L’ASSESSORE ALLE PARI OPPORTUNITÀ D’ANTINI: “PIÙ SPAZIO ALLE DONNE NELLE CANDIDATURE E DOPPIA PREFERENZA DI GENERE FACOLTATIVA”
“È paradossale che, proprio mentre passa alla Camera il disegno di legge sulla doppia preferenza di genere con 309 voti favorevoli, la Regione Puglia boccia la stessa legge sulla doppia preferenza. Con la doppia preferenza l’esito delle elezioni sarebbe maggiormente rappresentativo, perché i cittadini avrebbero la possibilità di votare entrambi i generi, aprendo una concreta opportunità di partecipazione attiva delle donne in politica”. Queste le dichiarazioni dell’assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Lecce Filomena d’Antini Solero, all’indomani della bocciatura da parte del Consiglio regionale della Puglia della proposta di legge di iniziativa popolare.
“Non si tratta di imporre dall’alto più donne, così come avviene in caso di quote”, prosegue l’assessore D’Antini. “Con questa legge, l’elezione di più donne è solo un’opportunità in più di scelta, sulla quale l’ultima parola rimane pur sempre all’elettore, un’opportunità aggiuntiva e facoltativa. Non è, dunque, un meccanismo automatico, né una scelta forzata. Saranno solo le donne più meritevoli ad emergere e lo faranno da sole e la libertà di voto dell’elettore rimane invariata”.
“Oggi mi auguro uno scatto culturale che favorisca l’impegno attivo delle donne e abbatta quei preconcetti, emersi durante il Consiglio regionale del 27 novembre scorso che, ancora una volta, rappresentano un ostacolo concreto alle donne che vogliono fare politica”.
“È sconcertante sapere che i consiglieri di maggioranza, assentandosi, non hanno garantito i numeri per approvare la legge e che quelli di opposizione abbiano chiesto il voto segreto. Ma al di là delle ragioni di ogni uomo, ciò che più fa male è sapere che qualche consigliere avrebbe detto che la politica è fatta solo per gli uomini e che le donne non sarebbero in grado di arrivare con la macchina da Santa Maria di Leuca a Bari. A loro dico: così offendete la forza, l’impegno e la determinazione delle donne”.
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