LESSICO FAMIGLIARE. MARIA RAFFAELLA SANTORO PARLA DELLA SUA ESPERIENZA DI SCRITTRICE, MOGLIE E MADRE

| 24 Luglio 2025 | 0 Comments

di Cristina Pipoli __________

“La famiglia ha i suoi tempi e i suoi diritti. È stata la mia scelta sin da ragazza. Il mio sogno era avere una famiglia fondata sull’amore, avere un marito e dei figli che si amano e crescono nel rispetto reciproco”. E in questa intervista in esclusiva a leccecronaca.it MARIA RAFFAELLA SANTORO ci parla del suo impegno rivolto alla scrittura, alla disabilità e alla famiglia.

D- Oltre all’aspetto spirituale, pensa che il suo libro “Dalla Luce a Buio e…ritorno-Il miracolo del Signore” possa aiutare a sensibilizzare sul discorso della disabilità?

R- “Il mio libro sicuramente vuole aiutare a sottolineare che la disabilità può essere una fase della vita e che va vista con rispetto a amore.

Io sono stata disabile per circa un anno e mezzo. Ho vissuto sulla sedia a rotelle e facevo fatica a camminare e a parlare e ho dovuto impegnarmi molto per reimparare a camminare, a stare in piedi. Ricordo che la cosa più difficile è stata ritornare a scendere le scale. Nel mio libro ne parlo, ma la mia limitazione non mi ha mai dato un senso di scarso valore di me stessa.

Io ero sempre la stessa persona, avevo le mie idee, i miei desideri i miei progetti e quello sguardo degli altri non mi dava fastidio, o almeno non mi sono mai accorta di aver ricevuto sguardi di compassione. Ciò che ho vissuto nella mia disabilità, che poi per fortuna è stata temporanea, non mi ha tolto valore. Credo che nessun disabile si debba sentire sminuito o di poco valore.

Ho ho un rispetto smisurato per la vita che ritengo preziosa, preziosissima in qualunque condizione essa sia. Nel libro scrivo che la vita secondo me deve essere amata custodita e curata.

Nel periodo in cui scrivevo mia suocera si trovava in uno stato di grave disabilità. Io, mio marito e mio figlio ci siamo presi cura di lei. L’abbiamo curata, custodita aiutandola a sorridere anche nei momenti difficili, anche quando la sua vita a poco a poco si stava spegnendo. Le stavamo accanto valorizzando anche quel poco che riusciva ancora a fare stimolando ogni sua capacità residua. Non ho mai pensato di affidare mia suocera ad un centro per anziani perché ho sempre ritenuto che la famiglia fosse lo spazio dove la sua vita doveva svolgersi e quindi non l’ho mai pensato anche se il suggerimento mi è arrivato da più parti ma ho sempre detto a mio marito che finché ce l’avessimo fatta dovevamo provarci. Ecco cosa intendo per custodire curare e amare la vita. Certo non è stato facile, ciò ha richiesto sacrifici e rinunce. Oggi, però, siamo fieri di ciò che abbiamo fatto e ci sentiamo più uniti da questi ricordi e dagli sguardi amorevoli che lei ci rivolgeva. Mia suocera infatti negli ultimi tempi non parlava più, ma i suoi sguardi e i suoi sorrisi ci ripagavano di tutti i nostri sforzi”.

Mi piace intervistare Raffaella perché ogni volta che ascolto la sua dolce voce, o osservo i suoi occhi pieni di luce, capisco l’importanza della vita e della vita che hanno le persone con disabilità. Se parliamo dei diritti delle persone con disabilità, è importante fare leva sulla Convenzione ONU e sui diritti di ciascuno di loro. Le sue parole fanno leva  e fortificano il garantire il pieno ed uguale godimento dei diritti della libertà che vanno a favore di tutti i portatori di handicap. È speciale Raffaella, lo penso veramente.

D- Come riesce a essere una scrittrice affermata e allo stesso tempo essere una madre e una moglie? Ci svela il suo segreto?

