“Mille” PROBLEMI NELLA CANZONE DELL’ESTATE

| 18 Luglio 2021 | 0 Comments

(g.p.)______Abbiamo la canzone dell’estate, anno di grazia, diciamo così, 2021. Quella che si sente negli stabilimenti balneari, che si suona alle feste pubbliche e private, che manda la radio sulle strade del solleone. Purtroppo, i juke-box non ci sono più, “e va bene così”. Quella che metteranno su Whatsapp il prossimo inverno cercando di riscaldare gli ardori sopiti “mille” amanti di coppie scoppiate. Quella che registi impegnati metteranno nei prossimi anni come colonna sonora in qualche film ambientato ai giorni nostri.

Il colpo grosso che ogni volta tentano in tanti e che riesce invece di rado a pochissimi.

Ce l’hanno fatta Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti che potrebbe essere la loro nonna,  in associata in un inedito, quanto problematico menage a trois, in un brano dilagante che si intitola “Mille”.

Se il rap degenerato dei primi due non aggiunge niente di nuovo a quanto già conosciuto, nella fattispecie però è un ottimo mezzo di accesso al ritornello, musicalmente geniale, che spacca, in una ventata di freschezza trascinante e di simpatia contagiosa, in un atmosfera sospesa fra il twist fine anni Sessanta e la dance fine anni Settanta, l’età dell’oro, insomma, miracolosamente resuscitata.

Tutto bene, allora?

No, tutto male.

Complice anche l’immancabile video, nell’occasione pensato in maniera sontuosa, il testo di “Mille” è un triste specchio dei tempi e una squallida esortazione omologante all’accettazione.

Storia di storie di sesso estive a parte, che si incrociano nel brano, significato e significante appaiono francamente insopportabili.

Accenni più o meno espliciti al consumo di droghe.

Pubblicità sfacciata, invadente a tal punto che mai si era visto in tutto il mondo nella storia della musica un’operazione commerciale così squallida, per la bevanda logo del mondialismo delle multinazionali.

Achille Lauro che si fa la messa in piega dall’hairstylist delle milf della buona borghesia da cento euro e passa a pettinatura, non si può guardare.

Fedez che si stona nella notte e va insieme a lui a farsi la manicure, idem, ma almeno qui, a differenza delle recenti esternazioni, parla di tatuaggi e di gelatina da trucchi, così ritorna almeno ad argomenti a lui più congeniali.

Orietta Berti passata dal Lambrusco alla Coca Cola, dalle Feste dell’Unità a quelle dei ragazzi radical chic nelle ville dei vip, è tout court uno sconforto.

Qualcuno chiami subito il signor Wolf, così le risolve gli altri mille problemi che le sono rimasti, e non ne parliamo più.

 

 

 

 

 

 

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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