CASA POUND PER IL RILANCIO DI SAN CATALDO

| 28 Febbraio 2016 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente comunicato di ‘Casa Pound’ di Lecce______
“Pescato del giorno?alghe!”, questo il testo provocatorio dello striscione affisso da CasaPound Italia a San Cataldo per porre l’attenzione sullo stato di incuria in cui versa la darsena che impedisce ai pescatori di esercitare la loro attività. Un altro striscione riportante il testo “Lungomare disastrato, S. Cataldo abbandonato”, è stato esposto presso gli edifici fatiscenti ubicati in via Amerigo Vespucci.

“Dopo anni di disagi è giunta l’ora di trovare una soluzione definitiva all’inagibilità della darsena. Un letto di alghe, la cui rimozione è stata tentata con fallimentari dragaggi estemporanei, rende impossibile l’uscita e l’entrata delle imbarcazioni, impedendo così ai pescatori di esercitare la loro professione, nonché unica loro fonte di reddito”, si legge nella nota diffusa da CasaPound Italia Lecce. “Dal degrado e dall’abbandono deve essere salvato anche il lungomare – continua la nota – dove insistono immobili fatiscenti, una volta sede di attività commerciali ora tristemente fallite e murate. L’amministrazione deve farsi promotrice di un processo di ristrutturazione edilizia, prevedendo nel progetto la destinazione d’uso di una parte dei locali ottenuti ad associazioni di promozione sociale e agevolazioni per i privati che vogliono investire sulla rigenerazione degli immobili in stato di degrado, prevedendo con loro un tavolo di progettazione e supportandoli attraverso incentivi fiscali e procedurali”.

“Nel processo di rigenerazione deve entrare anche il caso del lido Salapia – si legge ancora nella nota – che riversa in un completo stato di abbandono, chiuso ormai da tre anni ed oggetto di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, nonché la piazzetta limitrofa al porto Adriano invasa da erbacce e rifiuti, e tristemente ornata da scheletri di alberi e panchine divelte”.

C’è stata un’epoca in cui la marina leccese di San Cataldo è stata oggetto di attenzioni, di riqualificazione e di bonifica, ed era collegata a Lecce persino da un tram. Il periodo neanche a dirlo è stato quello fascista

Ora la sua darsena è abbandonata al degrado, come gran parte del suo lungomare, caratterizzato da immobili fatiscenti e pericolanti e da negozi falliti e murati.

La marina che dista solo pochi chilometri da Lecce può e deve diventare un importante polo economico-turistico ed oggetto di importanti investimenti. Le amministrazioni competenti devono svegliarsi, mettere da parte discussioni e progettini, e passare ai fat”C’è stata un’epoca in cui la marina di San Cataldo era al centro dell’interesse delle istituzioni locali tanto da essere collegata a Lecce da un tram e oggetto di riqualificazione e bonifica – conclude la nota di Cpi –  ed è la stessa attenzione che pretendiamo dall’attuale amministrazione , cosicché possa finalmente diventare un importante polo economico e turistico, nonché tornare ad essere la marina dei leccesi”.

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