RICORDO DEL POETA CICLISTA ROUL PIGLA

| 7 Maggio 2025 | 0 Comments

di Raffaele Polo _________

Una vera e propria kermesse è prevista a maggio a Lecce, quando la carovana del Giro d’Italia approderà in città.  Tante le manifestazioni collaterali in quei giorni, ma sicuramente la più interessante è quella prevista il 12 maggio al Museo della Stampa (ex Convitto Palmieri) secondo questo programma:

Ritorno in Pista!

Una carrellata di velocipedismo in Terra d’Otranto

a cura di Giuseppe Dell’Atti

Lecce Museo della Stampa (ex Convitto Palmieri) 12 maggio 2025

 Programma

ore 17.30 Inaugurazione Preview

Saluti del Direttore del Museo Castromediano Luigi De Luca e Mauro Marino (Fondo Verri)

ore 17.40 Talk “Ciclismo e Storia”

Intervergono

Alessandro Laporta (Direttore Edizioni del Grifo) – Introduzione

Michele Mainardi – I primi Dandy su due ruote a Lecce

Raffaele Polo – Il poeta ciclista Roul Pigla

Rossella Barletta – La sezione di Lecce del T.C.C.I.

Prof. Massimo Guastella (Beni Culturali) – Il ciclismo nella storia dell’arte contemporanea

Prof. Luca Bandirali (DAMS) – Ladri di Biciclette. Cinema a due ruote

Roberto Guido (Lecce Pedala) – La nascita del cicloturismo in Salento

Adriana De Carlo (Fiab Lecce Cicloamici) – La mobilità sostenibile in città

ore 19:00

Degustazione finale a cura di Fiorella Perrone del Gambero Rosso di Lecce 

Mi piace, in questa occasione, ricordare il poeta Raul Pigla, che ho ricordato proprio da queste colonne nella rubrica ‘Lecce vista dagli scrittori contemporanei’ e  poi inserito nel ‘Taccuino introduttivo alla letteratura salentina’, introvabile libriccino edito nel 2019 da Il Raggio Verde.

Onestamente, poco o nulla si sa di Raffaele Pagliarulo, raffinato poeta leccese che può essere inserito in quel buon numero di poeti salentini che hanno costituito lo ‘zoccolo duro’ della altrimenti ignorata e trascurata realtà culturale della nostra ‘sub-regione’, per dirla con Ennio Bonea.

Sensibili agli influssi, alle sollecitazioni che vengono dai maggiori poeti del momento (su tutti Carducci e Pascoli) ma anche da ciò che offre la letteratura europea, i nostri poeti finiscono per testimoniare in maniera mirabile come possa agevolmente mescolarsi e sublimarsi l’idea del dialetto divenuto linguaggio d’elite piuttosto che retaggio del popolino, in un contesto che vede di buon occhio questi esperimenti, collocandoli però in sottordine rispetto al versificare in lingua.

Il bravo Pagliarulo rispetta, in generale, i canoni dell’epoca, fino ad anagrammare il proprio cognome (lo facevano un po’ tutti, evolvendo l’Arcadia classica in una sfera più nostrana….) e interessandosi, poi, di ‘avventure’ avveniristiche, come ad esempio costruire un velodromo per il Touring Club Ciclistico di Lecce, oppure partecipare attivamente alla Società Anonima Leccese della Ghiacciaia…Siamo nei primi anni del Novecento e anche la nostra Lecce è piena di iniziative e agganciata a quella lontana Europa che lancia idee e spunti pronti ad essere sostenuti dagli intellettuali del momento. Pagliarulo, che è titolare di un negozio di ottica (all’avanguardia, per quei tempi) non disdegna di scrivere versi in dialetto. Anzi, se ne fa un vanto, partecipando a tutte le numerose pubblicazioni di genere che erano sempre in stampa nel nostro territorio.

La sua è poesia soprattutto satirica, ironica, sovente indirizzata a personaggi del momento e a fatti di costume contingenti. Ma sempre venata di una malinconica atmosfera, squisitamente leccese, legata alle cose terrene ma speranzosa, con qualche reticenza, negli Ideali più sacri.

Rime che vengono così sintetizzate dal Poeta, in un significativo suo frammento titolato ‘A ci legge’:

Rime uneste,/ Rime ritte,/ Doppu data ‘na prim’ampa/ Siti state/ Scuse, citte,/ Nduccecate,/ Mmasunate/ Intr’a fogli de la stampa. / Rime ritte,/ Rime uneste,/ Mute e surde pe tant’anni,/ Siti state/ Senza feste,/ Mmuntunate,/ Mpulizzate/ Bu presento senza nganni.

E se ne va proprio nel giorno di Natale del 1950, Raffaele Pagliarulo.

Lasciandoci le sue poesie, i suoi versi scorrevoli e piacevolissimi da frequentare, meritevoli di essere conosciuti nella Terra da lui tanto amata.

Category: Cultura, Eventi

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