LECCE-PALERMO, PRECEDENTI, FORMAZIONI, ANALISI

| 20 Ottobre 2018 | 0 Comments

di Annibale Gagliani______

PRECEDENTI

Il Via del Mare di Lecce è pronto a ribollire di fratellanza per la quarantottesima sfida tra giallorossi e rosanero, big match del sunday night dell’ottava giornata del Campionato di Serie B 2018-19. Nel computo assoluto delle sfide il Palermo è in vantaggio diciassette a quindici con quindici apparizioni del segno “x”. In tutto sono state realizzate 123 segnature in scontri spettacolari tra Campionati di Serie A, di Serie B e Coppa Italia. La prima volta al Via del Mare risale alla stagione 1928-1929, quando il Lecce regolò i siciliani con un netto 2-0 nel Torneo di Prima Divisione. L’ultima volta in casa salentina narra della stagione di A 2011-2012, con le squadre che si dividevano la posta in palio per un risultato finale di 1-1.

Il ricordo più bello per i tifosi licantropi è targato 7 giugno 2003, quando nella “finale” promozione della cadetteria il Lecce di Delio Rossi spazzò via il Palermo di Nedo Sonetti con un sontuoso 3-0 firmato Camorani, Giacomazzi e Bojinov. I supporters palermitani di lungo corso non potranno mai dimenticare la gita leccese del torneo di B 1994-95, quando gli aquilotti inflissero la sconfitta più ampia nelle mura amiche della storia della società Lupiae: 1-7!

EROI E AMARCORD

Tre i calciatori che hanno saputo inorgoglire i cuori di ambedue le torcide: Cesare Bovo (attualmente in forza al Lecce), Fabrizio Miccoli e David Di Michele.

Bovo, stopper romano nato calcisticamente all’ombra di Sant’Oronzo e protagonista di stagioni esaltanti nel Palermo di Delio Rossi, racconta il legame con l’ambiente rosanero: «Il Palermo per me è casa, è la squadra dove ho giocato di più, ho creato la mia famiglia a Palermo e quando sono libero vado lì. Mia moglie è palermitana. Detto questo fa piacere incontrarlo, dobbiamo fare una grande partita e batterlo».

Di Michele, seconda punta di fuoco del Palermo di Guidolin e del Lecce di De Canio, riflette sullo stato di forma delle due squadre, divise da un solo punto – 12 gli uomini di Liverani, 11 i players di Stellone, rispettivamente terza e quinta forza del Purgatorio – e che guardano con famelica ambizione un Pescara in fuga a 18 punti: «Sicuramente sarà una sfida tra due squadre che stanno bene mentalmente: il Lecce avrà il morale un po’ più alto in seguito alla grande vittoria di Verona. Per quanto riguarda il Palermo, dopo il cambio di allenatore deve rimettersi ancora in sesto e raddrizzare la situazione, ma i calciatori in rosa sono di assoluto valore e Stellone è un grandissimo tecnico per cui sono convinto che uscirà fuori una grande partita».

Mister Fabio Liverani dovrebbe dare fiducia agli uomini che hanno annichilito il Verona sotto gli occhi di Giulietta in Rai visione:

Lecce (4-3-1-2): Vigorito; Venuti, Bovo, Meccariello, Calderoni; Tabanelli, Petriccione, Scavone; Mancosu; La Mantia, Palombi.

La capacità di spinta dei terzini giallorossi preoccupa non poco Stellone, che pensa a un modulo a specchio adatto altresì a contrastare i palleggiatori avversi.

Palermo (4-3-3): Brignoli; Salvi, Bellusci, Rajkovic, Aleesami; Murawski, Jajalo, Haas; Traijkovski, Nestorovski, Puscas.

Due squadre non sempre impermeabili difensivamente, con otto reti subite dal Lecce e sei dal Palermo. La transione offensiva che detengono ha portato spesso notevoli frutti: 13 segnature per i lupi (secondo miglior attacco), 10 per le aquile.  Ecco la chiave di volta della contesa: le ripartenze e gli strappi di Palombi, Mancosu, La Mantia (e Falco), il soffio mortifero in area rigore del vento macedone Traijkovski-Nestorovski.

I giallorossi per superare un esame di maturità casalingo che vorrebbe dire iniezione d’entusiasmo e consapevolezza. I rosanero per ritornare a fare la voce grossa in una classifica che li vede obbligati a riprendersi la Massima Serie.

I bookmakers danno favorito il Lecce a 2,20, contro il 3,50 del Palermo, mentre il pareggio è quotato a 3,05; indicata come poco probabile una somma goal superiore alle due segnature, ma il tasso di qualità offerto in campo può tranquillamente ribaltare le sensazioni della vigilia.

Chi vince lancia il guanto della sfida al Pescara, chi perde va dietro la lavagna. Un pareggio sarebbe accolto positivamente, visto il caloroso gemellaggio delle tifoserie. Ma si sa, nel calcio non esistono amici, fratelli e tantomento eccessi d’affetto: il verbo ridondante è uno solo: vincere.

Category: Sport

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