PARTECIPATA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO L’APERTURA DELLA DISCARICA DI CORIGLIANO D’OTRANTO, IL SALENTO …SCOMUNICA…EMILIANO E MARASCHIO

| 12 Dicembre 2021 | 7 Comments

di Giuseppe Puppo ______

Giornata di lotta, di protesta, di indignazione questa domenica prenatalizia nel Salento.  La nostra nuova terra dei fuochi, martoriata con accanimento dalle realizzazioni di opera inutili, dannose, pericolose, devastanti, in un territorio che detiene il triste primato della desertificazione e dove, per citare l’oncologo Giuseppe Serravezza, non si potrebbe accendere neppure un cerino.

A proposito, encomiabile nel suo impegno ambientalista, c’era pure il dottor Serravezza, ‘stamatina, fra il centinaio di dimostranti a Scomunica di Corigliano d’Otranto.

E invece…Invece, oltre a continuare a prevedere l’uso della chimica in  agricoltura, continuano a costruire  e a progettare gasdotti, trivelle, pale, impianti, e discariche.

Discariche, dico, mentre il Mostro di Burgesi è ancora là, con il suo letale carico di morte, di veleni e di chissà quali altre schifezze,  nonostante le promesse di ‘bonifica’ dell’intero sito rimaste, in maniera finanche irritante, parole al vento, quello stesso vento che porta nell’aria altri veleni da Taranto e da Brindisi.

 

Il 19 ottobre scorso la giunta della Regione Puglia ha approvato il nuovo piano per la gestione dei rifiuti. Discutibile, in pensieri, parole, opere e omissioni, per tante ragioni, almeno a leggere i rilievi fatti dalle associazioni ambientaliste, in primis per il riaffermato carattere di affidamento in oligopolio dell’intero settore.

In questo piano, a parte tutto il resto di discutibile, c’è però un vero e proprio obbrobrio.

Non c’è bisogno di essere esperti del settore, fisici, geologi, dotti, medici e sapienti per capirlo. Basta avere un minimo di comune buon senso, infatti, per capire che non si può mettere una discarica di rifiuti su una falda acquifera che serve la popolazione.

E invece…Invece il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessore all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, 60 anni, salentina di Patù, residente a Lecce, avvocato, di Sinistra Italiana, non l’hanno capito.

Infatti, nel nuovo piano regionale, è prevista l’apertura di una discarica di servizio -soccorso per rifiuti urbani nel territorio di  Corigliano d’ Otranto, località Scomunica, in una cava che sta proprio sopra una grossa falsa acquifera, utilizzata dall’Acquedotto Pugliese per servire tanti paesi del Salento.

Una brutta storia, cominciata tanto tempo fa, che però ora rischia di finire peggio.

Per farla breve – ma è incredibile il modo con cui, con tenacia sospetta, la vicenda si è sviluppata, nonostante tutto e tutti quelli che si opponevano a ragion veduta, ab origine – progettata e costruita attraverso i decenni, questo impianto fu ‘ultimato’ una prima volta nel 2013 e di nuovo nel 2017, e non è mai entrato in funzione, grazie all’opposizione dei sindaci del territorio sui pericoli di inquinamento della falda acquifera.

A volerli leggere, ci sono pareri qualificati e univoci che denunciano i pericoli di inquinamento, un rischio concreto, documentato, denunciato per primo proprio dall’Acquedotto Pugliese.

E invece…E invece Emiliano e Maraschio due mesi fa hanno deciso l’apertura operativa, incredibile ma vero.

Giornata di lotta, di protesta, di indignazione questa domenica prenatalizia nel Salento. Questa mattina associazioni ambientaliste salentine, con la partecipazione del Movimento Regione Salento, hanno organizzato una manifestazione a Corigliano d’Otranto. Dalla località Scomunica è partita la…scomunica popolare a Emiliano e Maraschio, la diffida a ritirare la loro decisione e, sulla discarica, metterci una pietra sopra, tombale.

Nonostante il tempo inclemente di freddo e pioggia, si sono ritrovati in tanti, amministratori, attivisti di associazioni ambientaliste, cittadini.

Un NO, partecipato e trasversale, grande quanto una casa.

“Non possiamo accettare che sia messo in esercizio un impianto  finora mai entrato in funzione per la sua pericolosità vista l’ubicazione sulla falda freatica che serve i pozzi dell’Acquedotto Pugliese portando l’acqua a mezza provincia di Lecce – ha detto il consigliere regionale Paolo Pagliaro, ed ha poi aggiunto – Mi ha fatto piacere vedere tanta partecipazione perché il problema è di massima importanza e serve l’impegno di tutti per far comprendere il grave rischio al quale potrebbero essere sottoposti i cittadini. Questo è l’ennesimo alt del territorio salentino e non può essere ignorato”.

