L’ ATTIVITA’ DEI MEDICI DI BASE ‘SOSPESA’? A leccecronaca.it RISPONDE IL PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI MEDICI SALENTINI DONATO DE GIORGI: “Le attività non sono state sospese. Si sono svolte con modalità differenti. Abbiamo combattuto ‘a mani nude’ contro l’emergenza. Ci ripaga la fiducia dei cittadini che adesso è più salda che mai”

| 7 Maggio 2020 | 1 Comment

(g.p.)______“Abbiamo assistito sintomatici ed asintomatici, rischiando quotidianamente il contagio e dovendo supplire alla rete dei medici di base, le cui attività ambulatoriali sono state sospese”. Era scritto così, fra le altre cose, a dire il vero senza polemica alcuna, una semplice constatazione, nel comunicato con cui questa mattina il farmacisti salentini hanno chiarito la situazione delle mascherine a prezzo calmierato introvabili.

A proposito, abbiamo mandato il loro comunicato anche al ministro Francesco Boccia, che al momento, ore 16.00, non ci ha ancora risposto. Se il ministro ci manderà le valutazioni al riguardo che gli abbiamo chiesto, ci farà piacere, dal momento che i nostri lettori sono particolarmente interessati alla questione mascherine  a prezzo ‘politico’ ripetutamente promesse, ma ancora introvabili.

 

Qui comunque la questione è un’ altra, quell’accenno ai medici di base.

Ci ha sollecitato alcune domande:

E’ vero quello che sostengono i farmacisti, che cioè gli studi dei medici di medicina generale – medici di famiglia – hanno sospeso l’attività? Se è vero, da quando, e perché? E come è possibile che proprio nel momento di emergenza sanitaria più acuta della nostra Storia, venga a mancare il primo anello dell’assistenza sanitaria, quello di cui – abbiamo imparato in questi anni – dovrebbe essere la risposta più immediata di cura e prevenzione?

Le abbiamo rivolte direttamente al presidente dell’ordine dei medici della provincia di Lecce, Donato De Giorgi (nella foto).

Il dottor De Giorni, che ringraziamo per la Sua disponibilità, ci ha risposto. Ecco quello che ci ha appena scritto via mail______

Aderisco con piacere all’invito rispondendo alle stimolanti domande; prima di tutto, però alcune premesse:

  • Ci rifiutiamo sempre – ma particolarmente in questa storica congiuntura che richiede sforzi congiunti e prospettive univoche – di alimentare il tritracarne delle responsabilità alienate ad altri soggetti; non siamo avvezzi allo sport nazionale di rimpallare responsabilità tra Farmacisti, Medici, Cittadini, Governanti: meglio sarebbe invece che ognuno facesse il suo.
  • Non si può mai prescindere dal tributo tragicamente pesante di tanti MMG che hanno testimoniato con la propria vita il patto di solidarietà con i Cittadini, anche nel nostro territorio numerosi MMG hanno contratto infezione e malattia (anche in forme gravi) o costretti a quarantena a causa dell’esercizio della propria professione: ciò ha comportato delle gravi criticità assistenziali, lasciando temporaneamente sguarniti di assistenza migliaia di utenti.
  • Né si può prescindere dall’adesione al dispositivo di legge previsto dall’art 54 del c.p. (“essere costretti dalla necessità di salvare se o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona”), stante la colpevole assenza di DPI

 

Ciò premesso non risulta che nessun Medico di MG – se non impedito da cause di forza maggiore – abbia mai sospeso la propria attività, né tanto meno alcuno studio di MG sia mai stato chiuso (se non per il tempo di necessarie sanificazioni).

Le attività professionali dei Medici di MG, come qualunque altra attività nel nostro Paese si è però svolta con modalità differenti, adattandosi spesso anche a strumenti tecnologici adeguati.

 

Le visite ambulatoriali sono sempre state precedute da un triage telefonico con appuntamento, distanziate nel tempo e nello spazio, rispettando tutte le norme e gli strumenti dettati dalla prudenza e dall’autorità competente a garanzia e tutela degli operatori sanitari e soprattutto dei pazienti.

Le visite domiciliari stesse non sono mai state interrotte, se non nelle circostanze di un sospetto Covid-190 e nella contemporanea indisponibilità di adeguati DPI.

 

In realtà la sottovalutazione del territorio come primo momento della medicina di prossimità, terreno prioritario in cui affrontare la guerriglia per fronteggiare l’epidemia è stata causa di grandi disagi e carenze, che si sono estese anche al trattamento di tante altre patologie che non hanno mai smesso di essere presenti, causando una progressività clinica veramente preoccupante: tutto ciò a partire dalla solitudine nella quale sono stati confinati molti MMG, lasciati spesso “a mani nude” a combattere contro difficoltà enormi.

L’implementazione delle USCA – se si riuscirà in tempi utili a portarle a regime e ad utilizzarle in modo virtuoso – dovrebbe diminuire alcune criticità e soprattutto consentire di praticare i protocolli diagnostici terapeutici domiciliari per Covid-19 e monitorizzare i primi segnali della recrudescenza epidemica che ci aspettiamo (purtroppo) in autunno, ma soprattutto consentirà di liberare energie da dedicare alla patologia cronica e acuta, trascurata in questi mesi, anche per il timore di ricorrere alle strutture sanitarie e agli stesi MMG.

Ovviamente è possibile che non tutti i Medici si siano comportati adeguatamente, o che si possano essere trincerati dietro alibi ingiustificabili: non è certo intenzione di quest’Ordine difendere o tacere comportamenti del genere; anche attraverso il sito istituzionale è possibile a chiunque evidenziare reali criticità o comportamenti difformi, che saranno sanzionati con l’autorevolezza di garantire il patto fiduciario di cura, prima di tutto etico, che lega il Medico al cittadino e oggi più saldo che mai”.______

LA RICERCA nel nostro articolo di questa mattina

I FARMACISTI SALENTINI CHIARISCONO LA SITUAZIONE RELATIVA ALLE MASCHERINE A PREZZO CALMIERATO DA GIORNI PROMESSE DAL GOVERNO, MA CHE NESSUNO HA ANCORA VISTO: “Non è colpa nostra, risultano irreperibili e non sono disponibili neppure tra gli stessi fornitori”

 

 

 

Category: Cronaca, Politica

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Comments (1)

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  1. Angelo ha detto:

    La Puglia è l’unica regione in Italia in cui le USCA (unità di continuità assistenziale) non sono mai state attivate, per indisponibilità dei medici di base. Questo già ci dice qualcosa sul contributo dato alla popolazione dai nostri medici in questa circostanza. In effetti, professionisti con oltre 1000 mutuati a testa, come potrebbero dedicarsi anche agli extra? Chi gliela fa fare? Forse abbassare il massimale a 500 pazienti potrebbe portare diversi benefici a tutti.

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