PADANIA IS ALL ITALY NOW. IMPRESSIONANTE, IL TRIONFO DELLA LEGA. M5S IN CADUTA LIBERA. IL PD SI RIPIGLIA UN PO’. BERLUSCONI IN PIENO DECLINO, LA MELONI ARRANCA

| 27 Maggio 2019 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo______Elezioni europee, dati definitivi. O quasi: alle 12.30 mancano ancora quattro sezioni, ma insomma, questo è.

Ha votato il 56,09%, alla fine la percentuale è stata in calo e in controtendenza, rispetto a cinque anni fa, quando fu di oltre due punti percentuali in più. Checché ne dicano, un chiaro segnale di disaffezione per l’istituzione stessa, con l’alibi dell’impossibilità a reagire contro un’entità subita come nemica, a cominciare da una moneta unica diventata sinonimo di povertà, e percepita come ostile per tutto quanto il resto.

Quelli che sono andati a votare, hanno completamente ridisegnato lo scenario politico italiano.

La Lega sfonda alla grande anche la soglia psicologica e simbolica del 30%, finisce al 34,3%: impressionante: rispetto al 6% delle europee di cinque anni fa e il 17% delle politiche di un anno fa.

Secondo partito diventa il Pd, che si assesta al 22,6%, crollo rispetto ai fasti renziani delle europee scorse, quando arrivò al 40%, recupero rispetto ad un anno fa, quando ebbe il 18%, reso meno netto però dalla considerazione che ha attratto a occhio e croce solamente i voti di altre formazioni più o meno di area, come Liberi e Uguali. In ogni caso, paga pochissimo la strategia di demonizzazione del nemico nel “pericolo fascista”, buono solamente a coprire la perdurante mancanza di proposte sociali positive e risolutive, anzi stagnanti nelle posizioni di segno contrario.

Il nemico ringrazia: i diciottenni al primo voto, nati nel 2000, alle soglie del nuovo secolo e del terzo millennio, sono i nuovi fascisti, dopo aver votato anch’essi in massa la Lega.

 

Il Movimento 5 Stelle precipita, impressionante al contrario: è ora al 17%, rispetto al 22 e al 32%.

Paga pesantemente l’aver abdicato a tutte le promesse di vero cambiamento che aveva fatto, e che non ha saputo, o voluto, realizzare; la trasformazione da Movimento alternativo a partito unico dalle dinamiche autoritarie e dalle generali ipocrisie traditrici, l’appiattimento su logiche mercantili, affaristiche, militari, anti ambientaliste funzionali ai poteri forti, che ora lo hanno abbandonato, dopo averlo usato, per provarci con Matteo Salvini, ritenuto, e a ragione dal loro punto di vista, più affidabile.

La caduta libera appare ancora più precipitante se verificata là dove l’ex Movimento, appena un anno fa, ottenne percentuali bulgare, come Lecce città e Melendugno, dove invece ora è intorno al 22%

Nella così detta Prima Repubblica, quando il segretario di un qualunque partito perdeva alle elezioni di due, tre punti, convocava il comitato centrale e si presentava dimissionario; nella così detta Seconda Repubblica, quando uno schieramento usciva sconfitto, faceva autocritica e cercava nuove strategie; in questa fase storica, invece, Luigi Di Maio parla ‘stamattina di “futuro”, e senza il minimo cenno di autocritica, rilancia, senza la paura di sconfinare nel ridicolo, che “Siamo dalla parte delle persone per bene, degli italiani onesti che lavorano, dei giovani che studiano, di chi ama l’ambiente. Siamo dalla parte giusta. Siamo l’Italia del bene comune”. 

Davide Casaleggio convocherà il consiglio di amministrazione della Casaleggio Associati?

 

Forza Italia è all’ 8,9%. Era al 16,8 cinque anni fa, al 14 un anno fa. Silvio Berlusconi ci ha messo la faccia, nonostante tutti i suoi gli avessero consigliato di non farlo, è andato di nuovo su tutti i telegiornali e tutti i talk show, ha ripercorso vecchie strade, che non portano più da nessuna parte, sconta la colpa di non aver saputo, o voluto, rinnovare il suo partito azienda, in tutti questi anni, ridandogli motivi e personaggi diversi. Ora la sua faccia è quella dell’ ormai inarrestabile declino.

 

Fratelli d’Italia è ora al 6,4, un risultato buono, di crescita, rispetto al 3,7 e al 4,2 delle precedenti prove, ma non certo ottimo, e nemmeno entusiasmante, anche perché ottenuto accogliendo motivi e personaggi del tutto estranei, e anzi conflittuali, alla propria identità storica.

 

Nessuna di tutte le altre numerose formazioni politiche che si sono presentate riesce a superare l’asticella dello sbarramento al 4%: hanno fatto tutte quante un salto nettamente al di sotto, regalando al massimo un altro quarto d’ora periodico di celebrità, chiamiamola così, ai rispettivi così detti leader.

Category: Cronaca, Politica

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