LA STORIA / IL LADRO DI VECCHI LIBRI

| 17 Febbraio 2019 | 0 Comments

(g.p.)______Chi si allaccia abusivamente alla rete dell’ energia elettrica; chi adopera il pollice verde per coltivare piantine di marijuana; chi piglia la propria auto già posta sotto sequestro perché senza assicurazione e continua a guidarla senza assicurazione; chi ruba, chissà se per gioco, o per disperazione, una bottiglia di liquore, uno spazzolino da denti, una confezione di salsicce; chi, in preda all’alcol, o a peggio ancora, se la piglia con i malcapitanti che gli capitano intorno.

La cronaca nera è fatta per la maggior parte di “notizie” come queste, che faticano a trovare spazio sui giornali, momenti di varia umanità, svilita, che però diventano reati, a volte anche gravi, e sono altrettanto modi di mettersi nei guai, anche se di piccolo conto, almeno rispetto a quelli più rilevanti, in cui continuano purtroppo a cacciarsi in tanti, per lo più per questioni di detenzione e spaccio di droga.

Poche famiglie felici che si assomigliano; e invece tante famiglie infelici, e ognuna di esse infelice a modo suo.

 

Nel quotidiano repertorio di umane miserie della piccola e piccolissima cronaca nera, c’è però oggi una notizia che fa ben sperare, che induce all’ottimismo, che autorizza a credere che non tutto sia ancora perduto. Che fa sorridere il cuore.

I libri, infatti, sono l’ultima certezza e l’unica speranza.

Un giovane di 35 anni residente a Taviano è stato denunciato a piede libero dai Carabinieri di Ruffano, che, al termine di loro indagini, lo hanno individuato quale autore di un furto avvenuto all’interno di un’abitazione disabitata del paese, appartenente ad un’anziana oramai residente stabilmente all’estero.

E i militari hanno fatto il loro dovere, sia ben chiaro, perché non si entra in casa degli altri e non si ruba nulla. Nulla, nemmeno i libri.

Infatti, la particolarità di questa “notizia” sta nel fatto che la refurtiva è costutuita da duecento libri. Non solo, come hanno annotato i Carabinieri nel loro rapporto all’autorità giudiziaria, con la loro consueta meticosità, “di letteratura antica e filosofia”.

Capite? Il “ladro” non ha portato via niente altro, se non libri, per di più quelli “di letteratura antica e filosofia”.

E però…In questo mondo di ladri, se non di peggio, la speranza è che il magistrato al quale finirà la pratica sia particolarmnte clemente, anche se anch’egli dovrà fare il proprio dovere.

Vogliamo credere e sperare poi che il ladro colto e raffinato tragga giovamento dalle conseguenze procurategli dalla sua sete di sapere, e d’ora in avanti si dedichi  in altri modi alle sue letture preferite. Certo, la piglierà con l’atarassia di Democrito e distinguerà meglio, complice Epicuro, bisogni, falsi bisogni e piaceri.

Gli auguriamo di farsi presto, a casa sua, una Biblioteca Alessandrina, anzi,  com farebbe  Jorge Luis Borges, una biblioteca di Babele, gli auguriamo, sinceramente.

 

 

Category: Cronaca, Cultura

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