‘NDRANGHETA: ARRESTI IN TUTTA ITALIA. LA FORTE RISPOSTA DELLO STATO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ATTRAVERSO LA MAXI OPERAZIONE “BASSO PROFILO”DI OGGI, E IL PROCESSO “RINASCITA SCOTT” IN CORSO

| 21 Gennaio 2021 | 0 Comments

di Chiara Evangelista______

E’ stata eseguita questa mattina in tutto il territorio nazionale, su richiesta della procura Antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri (nella foto), una maxi operazione contro la Ndrangheta calabrese, denominata “basso profilo”: tredici persone sono state arrestate e portate in carcere, e altre trentacinque poste ai domiciliari.

In manette sono finiti i maggiori esponenti delle ‘ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come “Bonaventura” “Aracri”, “Arena” e “Grande Aracri”, nonché imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi con le organizzazioni criminali.

Nell’ambito di questa indagine, ci sono altre persone indagate, fra le quali risulta il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa, 69 anniche in mattinata ha dichiarato quanto segue: “Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla procura competente. Come sempre ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale come effetto immediato” 

 

L’indagine “Basso profilo” ha accertato movimenti illegali di denaro per oltre trecento milioni di euro. Oltre alle misure cautelari, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l’esecuzione di numerosi sequestri di beni aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali per un valore che è stato definito “ingente”.

Il patrimonio sequestrato “torna nelle casse dello Stato ed è un reale recovery fund che deve essere sempre attivo” dice il presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra.

 

A Lamezia Terme intanto prosegue il processo Rinascita Scott, il secondo maxi processo nella storia d’Italia. Trecentoventicinque imputati e quattrocento capi d’imputazione. Il fatto che il processo possa celebrarsi in Calabria è un motivo di grande soddisfazione per il procuratore Gratteri, a capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, protagonista delle indagini che hanno portato al processo.

 

“Era importante celebrare il processo in Calabria dove è avvenuta, dal nostro punto di vista, la commissione dei reati. È un segnale. La gente deve e può capire, senza alibi per nessuno, che si può fidare di noi, che possiamo dare delle risposteafferma Gratteri.

 

Tuttavia, a causa della pandemia e della crisi di governo, l’informazione da parte dei media italiani è arrivata “a singhiozzo” in merito agli sviluppi del processo… Sebbene la rilevanza della notizia sia stata percepita anche dai media stranieri, tra cui il prestigioso quotidiano britannico theGuardian.

 

Attualmente il processo Rinascita Scott si rivela essere una una corsa contro il tempo. Il procuratore Gratteri ha chiesto ieri che vengano calendarizzate le udienze dibattimentali tutti i giorni. Dietro tale richiesta si cela il timore della scadenza dei termini massimi di custodia cautelare che porterebbe tutti gli imputati detenuti in libertà. La Presidente del Collegio, Brigida Cavasino, assicura che faranno in modo di evitare la scadenza dei termini, ma che è impensabile poter celebrare le udienze tutti i giorni poiché il processo necessita anche dello studio di deposizioni e della trascrizione di intercettazioni.

 

L’odierna operazione su tutto il territorio nazionale e il maxi processo in corso a Lamezia Terme sono la forte risposta con cui lo Stato italiano dimostra la propria presenza.

Category: Cronaca

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