GLI SPECULATORI INTERNAZIONALI E L’INDEBITAMENTO DEI PUGLIESI/ Chi dobbiamo ringraziare? In attesa che ce lo dica la magistratura, qualche chiarimento al riguardo. Sconfortante

| 15 Ottobre 2014 | 1 Comment

di Giuseppe Puppo____________

Il funzionario della banca  Merrill Lynch, uno dei colossi dell’alta finanza internazionale, Daniele Borrega; il procuratore speciale dell’istituto, Maurizio Pavesi; l’avvocato incaricato di assistere la Regione nell’operazione finanziaria, Susanna Beltramo; e lo stesso istituto Merril Lynch andranno a processo, imputati di truffa aggravata.

Lo ha deciso questa mattina il giudice del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli.

La vicenda risale al 2003, quando la Regione Puglia, all’epoca governata dalla giunta di Raffaele Fitto, sottoscrisse un’operazione finanziaria con l’istituto americano per 870 milioni di euro: a fronte di una disponibilità immediata, impegni di rientro per decenni, senza alcuna assicurazione e trasparenza, come di solito avveniva in Italia, soprattutto intorno alla metà  anni Duemila.

Col risultato che adesso moltissimi enti locali, Regioni e Comuni, si trovano indebitati fino al collo, per effetto di simili operazioni – capestro, apparentemente vantaggiose, ma in realtà veri e propri capestri da soffocamento.

Ovvio, con un’altra terribile conseguenza: tasse, addizionali e contributi suppletivi chiesti ai cittadini e/o prelevati direttamente dalle loro buste paga, con effetti decennali, quindi di generazione in generazione.

Insomma, con le varie addizionali che falcidiano gli stipendi i cittadini credono di contribuire al buon funzionamento di  trasporti, scuole e asili delle loro città, mentre in realtà arricchiscono gli speculatori internazionali delle varie Merryl Linch, Stanley Morgan e quant’altre operano in Italia con ferocia inaudita, ben protette, non sappiamo fino a che punto, dalla complicità della politica, nazionale e locale e dei loro “consulenti”, naturalmente esperti all’acqua di rose, vittime degli squali della finanza, che ebbero buon gioco nell’impapocchiarli…

Più volte e in varie città  la magistratura è intervenuta su operazioni simili, solo poche sono state ridiscusse e almeno ricondotte in termini più umani: ma il grosso della piaga rimane e si incancrenisce giorno dopo giorno, a botta di interessi sui “derivati” e altre operazioni finanziarie oscure.

Di sicuro, storicamente, la riforma Bassanini, dal nome del ministro Franco Bassanini, uno degli alti burocrati e finanzieri di Stato, dette nuovi poteri finanziari alle regioni, che le usarono con le conseguenze che abbiamo visto, di voragine della spesa pubblica e del debito pubblico. 

Sua moglie, Linda Lanzilotta, ministro del secondo governo Prodi “per gli affari regionali” – e certo… – ed esponente i spicco del Pd, attuale senatore di Scelta Civica, era consulente della banca J.P. Morgan e si spese non poco per favorire quel tipo di operazioni, che divennero una specie di “moda” scriteriata, anche per le amministrazioni di centro – destra e che oggi, anche se a distanza di anni, sono sotto indagine della magistratura, come quella  che portò la Regione Puglia a consegnare i suoi cittadini nelle mani degli speculatori dell’alta finanza internazionale.  

 

Category: Costume e società

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  1. redazione ha detto:

    AGGIORNAMENTO – COMMENTO DELL’AVVOCATO GIUSEPPE ANGIULI: L’ASSOCIAZIONE ADUSBEF SI COSTITUISCE PARTE CIVILE AL PROCESSO PER CONTO DEI CITTADINI PUGLIESI E IN DIFESA DEI LORO INTERESSI (dal sito: http://www.derivati.info)

    “E’ del 14 ottobre scorso la notizia del clamoroso rinvio a giudizio di 3 imputati a conclusione dell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari e riguardante le operazioni in derivati sottoscritti dalla Regione Puglia nell’ormai lontano 2003 con la merchant bank statunitense Merrill Lynch.

    Accogliendo la richiesta formulata dal PM Francesco Bretone, il GUP Annachiara Mastrorilli ha rinviato a giudizio, col capo di imputazione di truffa aggravata, il funzionario di Merrill Lynch Daniele Borrega, il procuratore speciale dello stesso istituto di credito, Maurizio Pavesi nonchè l’avvocato romano Susanna Beltramo che aveva affiancato la Regione Puglia come consulente nella fase di avvio dell’operazione finanziaria.

    Inoltre, con lo stesso provvedimento il GUP ha disposto il rinvio a giudizio anche del colosso finanziario nordamericano in riferimento alla dedotta responsabilità amministrativa delle società per gli illeciti dei propri dipendenti, prevista dal decreto legislativo n. 231 del 2001.

    Viceversa, è stata respinta la analoga richiesta che il PM aveva avanzato anche nei riguardi di Claudio Zecchi, funzionario dell’istituto Dexia Crediop (prosciolto “per non avere commesso il fatto“) nonché della stessa banca franco-belga, comunque coinvolta nella complessa operazione finanziaria ancorché non nella specifica parte inerente i derivati.

    La tesi accusatoria sostenuta dalla Procura barese e accolta dal Giudice dell’udienza preliminare si fonda sull’assunto secondo il quale l’ente regionale sarebbe stato vittima di raggiri ed artifizi per non essere stato adeguatamente messo al corrente delle condizioni della complessa operazione finanziaria conclusa nel 2003.

    Più in particolare, ai funzionari bancari è stato contestato di avere violato i generali “obblighi di comportarsi con diligenza, correttezza e professionalità nonché di informare compiutamente il cliente sulle operazioni finanziarie proposte” e di avere inoltre attestato “una falsa convenienza economica dell’operazione finanziaria“.

    Il derivato swap era stato negoziato dalla Regione Puglia in correlazione ad una emissione di bond a scadenza ventennale per un valore di 870 milioni di euro, collocati da entrambe le banche straniere. La dichiarata finalità politica dell’operazione era connessa alla necessità di ripianare il cospicuo deficit sanitario accumulato dall’ente regionale.

    Nel corso della stessa inchiesta, nel 2010 la procura barese era anche riuscita ad ottenere un provvedimento di sequestro preventivo a scopo cautelare di beni e titoli nella disponibilità delle banche coinvolte per un valore di circa 73 milioni di euro.

    Successivamente, nel 2012, la Regione Puglia aveva raggiunto una transazione con le banche con cui era stata chiusa la partita da un punto di vista strettamente civilistico.

    In vista del dibattimento, che prenderà il via il 12 febbraio 2015 dinanzi al giudice monocratico Francesco Pellecchia, l’ADUSBEF Puglia, la nota associazione già protagonista di mille battaglie contro le banche ed a difesa dei consumatori, per bocca dei suoi legali avv. Antonio Tanza, avv. Pierfilippo Centonze e avv. Giuseppe Angiuli, preannuncia la sua volontà di costituirsi come parte civile in questo importante processo, in rappresentanza degli interessi della collettività pugliese”.

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