PESTICIDI CANCEROGENI NELLA LOTTA CONTRO LA XYLELLA. LA DENUNCIA DELLO SPORTELLO DEI DIRITTI DI GIOVANNI D’AGATA

| 22 Marzo 2015 | 1 Comment

 di Roberto De Salvatore____

E’ da tempo immemore che l’uomo utilizza dei rimedi per contrastare malattie e organismi dannosi per il mondo vegetale che aveva tanto faticosamente imparato a coltivare per scopi sia alimentari che ornamentali. Tuttavia se per secoli questi rimedi erano tratti dallo stesso mondo della natura, è solo nell’era industriale, ed in particolare con lo sviluppo della scienza chimica che i rimedi sono stati prodotti con la sintesi. Di pari passo con l’aumento della popolazione mondiale, cui si doveva pensare a fornire una alimentazione sufficiente, lo sviluppo e l’utilizzo dei pesticidi in agricoltura ha segnato un incremento esponenziale almeno dagli anni ’50 del ‘900. Non si aveva coscienza allora della pericolosità di queste sostanze per l’organismo umano, l’unica cosa che premeva era la ‘resa’, l’aumento della produzione.

La drammatica situazione salentina che riguarda decine di migliaia di alberi di olivo ammalatisi di Xylella fastidiosa pone all’attenzione il problema dei pesticidi che si intendono utilizzare per gli alberi colpiti dal batterio, pesticidi in odoro di cangerogenicità come evinciamo da un comunicato stampa dello Sportello dei Diritti di Giovanni d’Agata: “Cinque pesticidi classificati cancerogeni “probabili” o “possibili”. Lo Sportello dei diritti mette in guardia contro l’uso sistematico di insetticidi. Tutto ciò in un momento in cui c’è chi sostiene che l’unico modo per combattere la Xylella fastidiosa sia attraverso l’uso massiccio di queste sostanze. Venerdì scorso la Iarc (International Agency for Research on Cancer) l’agenzia internazionale che si occupa della ricerca contro il Cancro ha classificato cinque pesticidi come “probabile” o “possibile” cancerogeno per l’uomo. Glifosato, uno dei più utilizzati al mondo, e gli insetticidi malathion e diazinone sono stati classificati come cancerogeni “probabile in esseri umani”, anche se le “prove sono limitate,” secondo l’Agenzia che ha sede a Lione. Il glifosato è il principio attivo del Roundup, uno degli erbicidi più venduti. Da parte loro il Tetrachlorvinphos e il paration, insetticidi che sono già soggetti a divieti o restrizioni in molti paesi, sono stati classificati come cancerogeni «possibili». Il glifosato la costituisce il più utilizzato erbicida al mondo. Oltre all’agricoltura, dove il suo uso è aumentato, è usato anche nelle foreste e dagli individui nei loro giardini. Il glifosato è stato rinvenuto nell’aria, acqua e cibo, tanto che la popolazione generale è particolarmente esposta quando vive contiguamente ad aree trattate con la sostanza. Tuttavia, i livelli di esposizione osservati sono «generalmente bassi», dice la Iarc. Per quanto riguarda i rischi cancerogeni del glifosato e degli insetticidi malathion e diazinone, la Iarc osserva che c’è una “limitata evidenza” negli esseri umani in relazione al morbo di Hodgkin, e a tumori del sistema linfatico. Per il malathion, la Iarc cita anche il cancro della prostata e per il diazinone, cancro ai polmoni. I rischi sono stati valutati basato sugli studi della filiera agricola negli Stati Uniti, Canada e Svezia, nonché sugli animali nei laboratori. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di un’altra prova che gli insetticidi sono pericolosi sull’uomo ed un’altra significativa evidenza contro l’opinione di tutti coloro che rilanciano la necessità dell’utilizzo massiccio di queste sostanze nelle situazioni d’emergenza come quella che sta vivendo il Salento con l’epidemia di xylella fastidiosa che sta colpendo migliaia di ulivi su tutto il territorio”.

Non ci possono essere molti dubbi sul fatto che ci siano interessi stratosferici che premono per l’utilizzo sul nostro territorio di queste sostanze, l’industria chimica deve avere il suo tornaconto, come è lecito domandarsi se agitare lo spauracchio ‘cancro’ legato ai pesticidi non sia il preludio di una azione più subdola come quella di imporre gli olivi geneticamente modificati che forse sostituiranno i nostri millenari patriarchi salentini. Già si parla di laboratori della famigerata Monsanto in Israele che sono impegnati a creare olivi resistenti alla Xylella Fastidiosa, creata (si dice) in Brasile dalla stessa Monsanto che ormai somiglia sempre di più ad una organizzazione del tipo della ‘Spéctre’, se avete letto qualche romanzo di Ian Fleming o visto qualche film della serie 007.

 

Category: Cronaca

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Comments (1)

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  1. Gianni ha detto:

    Siamo d’accordo, ora il problema è che cosa possiamo fare noi salentini per difendere la nostra terra e i nostri interessi?
    Abbiamo un governo messo lì dalle banche tedesche, Renzi a chi dovrebbe rispondere agli italiani che non l’hanno eletto o ai banchieri che prima hanno decretato la fine del Berlusca e al suo posto hanno messo, Monti, Letta e infine Renzi?
    I politici nostrani che devono garantirsi la poltrona, possono pensare ai problemi del loro territorio? Alla fine ognuno scaricherà le responsabilità su qualcun altro e tutto andrà come sempre.

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