TENSIONE POLITICA E SOCIALE A TARANTO. ALLA VIGILIA DI DECISIONI STORICHE, IL SINDACO PIERO BITETTI SI DIMETTE
(g.p.) __________ Precipita la situazione politica a Taranto, alla vigilia di decisioni storiche, proprio quando amministratori e associazioni sembravano aver trovato un punto se non di intesa, almeno di dialogo proficuo. Alla vigilia del consiglio comunale in cui si sarebbe dovuto discutere dell’accordo di programma con il governo per l’ex Ilva, in particolare sulla così detta Aia, l’autorizzazione integrale ambientale – su cui la città è chiamata a pronunciarsi entro il 31 luglio, nuovo progetto fortemente contestato dalle associazioni ambientaliste tarantine – ieri sera si è dimesso il sindaco Piero Bitetti, 51 anni, eletto da appena due mesi a capo di una coalizione di centro sinistra.
“Assediato” all’esterno della sede del Comune (nella foto) dai comitati esclusi da una “consultazione” preventiva, ha denunciato presunte minacce ricevute e il conseguente stato di “inaginilità politica” che lo hanno portato alla improvvisa decisione delle dimissioni, già protocollate. Adesso la legge gli dà venti giorni di tempo per ritirarle, o confermarle.
Non è chiaro comunque cosa avverrà adesso a proposito del passaggio fondamentale per il futuro dell’acciaieria.
“Ora, nella grande confusione che si sta generando, con false e contraddittorie notizie che fanno crescere la tensione, mancavano gli uomini incappucciati, le minacce e il sindaco che dà le dimissioni ” – è il commento dei Genitori Tarantini – “Chi sta fomentando questa situazione?
A qualcuno, forse, sta dando fastidio che dopo tanti anni la rabbia, dettata dalla paura del futuro, faccia alzare la voce dei tarantini? Non succedeva da tanto tempo. Cosa fa un popolo vessato, tradito, lo stesso che è considerato ‘un sacrificio umano’, quando gli si prospettano ancora altri sacrifici umani?
Cosa fa? Parla sottovoce o urla, con tutta la forza possibile, anche senza mai alzare un dito contro chi lo umilia e lo condanna a morte?
Urla!!! Urla!! Solo questo ci è concesso. E senza cappuccio, mettendoci la faccia”.
“LA GENTE È ARRABBIATA PERCHÉ molti hanno compreso l’inganno del falso piano di decarbonizzazione green imposto dal governo e che stava per essere approvato da consiglieri compiacenti che erano pronti a tradire la loro città” – è l’idea di Fabio Matacchiera postata su Facebook – “Noi ambientalisti abbiamo fatto un buon lavoro di pressing riuscendo a scoprire le carte in tempo. Un finto piano di decarbonizzazione con cokerie, batterie e altiforni che avrebbero portato l’inquinamento alle stelle per almeno un decennio. Una piano maledetto che sta avendo molte difficoltà a decollare e che sta costando molti mal di pancia al ministro Urso che dovrà trovare più di qualche soluzione per portarlo avanti, ma il clima in città potrebbe diventare molto più rovente di oggi”.
“in merito a quanto accaduto nella giornata di ieri a Palazzo di Città, sento il dovere di offrire una testimonianza diretta e una riflessione responsabile su un momento che ha generato forti reazioni e ampio dibattito ” – è il commento di un altro stocio attivista quale Mirko Di Bello –
“Durante l’incontro con le associazioni, al quale ho preso parte, ho assistito personalmente ad alcuni interventi che si sono svolti in un clima di ascolto attento. In un secondo momento, mi sono spostato in piazza, dove non ho riscontrato la presenza di persone con il volto coperto, né ho assistito a episodi di violenza fisica o comportamenti che potessero configurarsi come aggressioni. Vi è stato certamente un dissenso acceso, espresso anche con toni molto duri nei confronti dell’amministrazione, ma mai tali da poter far intendere una perdita di controllo della situazione, anche perché in piazza era presente in maniera cospicua il presidio delle forze dell’ordine, che hanno garantito la sicurezza di persone e cose”.
“Sindaco BITETTI torna prima del 31 luglio !!!” – è l’appello di Lina Ambrogi Melle, la promotrice dei ricorsi per la chiusura dell’Ilva in sedi istituzionali internazionali – “TUTTA LA CITTÀ ti sosterrà se manterrai gli impegni presi in campagna elettorale al ballottaggio: CHIUSURA IMPIANTI INQUINANTI, , NO NAVE RIGASSIFICATRICE, NO DISSALATORI.
In battaglia è il COMANDANTE che deve dire NO all accordo interistituzionale che distrugge la città. Altrimenti è RESA!”.
Dal canto suo il ministro Adolfo Urso ha fatto sapere che “si terrà comunque la riunione, già convocata d’intesa con la Regione Puglia e gli Enti Locali, in programma al Ministero Imprese e Made in Italy per giovedì 31 luglio, finalizzata alla definizione dell’Accordo di programma”.
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L’APPROFONDIMENTO nel nostro articolo del 17 luglio scorso
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