 

Le somme della mattinata le ha tirate poco fa l’ambientalista Serena Fiorentino, che sul suo profilo di Facebook ha scritto in perfetta sintesi: “Non è accettabile una discarica sulla falda. L’acqua va tutelata in quanto bene prezioso ed irrinunciabile. Ottocentomila salentini non sono condannabili a sete e malattie ”.

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Category: Costume e società, Cronaca, Eventi, Politica

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  1. Paolo Pagliaro, La Puglia domani - tramite mail ha detto:

    «Quella discarica non s’ha da aprire. È questo il messaggio che ribadiremo domani, con una raccomandazione rivolta al presidente della Giunta Emiliano, riguardo all’ipotesi di messa in esercizio della discarica di Corigliano d’Otranto prevista dal nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, che sarà discusso domani in Consiglio.

    Il Piano, contenuto nella delibera di Giunta del 15 ottobre scorso, a proposito dell’impianto di Corigliano d’Otranto, fa riferimento ad un incontro che si è svolto a giugno scorso per valutare con i rappresentanti degli enti locali e della provincia le modalità di utilizzo del sito di smaltimento, oggetto di contratto di concessione tra la società affidataria e i Comuni, e gli effetti di una “eventuale chiusura del sito sia in termini economico finanziari che di disciplina dei flussi”.

    È proprio qui il nodo: nel Piano dei rifiuti si parla di “eventuale chiusura” quando invece la discarica, nei fatti, non è mai entrata in esercizio.

    Ecco perché cresce l’allarme tra i cittadini del territorio, visto che quell’impianto sorge a ridosso della falda idrica da cui l’Acquedotto Pugliese attinge l’acqua che arriva nei rubinetti di mezza provincia di Lecce.

    Aprire quel sito ai rifiuti indifferenziati vuol dire mettere a rischio di inquinamento la falda, con conseguenze drammatiche in termini di salute umana.

    Le ragioni che sconsigliano l’avvio dell’impianto sono molteplici e tutte di carattere igienico ambientale, tra cui, principalmente, il conclamato rischio di infiltrazioni di percolato nella falda acquifera.
    Dopo aver presentato una mozione per impegnare la Giunta regionale a non mettere in funzione la discarica, ho presentato questa raccomandazione, invitando la Regione Puglia a deliberare la chiusura della discarica di Corigliano d’Otranto, in ragione della pericolosità che l’attivazione della discarica determinerebbe per un’area già fortemente compromessa dal punto di vista ambientale.

    Non ci stiamo ad esporre il Salento ad una nuova bomba ecologica. L’abbiamo scandito a chiare lettere anche ieri, nella manifestazione di protesta al fianco di sindaci, cittadini, medici e ambientalisti, tutti contrari all’apertura dell’impianto di Corigliano. E lo ribadirò domani, in occasione della discussione del Piano rifiuti in Consiglio regionale»

  2. Forum ambiente e salute Lecce - tramite mail ha detto:

    Il sottoscritto Forum Ambiente e Salute di Lecce, premesso che:

