Tavoli di lavoro e grida di dolore TANTE DOMANDE, NESSUNA RISPOSTA

| 17 Novembre 2012 | 0 Comments

(Rdl) Siamo ansiosi, non curiosi, ansiosi, di sapere se “il grido di dolore” lanciato ieri mattina dal prefetto di Lecce Giuliana Perrotta dopo il “tavolo istituzionale” convocato in Prefettura sull’emergenza – lavoro nel Salento sia giunto a destinazione; se sia stato ricevuto; quale fortissima, o laconica eco abbia generato; quali fatti, infine, fatti, non parole, siano pronti per quella situazione di grave criticità che attanaglia il mondo del lavoro, almeno per risolvere in qualche modo le emergenze.

Vorremmo sapere se la famosa lettera della Perrotta alla Fornero esista davvero: che cosa ci sia scritto, quali siano le richieste, quali le risposte.

Vorremmo sapere che senso abbia rivolgersi per l’emergenza sociale a un ministro di questo governo che ogni giorno di più si rivela sordo alle esigenze dei lavoratori e attento alle richieste dei burocrati europei e dei banchieri senza confini.

Vorremmo sapere perché sindacati e partiti, esponenti politici e istituzionali, continuino a fare tavoli di lavoro, tavole rotonde e quadrate, e non facciano invece quello che dovrebbero fare: recuperare – le istituzioni – credibilità con i fatti; recuperare – i politici – progettualità con le idee.

Vivere di espedienti, di precarietà, di emergenze alla fine esaspera e incattivisce. Noi facciamo il nostro mestiere di giornalisti, ci basta cercare di farlo al melio, non vogliamo fare altro, se non buon giornalismo, libero, critico, indipendente, per capire e far capire. Non vogliamo servire altri interessi, se non quelli dell’informazione, della comprensione, della riflessione, ella documentazione e della partecipazione dei nostri lettori, protagonisti attivi e creativi della nostra comunità. Tanto meno vogliamo fare economia da asporto, o sociologia all’acqua di rose. Ma una cosa vogliamo dirla:  i lavoratori che manifestavano ieri, a tratti addirittura in forma isterica, davanti alla Prefettura erano un’evidente rappresentazione del livello di guardia che le acque della rivolta anti casta, del disagio economico, della protesta sociale hanno già toccato. A meno di risposte urgenti e concrete, l’alluvione sta arrivando. La bufera e altro sono appena agli inizi.

Category: Costume e società

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