STOP FRODE XYLELLA! ECCO MOTIVAZIONI ED OBIETTIVI DELLA GRANDE MANIFESTAZIONE A BARI DI VENERDI’ 14. LA STRAGE DEI NOSTRI ULIVI, CIOE’ DELL’IDENTITA’ STESSA – CHE E’ UN’ENTITA’ FISICA, NON SOLO SPIRITUALE – DEL NOSTRO TERRITORIO, CONTINUA: OCCORRE FERMARLA

| 12 Giugno 2019 | 0 Comments

(Rdl)______Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il Comitato No Tap della Provincia di Brindisi ci manda il seguente comunicato, foto compresa. Il titolo iniziale e i link di riferimento finali sono della nostra redazione ______

Ulivi secolari abbattuti nel Parco di Serranova (nella foto), a Ostuni e Torchiarolo

Contro gli abbattimenti incontrollati di ulivi secolari e contro l’utilizzo di pesticidi neurotossici sul nostro territorio, per difendere il paesaggio e l’economia locale e il clima, il Comitato Salvaguardia Ambiente e Territorio della Valle d’Itria insieme al Movimento No TAP di Brindisi e altre associazioni ambientaliste organizzano una manifestazione venerdì 14 giugno ore 9.00 a Bari di fronte alla sede RAI in Via Dalmazia .

 

Sono 21 gli ulivi secolari infetti da Xylella e in parte abbattuti secondo la DDS 24 – Determinazione del Dirigente Sezione Osservatorio Fitosanitario del 21 febbraio 2019, in agro di Serranova. Tale area è sottoposta a vincolo paesaggistico di competenza nazionale di notevole interesse, perché inclusa nel Parco Agricolo degli Ulivi Monumentali di Serranova e della Riserve di Torre Guaceto. Cinque di questi ulivi secolari estirpati si trovavano sulla strada di notevole interesse paesaggistico Provinciale 37, che va da Torre Guaceto a Serranova. Tutti i 21 alberi sono protetti dal Project Life+ Nature and Biodiversity “CENT.OLI.MED” della Comunità Europea . Un solo albero gigantesco è sopravvissuto alla strage ordinata dalla Regione, subito ribattezzato “Il Principe”, di particolare età e pregio .

 

Sono invece 100 gli ulivi eradicati in Contrada Mascava, sulla SS7 Brindisi-San Vito dichiarati infetti dalla DDS 37/19, sempre in area sottoposta a vincolo paesaggistico di competenza nazionale. Gli alberi sono in agro di Brindisi, cioè zona infetta, dove la Regione non può obbligare all’estirpazione: infatti la DDS 37/19 definisce l’agro di Brindisi “ricadente nella nuova ex zona di contenimento”, definizione non prevista nella Decisione (UE) 2018/927 ne nella DGR 1890/2018, e una “nuova zona ex contenimento” non è mai stata istituita in nessuna altra norma anche successiva: esiste una zona infetta, una zona cuscinetto, una zona di contenimento e una zona indenne. Il Movimento No TAP di Brindisi aveva diffidato nell’aprile di quest’anno la Regione, e il direttore del Dipartimento Regionale all’Agricoltura Gianluca Nardone nell’articolo del 24 aprile sul Quotidiano di Puglia, aveva risposto che “quegli alberi, essendo rientrati nell’ispezione del 2018 … ed essendo stati trovati positivi al batterio dovranno essere estirpati senza se e senza ma”. Un chiaro abuso della Regione che va oltre le norme europee…

Perciò il Movimento No TAP di Brindisi ha sporto denuncia in questi giorni alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto e all’Osservatorio fitosanitario regionale per chiedere di fermare gli abbattimenti ordinati della Regione nelle determine e di salvare “Il Principe” di Serranova e gli altri ulivi secolari del nostro territorio.

 

Centinaia di altri ulivi secolari abbattuti brutalmente nella Piana degli Ulivi Secolari tra Ostuni e Fasano e nella Valle d’Itria (Cisternino), oltre che nelle zone di Oria e Francavilla Fontana: praticamente in tutta la provincia di Brindisi.

 

Da ormai 5 anni l’agricoltura della Puglia è strangolata da una quarantena territoriale imposta sulla base delle frode “xylella”.
Che il batterio della xylella non fosse il responsabile del disseccamento degli olivi e di altre specie arboree in Salento era già evidente grazie agli alberi dichiarati “infetti” che sono sopravvissuti ai tagli del “piano Silletti” (a Veglie, Torchiarolo, ecc.) che a distanza di 4 anni sono ancora vivi, vegeti e produttivi…
Lo hanno reso evidente quegli agricoltori e quei ricercatori indipendenti che, rigenerando il suolo, hanno reso nuovamente produttive le piante di olivo nelle zone colpite dal disseccamento.
Lo rendono evidente tutti quegli olivi sbrancati nel gallipolino che, lungi dall’essere “morti di xylella”, non smettono di ricacciare germogli verdi.
Ma ora la conferma che di frode si tratta, arriva anche dall’episodio dell’albero di Monopoli, dichiarato “infetto” dai laboratori della rete “Selge”, sequestrato dalla Procura di Bari, e che, sottoposto ad ulteriori accertamenti, è risultato negativo al batterio.

QUANTI ALTRI ALBERI SAREBBERO RISULTATI NEGATIVI SE AI PROPRIETARI FOSSE STATO CONSENTITO DI EFFETTUARE CONTROANALISI SULLE PROPRIE PIANTE?

E come si spiegano le frasi di Donato Boscia (“ricercatore” della rete dei laboratori Selge), rivelate dalla Procura di Lecce, che nel 2014 ( a pochi mesi dalla presunta “scoperta” del “batterio killer”) affermava di sapere già che la xylella non fosse patogenica sulla varietà di olivo coratina?

Perché le istituzioni, ed in particolare la Regione Puglia, continuano a fare affidamento esclusivo sui laboratori Selge, i cui dirigenti sono indagati per “falso materiale ed ideologico” commesso da pubblico ufficiale”? Perché invece questi laboratori non vengono esclusi cautelativamente da ogni incarico pubblico?

Facciamo appello a tutti i comitati, agli agricoltori ed a tutti i cittadini, alle istituzioni locali a manifestare, venerdì 14 giugno a Bari, per chiedere:

– la fine immediata, con atto formale della regione puglia, di tutte le misure di quarantena,
– il blocco immediato dei tagli degli ulivi e dell’irrorazione di insetticidi
– il ripristino della libertà di coltivazione e di impianto,
– il ripristino della libertà dei proprietari di effettuare analisi sui propri terreni e le proprie piante
– la fine delle limitazioni alla circolazione di tutte le specie vegetali
– politiche agricole che favoriscano e tutelino gli agricoltori ed i consumatori,
– la bonifica ed il ripristino della fertilità dei suoli, per la tutela del valore fondiario
– contro l’imposizione di un nuovo latifondismo e contro le ingerenze delle lobbies dell’agrochimica negli istituti di ricerca, a favore di una ricerca scientifica pubblica, libera ed indipendente._____

LA RICERCA nei nostri articoli di ieri e dell’altro ieri

“Pazzi…Siete solo pazzi…”

“Difendiamo il paesaggio, l’ecosistema, l’economia locale, il clima”. GRANDE MANIFESTAZIONE A BARI VENERDI’ 14

 

Category: Cronaca, Politica

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