R- “La mia vita di mamma è una vita che comporta anche dei sacrifici come capita a tutte le mamme. A volte qualche limitazione mi costringe a riflettere su me stessa su ciò che voglio realizzare davvero su ciò che desidero nel profondo del mio cuore. Non sempre è facile stare dietro alla famiglia e ai figli che crescono. La fede, però,  mi sostiene e mi guida.

Qualche volta mi trovo costretta a dover scegliere come  distribuire il tempo, tra scrittura casa e famiglia. Dio mi da la forza e mi aiuta a capire ciò che è essenziale e ciò che invece non lo è. Certamente non significa che sono sempre perfetta, anzi devo confessare che sono molto lenta nello scrivere, impiego molto tempo. Ho deciso, però, di darmi anche questa possibilità di non essere perfetta!

Cerchiamo sempre la perfezione ma la perfezione è qualcosa a cui possiamo solo tendere, dobbiamo sapere che non è qualcosa che si possa realizzare sempre e così facilmente. 

Per me la maternità è stata un punto importante della mia vita, un grande desiderio. Nostro figlio mi ha reso mamma, mi ha fatto questo grande dono e  mi ha reso davvero felice per questo. Non sempre è facile soprattutto con gli  adolescenti, spesso si evidenziano posizioni diverse, idee diverse ma la cosa più importante è sapere di esserci; una mamma e un padre ci devono essere sempre per i loro figli, bisogna dedicargli del tempo di qualità.

Bisogna esserci anche nella divergenza di opinioni. Bisogna sempre essere educativi spiegando il bene e il male e guidare le loro scelte. Io credo che sia fondamentale spiegare e ricordare le regole morali caratteristiche dell’edificio educativo che i genitori ritengono essenziali. Noi ci siamo come genitori e cerchiamo di fare del nostro meglio.

È molto proficuo anche il confronto tra noi. Mio marito è importantissimo per me perché, pur avendo, a volte, delle di diversità di opinioni, parliamo molto per riuscire a trovare quella che è la soluzione migliore per entrambi. Il dialogo è un punto cardine nella nostra famiglia perché come Mediatrice familiare ritengo che il rapporto tra marito e moglie debba  essere fondato sempre ed esclusivamente sul dialogo. Non si può pensare di camminare insieme senza confrontarsi continuamente e senza ascoltare la posizione le idee e i sentimenti dell’altro. La comunicazione è il confronto continuo sono molto utili anche con i figli, anche quando non si riesce a trovare la loro disponibilità all’ascolto da parte loro.

I figli devono sapere che mamma e papà sono sempre a disposizione per ascoltarli. Con mio figlio anche quando c’è stata una differenza di posizioni siamo sempre riusciti a dialogare. Infatti lui in genere ogni giorno desidera avere del tempo per parlare con me o con mio marito, per potersi confrontare su alcuni aspetti su cui non sempre siamo allineati. Anzi ultimamente siamo molto disallineati ma questo non impedisce il dialogo tra noi.

D- Ha animali?

R- “Non ho animali purtroppo, da ragazza però quando vivevo con i miei genitori vivevamo in  una casa col giardino e  avevamo tre cani. Mio padre andava a caccia. Ricordo che li amavo tantissimo e me ne prendevo cura con gioia. Riempivano il mio tempo di coccole e tenerezza. Bei ricordi! A Roma non abbiamo mai scelto di averne e un po’ mi manca avere un amico a quattro zampe”.

D- Una curiosità: qual è suo colore preferito?

R- “In generale non ho un colore preferito ma mi piace il nero perché è  elegante e il rosso perché ha carattere. Di solito non compro capi blu, ma ultimamente l’ho fatto forse perché … non so perché…”

«La bellezza comincia nel momento in cui decidi di essere te stessa» era solita dire Coco Chanel. Eleganza e femminilità, sono si aspetti della vita esteriore, ma allo stesso tempo indice di uno stato emotivo positivo legato all’aspetto interiore.

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Category: Costume e società, Cultura

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