[La Costituzione secondo i ragazzi] Articolo 1

| 10 Dicembre 2012 | 0 Comments

1. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

È questo l’inizio della Costituzione Italiana, considerata da molti studiosi «una delle più belle Costituzioni mai scritte».
E ciò assume risvolti importanti soprattutto nel contesto storico in cui viviamo; siamo, infatti, circondati da governi il cui unico scopo sembra essere quello di promulgare leggi dai caratteri decisamente anticostituzionali.

La scelta di collocare questo articolo in una posizione privilegiata, sottolinea l’importanza attribuitagli: esso definisce ciò che realmente noi italiani siamo.
Per la prima volta, infatti, con la stesura della nostra Costituzione si è passati da quella che soleva essere una Monarchia ad una Repubblica.

Perché è importante sottolineare ciò?
Fin dalle scuole medie impariamo che nella Monarchia vi è la presenza di un re che governa i suoi sudditi. Al contrario, la Repubblica propone un modello di Stato in cui ogni cittadino è invitato a partecipare attivamente alla vita politica della sua nazione.

Il passaggio da “sudditi” a “cittadini” racchiude una scelta fondamentale anche da un punto di vista semantico. Il termine “cittadino” ha sostituito per la prima volta nella storia quello di “suddito” durante la rivoluzione francese di fine settecento. Dal 1789 in poi nessun uomo è stato più suddito di re e dispotici tiranni. Ogni Stato democratico incarna ormai i valori della rivoluzione francese che, a oggi, ci rendono cittadini liberi.

Abbiamo quindi conquistato lo status di cittadini liberi. Ma cos’è che realmente ci identifica come appartenenti ad un determinato Stato?
L’elemento cardine di questa collettività è principalmente il lavoro: esso è inteso come fondamento della vita democratica, come diritto che rende l’uomo pienamente “cittadino”.
L’organizzazione statale democratica prevede l’erogazione di servizi apparentemente gratuiti, come la scuola, la sanità o la previdenza sociale, che in realtà sono “finanziati” dai cittadini italiani mediante le tasse. Questo fa parte di un concetto filosofico molto più di ampio respiro noto come Stato Sociale.

Chiarito quindi il significato di «Repubblica democratica, fondata sul lavoro», è importante approfondire il concetto di popolo.
Il popolo” è formato da cives -diremmo nel liceo classico. Esso è il principale detentore di una sovranità definità, appunto, popolare.
Tale sovranità è incarnata nel senso stretto della stessa parola democrazia. Anche se, come direbbe Aristotele, viviamo in contesto di degenerazione politica in cui la democrazia (oggi più nota come demagogia) ha sostituito quella che lo Stagirita chiama politìa, ossia l’incarnazione ideologica dei reali valori che caratterizzano un’ideale stato in cui la sovranità appartiene al popolo.
Abbiamo fatto passi da giganti attraverso i secoli: sono passate dittature, monarchie, guerre e rivoluzioni. Sono stati calpestati diritti, scritti trattati, distrutto intere città, ma, alla fine abbiamo raggiunto il nostro obiettivo.
Circa mezzo secolo fa siamo formalmente giunti ad una storica democrazia: il 1° Gennaio del 1948 entra in vigore la Costituzione Italiana.

A cura di Davide Cantelmo
per il Sottobanco

Category: Costume e società

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