    • con Deliberazione G.R. n. 1908 del 25.11.2021 è stato adottato il nuovo Piano di Gestione dei Rifiuti Urbani, in aggiornamento del precedente adottato con D.G.R. n. 959 del 13.05.2013;
    • detto Piano prevede nel Documento “A.2. SEZIONE PROGRAMMATICA: RIFIUTI URBANI E RIFIUTI DEL LORO TRATTAMENTO 1. Scenario di Piano”, pag. 130, una discarica da 290.000 mc gestita da “Progetto Ambiente Bacino Lecce 2 surl” nel Comune di Corigliano d’Otranto, sia pure con alcune clausole e prescrizioni;
    considerato che:
    • il sito indicato, in Contrada Scomunica, Corigliano d’Otranto, v. Vecchia Soleto, insiste su un’area particolarmente delicata e vulnerabile della falda acquifera, da cui si emunge l’acqua destinata all’intero Salento;
    • la scelta si porrebbe in netto contrasto con le normative europee e nazionali (D.Lgs. 152/2006) relative alla tutela delle falde acquifere;
    • il Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia ha previsto una deroga al vincolo idrogeologico dell’intero territorio di Corigliano d’Otranto sulla base di una perizia di parte, nel corso di una procedura di VIA che non può essere considerata idonea e sufficiente alla tutela della salute pubblica;
    • uno studio del dicembre 2009 del Prof. Paolo Sansò, Dipartimento di Scienza dei Materiali Università del Salento “Analisi degli elementi di criticità geologica presenti in località Masseria Scomunica (Corigliano d’Otranto) in relazione alla realizzazione di una discarica di servizio”, conferma l’elevata vulnerabilità della falda carsica profonda e la pericolosità di eventuali inquinanti idroveicolati provenienti dalla superficie, risultando quindi una palese incompatibilità tra il campo di pozzi dell’AQP, unica fonte di acqua potabile del Salento centro-meridionale, e la presenza di una discarica, potenziale fonte di percolato, nonché con le attività connesse alla sua gestione (inquinamento prodotto dal traffico veicolare pesante, operazioni di carico/scarico, ecc.);
    • il Comune di Corigliano ha espresso esplicite e articolate opposizioni a tale scelta (vedi es. prot. N. 2306 del 18.03.2014), in quanto rischiosa per la tutela della falda ed ai principi di precauzione previsti dalla legislazione europea;
    • l’Ente Acquedotto Pugliese ha condivido formalmente le preoccupazioni del Comune di Corigliano (vedi prot. 16910 del 17.02.2014), paventando pericoli di contaminazione della falda a seguito del deposito di rifiuti;
    • uno studio idrogeologico CNR-IRPI pubblicato nel 2002 a firma Ingg. Cotecchia e Polemio attesta l’elevata vulnerabilità della falda di Corigliano d’Otranto, e tende a ribadire che nessun sistema di impermeabilizzazione per quanto evoluto potrebbe mai garantire una mancanza di contaminazione;
    • una più recente nota AQP del 15.07.2021 , che si aggiunge a quella del 30.06.2017, ribadisce l’esigenza di tutela della falda di Corigliano d’Otranto, in grado di fornire circa 750 litri/sec di acqua potabile, contributo INDISPENSABILE E IRRINUNCIABILE al fabbisogno idropotabile dell’intero Salento;
    • la strategia e le azioni del Piano regionale di gestione dei rifiuti sono finalizzati all’intensificazione della raccolta differenziata e non all’apertura di nuove discariche, peraltro censurate dalle norme dell’UE;
    • l’attivazione di tale discarica è considerata una grave minaccia alla salute e all’ambiente, come stigmatizzato da numerose associazioni mediche e ambientaliste, non solo del territorio

    DIFFIDA
    le autorità e le rappresentanze istituzionali in indirizzo dall’approvare il Piano di Gestione dei Rifiuti Urbani, che contenga la previsione, sia pure condizionata, di localizzare una discarica di rifiuti nel sito di Corigliano.
    Si riserva ulteriori azioni, anche in sede di Unione Europea, finalizzate alla tutela della falda acquifera salentina, che rifornisce di acqua potabile circa un milione di cittadini , nonché all’accertamento di eventuali omissioni e responsabilità.
    Per il FORUM AMBIENTE E SALUTE Lecce
    Ing. ANTONIO DE GIORGI
    Dott. MARIO FIORELLA
    Prof. GIOVANNI SECLI’

  3. Paolo Pagliaro, La Puglia domani - tramite mail ha detto:

    “In Consiglio regionale ho espresso il mio no senz’appello al Piano dei Rifiuti in discussione oggi. Un piano atteso da anni, da cui ci saremmo aspettati soluzioni innovative che utilizzassero i rifiuti come risorsa.

    Invece no, nel 2021 siamo costretti a combattere ancora contro le mega discariche nate dove non sarebbero mai dovute sorgere. Mi riferisco all’impianto di Corigliano d’Otranto, finora mai entrato in funzione proprio per scongiurare la minaccia d’inquinamento della vicina falda idrica, la più importante del Salento, quella che porta l’acqua nei rubinetti di metà della provincia di Lecce. E invece in questo nuovo Piano dei Rifiuti, incredibilmente, si prospetta l’apertura della discarica.

    Contro questo scempio siamo pronti alle barricate, forti della condivisione di una battaglia che è di tutto il territorio, in difesa della salute che viene messa a rischio in una terra già martoriata dal punto di vista ambientale, con uno spaventoso tasso di patologie tumorali.

