WEST NILE VIRUS / E’ GIA’ POLEMICA. ROBERTO BURIONI E MATTEO BASSETTI INVOCANO ‘SOLUZIONI’ RADICALI. PAOLO MEZZANA LI SMENTISCE: “Sterminare le zanzare sarebbe un grave errore per l’ecosistema. E non c’è nessuna emergenza”

| 31 Luglio 2025 | 0 Comments

(Rdl) ___________ Negli anni scorsi, ai tempi bui della pandemia, avevamo imparato a conoscerli con le loro considerazioni e i loro suggerimenti a proposito del Covid. Oggi il virologo Roberto Burioni e l’infettivologo Matteo Bassetti sono ritornati all’attenzione dei mass media a proposito di West Nile Virus.

Il primo – in sintesi – ha sostenuto che “Abbiamo pronta la soluzione per risolvere il problema: fare sul serio nella lotta contro le zanzare. Sottovalutando, minimizzando, dicendo che è una malattia lieve o che muoiono solo quelli già malati (non è vero) il problema non se ne andrà da solo. Se la situazione dovesse peggiorare insieme ai malati anche il turismo pagherebbe un prezzo carissimo. Possiamo difenderci facendo sparire le zanzare da dove viviamo”.

Il secondo, che “Le zanzare sono un nemico vero. Bisogna trattarle da killer, non come un semplice fastidio. Serve più prevenzione. Ormai è una malattia enedemica”.

Le loro tesi sono contraddette dal dottor Paolo Mezzana (nella foto), coordinatore della Società italiana di medicina ambientale, che, intervistato da Federica Macagnone per il sito Dagospia – sempre in sintesi- ha dichiarato quanto segue:

“Non c’è alcuna emergenza perché la malattia non si trasmette da uomo a uomo. Non bisogna andare a caccia di una nuova pandemia anche perché West Nile è sul nostro territorio da anni. Rispetto al passato stiamo assistendo a un aumento della diffusione territoriale, ma questa è una conseguenza del cambiamento climatico, dell’occupazione dei spazi verdi e dell’eccessiva urbanizzazione. Bisogna rassicurare i cittadini e non bisogna spaventarsi, l’80% dei soggetti ha un decorso della malattia asintomatica…

Bisogna pensare che le zanzare adulte sono una risorsa alimentare per numerosi predatori: la loro rimozione potrebbe causare un declino a catena di queste specie. Senza contare che la pressione selettiva può portare all’evoluzione di nuove specie resistenti o ancora più aggressive. Per questo non si può pensare a un’eliminazione totale che andrebbe a squilibrare ecosistemi e biodiversità…

Ci vuole una presa di coscienza ecologica più sviluppata. Bisogna lasciare spazi alla natura in modo tale che gli animali rimangano nel loro territorio. Più spazi occupiamo male, più avremo problemi di questo tipo”. __________

LA RICERCA nel nostro articolo immediatamente precedente

Category: Costume e società, Cronaca

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