato, che da bambino era stato pure appassionato di ecologia, disse solo un’ultima cosa al padre, Papà, per favore, il vitello lascialo stare, non lo fare ammazzare, non si usa più, e poi, credimi, sono meglio le cozze.

Category: Politica

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