    A distanza di tanti anni ci ritroviamo al via di questo assurdo gioco dell’oca che è la gestione dei rifiuti in Puglia, dove non si riesce mai a chiudere il cerchio. Ecco perché chiediamo che quel sito non sia messo in funzione, per scongiurare un rischio che fu compreso già 26 anni fa.
    Domenica scorsa abbiamo manifestato al fianco di sindaci, cittadini, amministratori locali, movimenti ambientalisti, associazioni, rappresentanti del mondo della salute e medici, tutti uniti dallo stesso no all’apertura dell’impianto di Corigliano.

    Così come è assurdo pensare di riaprire la discarica Martucci a Conversano, chiusa da otto anni e non ancora bonificata: una vera bomba ecologica. L’apertura di enormi discariche è un gigantesco passo indietro nel cammino verso l’economia circolare.

    Basta con i grandi impianti, basta con una visione industriale della gestione dei rifiuti urbani. E basta con la prassi perversa di autorizzare impianti per quantitativi cumulativi di rifiuti, che mettono nel mucchio anche rifiuti speciali, contro le norme basilari sulla corretta gestione che impongono invece di specificare natura, provenienza, quantità e tracciabilità dei rifiuti.

    La nostra proposta è chiara: piccoli impianti di comunità a misura del fabbisogno di ogni singolo comune. Gli impianti di piccola taglia sono senz’altro più idonei al contesto urbanistico e territoriale soprattutto salentino, che è fatto di molti piccoli comuni che distano pochi chilometri uno dall’altro. La provincia di Lecce ha già dato troppo in termini di sfruttamento di suolo.

    La soluzione per il compostaggio è più semplice di quello che può sembrare, perché esiste un macchinario che riesce ad unire essiccazione della frazione umida e combustione in assenza di ossigeno. Un processo del tutto privo di emissioni in atmosfera, che produce un materiale inerte, il biochar, e azzera i costi di trasporto.

    In Salento c’è un’altra nota dolente: l’assenza di impianti di compostaggio. Ma non si può puntare il dito alla cieca su un sito assolutamente non idoneo, come nel caso di Masseria Ghetta a Lecce. Il perché è presto detto: un bosco di particolare pregio a soli 800 metri, l’Abbazia di Cerrate ad appena un chilometro, un rischio per la falda acquifera (nel 2017 la stessa Regione Puglia negò per questo la realizzazione di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi presso lo stesso sito).

    La Regione non può andare dritta come un bulldozer calpestando i territori. Ecco perché il mio voto non può che essere contrario a questo piano, così come spero si esprimano tutti i colleghi, in particolare i salentini che spesso si dichiarano difensori della nostra terra”.

  4. Gruppo Consiliare M5S Regione Puglia - tramite mail ha detto:

    “Con i nostri emendamenti abbiamo contribuito a migliorare alcune delle previsioni del Piano, impegnando la Giunta a definire distanze minime di tutela dai centri abitati e dai siti sensibili nell’ambito dei criteri di localizzazione degli impianti. Di concerto con la maggioranza abbiamo introdotto limiti e condizioni all’attivazione delle vasche A e B della discarica Martucci e ci impegniamo già da ora a monitorare il rispetto degli impegni assunti e del cronoprogramma delle attività da attuare presso il III lotto propedeutiche alla chiusura definitiva del sito nel 2025.

    Per quello che riguarda la discarica di Corigliano, a ulteriore garanzia della tutela della falda acquifera, è stato previsto che i rifiuti conferiti, oltre a subire una biostabilizzazione spinta, saranno sottoposti a un processo di inertizzazione che permetterà di ridurre sensibilmente il rilascio di sostanze potenzialmente inquinanti.

    Per l’impianto di compostaggio ASECO di Ginosa, abbiamo previsto di impegnare l’AGER a convocare un tavolo con il gestore, AQP e il Comune di Ginosa per definire un protocollo in cui individuare gli interventi di monitoraggio da condurre presso l’impianto e l’organizzazione dei flussi dei rifiuti autorizzati in ingresso, così da assicurare un controllo costante sulla gestione dello stabilimento e della tipologia dei flussi dei rifiuti trattati”.

    Lo dichiarano i consiglieri del M5S Grazia Di Bari, Rosa Barone, Cristian Casili e Marco Galante a margine del consiglio regionale in cui è stato approvato il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.

  5. Paolo Pagliaro, La Puglia domani - tramite mail ha detto:

    «Avevo chiesto un atto di responsabilità al Governo Regionale; con il mio emendamento avevo invitato la Regione a deliberare la chiusura della discarica di Corigliano d’Otranto, in ragione della pericolosità che la messa in funzione determinerebbe per il rischio di inquinamento della falda acquifera a cui attinge gran parte della provincia di Lecce.

    Era un atto dovuto ai cittadini salentini perché questa decisione inciderà sul futuro delle prossime generazioni.

