LECCECRONACHE / TEMPI BIBLICI PER I LAVORI PUBBLICI

| 28 Dicembre 2017 | 0 Comments

di Raffaele Polo______

Da giovanotto passavo davanti al Paisiello. Era sempre chiuso, c’erano lavori di restauro che non finivano mai. Chissà se lo vedrò mai in funzione, pensavo. E tiravo avanti, scuotendo il capo, con rassegnazione.

C’era, poi, in viale Gallipoli, proprio vicino all’incrocio con il viale della Stazione, un grande spazio con i lavori di costruzione bloccati. Riprenderanno mai?, mi chiedevo. Ma, ogni volta che passavo davanti a quel muro, notavo i segni del tempo e dell’abbandono.

Nella Piazza delle Poste mi spiegavano che c’era l’entrata del Castello…. Si, proprio lì dove c’erano baracche, sporcizia e rifiuti, praticamente invisibile e occultata, chiusa da sempre, l’entrata principale del Castello. Pensavo a Verona, alle città del Nord che potevano avere un Castello nel centro della città, completamente fruibile e di grande suggestione. A Lecce no, non era possibile.

Sono trascorsi anni, decenni.

E’ arrivato anche il Nuovo Millennio e, incredibilmente, il Paisiello è fruibile, il Castello si può attraversare, per il complesso in viale Gallipoli ci vorrà ancora qualche tempo ma forse, prima o poi….

Sono piccoli avvenimenti che fanno bene.

C’è voluto del tempo, ma è così, da noi.

Come quando si decise di liberare il muro laterale del Castello dalla Tettoia Liberty e di inserirla in altro contesto…. Ancora si sta pensando dove, ma prima o poi vedrete che la soluzione arriverà.

Pure, sarà sicuramente deciso cosa fare dell’area ex caserma Massa, croce e delizia del Centro cittadino…

Sono cambiamenti che finiscono per caratterizzare le epoche della nostra città: l’epoca Salvemini, inutile negarlo, ci ricorderà l’apertura del Castello e le navette a Natale. Perrone passerà alla storia come il fautore del filobus. La Poli Bortone avrà il suo bravo ventennio caratterizzato dal basolato in piazza e dalla rifioritura dell’anima della Lecce della movida e delle vie principali del centro…Ci sono altre cose, è ovvio, che i vari sindaci possono vantare a proprio merito. Ma l’animo popolare li ricorderà per questo.

Come ricorda il sindaco Massari (nella foto d’ epoca, Oronzo Massari insieme a Tito Schipa, ndr) che andava, la mattina presto, a controllare prezzi e igiene al mercato, e Meleleo che fece costruire il cavalcavia sulla Lecce – San Cataldo…

La nostra storia è fatta di queste imprese. Se si considera che la guerra di Troia è durata dieci anni e che la Fabbrica del Duomo di Milano è ancora in vita, c’è da consolarsi.

O no?

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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