    Invece il Governo regionale ha bocciato l’emendamento ed ha approvato l’apertura della discarica all’interno del nuovo Piano dei rifiuti che nasce già vecchio.

    Siamo rammaricati dalla superficialità con cui è stato affrontato l’argomento e continueremo a combattere. Quello che è accaduto è gravissimo, ne prendiamo atto e ne prendono atto anche i cittadini, i sindaci e le associazioni che hanno manifestato contro questa apertura insensata e illogica.

    Dopo sette ore di discussione e con il pollice verso delle opposizioni, il Piano regionale dei rifiuti è stato approvato. Nonostante la nostra ferma e pressante opposizione, nonostante l’emendamento presentato contro l’apertura della discarica di Corigliano d’Otranto, il piano bulldozer della Regione Puglia passa sulla testa del territorio salentino e impone la messa in esercizio di un sito che, pur completato dal 2013, non era mai entrato in funzione per proteggere i cittadini salentini dal rischio d’inquinamento della falda idrica su cui sorge l’impianto.

    Non ci rassicura la “fine pena” – ovvero la fine d’esercizio – prevista per il 2025; né la predisposizione di un piano di monitoraggio ambientale; né il conferimento esclusivo di rifiuti bio stabilizzati. Il rischio per la salute pubblica è troppo alto e non possiamo correrlo: non possiamo esporre la popolazione del Salento al pericolo di avvelenamento dell’acqua che arriva nei rubinetti dell’80% delle case della provincia di Lecce.

    Noi non ci stiamo a barattare il bene più prezioso che abbiamo, la salute.

    Questo è un Piano Rifiuti che ha puntato sull’apertura di mega discariche per far quadrare il cerchio di una gestione dei rifiuti che avrebbe dovuto avere un’impostazione completamente diversa, basata su impianti di piccola taglia».

  6. Forum ambiente e salute Lecce - tramite mail ha detto:

    Attivazione discarica Corigliano

    Ricorso in sede giudiziaria e dell’ U.E

    L’attivazione della discarica di Corigliano resta un attentato alla falda freatica , quindi all’ambiente e alla salute dei salentini, pur con i limiti insignificanti apportati.

    Il limite temporale del 2025 è solo una un escamotage per indorare e autoassolvere la scelta irresponsabile: ciò che è provvisorio è destinato sempre a diventare duraturo, attraverso deroghe che sono ormai la prassi istituzionale.

    Il conferimento di biostabilizzato è un ulteriore bluff, in quanto il processo di essiccazione dei rifiuti indifferenziati non garantisce la successiva alterazione microbica degli stessi in discarica; gli impianti di TMB non hanno avuto successo anche nella provincia di Lecce, quindi una tecnologia ambigua, che viene superata a favore del compostaggio,ma che viene surrettiziamente proposta per Corigliano.

    Pertanto le diverse associazioni ambientaliste, mediche e gli esperti, che hanno promosso l’atto di significazione e diffida alla Regione, avverso l’apertura della discarica, trasformeranno lo stesso in una segnalazione alla magistratura e alle istituzioni europee, affinchè sia valutata la scelta effettuata con la tutela della salute e le normative e orientamenti previsti .

  7. Paolo Pagliaro, La Puglia domani - tramite mail ha detto:

    “Nonostante il no del Consiglio regionale alla mia mozione, la mia posizione resta ferma: la discarica di Corigliano d’Otranto, costruita sulla falda acquifera a cui attinge l’80 per cento dei salentini, non si deve aprire. Il rischio per la salute è troppo alto, e non bastano le rassicurazioni dell’assessora all’ambiente Maraschio, che garantisce l’apertura solo dopo una nuova autorizzazione integrata ambientale. Nessun parere tecnico potrà convincerci che quella discarica non possa nuocere ad un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo, in termini di malattie e decessi, per l’inquinamento delle acque e dell’ambiente. C’è una relazione del CNR che spiega in maniera chiara il rischio: solo 40 metri di roccia calcarenitica fortemente permeabile separano la discarica dalla grande falda acquifera.

    Non ci rassicura né l’annunciato piano di monitoraggio ambientale; né il conferimento esclusivo di rifiuti bio stabilizzati. E soprattutto l’obiezione che non vi siano siti alternativi dove conferire i rifiuti indifferenziati, non può giustificare l’apertura del sito di Corigliano d’Otranto. Il pericolo per la salute è troppo alto e non possiamo correrlo, non ci stiamo a barattare il bene più prezioso che abbiamo, la salute”.

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