DIARIO DEL GIORNO / MARTEDI’ 17 MAGGIO 2022

| 17 Maggio 2022 | 0 Comments

Buongiorno!

Oggi è martedì 17 maggio 2022.

San Pasquale Bylon, francescano.

 

Tanti cari auguri alla nostra amica sarda Bruna Ibba Mancosu, che oggi festeggia il suo cinquantanovesimo compleanno!

E tanti auguri di buon compleanno alla nostra amica e collega giornalista Giovanna Ciracì.

 

Come oggi, trentadu anni fa, nel 1990, l’omosessualità viene rimossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità dall’elenco delle malattie mentali. Da allora, la data odierna è la giornata mondiale contro l’ omofobia, proposta dello scrittore della Martinica francese Louis-Georges Tin.

 

Proverbio salentino: CI CHIANTA FAE COGGHIE UNGULI
Chi pianta fave raccoglie baccelli.
Insomma si raccoglie ciò che si semina, per cui se vuoi raccogliere i frutti devi affrontare la fatica di coltivarne le piante, ma non solo, devi anche sapere ciò che stai seminando.
E a questo proposito i nostri vecchi raccontavano “nnu culacchiu”.

Un giorno un poveraccio preso dai morsi della fame si inoltrò in un campo di fave nel periodo in cui questi gustosi legumi sono giunti a maturazione. Dopo averne mangiato a sazietà prese la bisaccia che aveva sulla spalla e cominciò a riempirla di fave, mentre lo faceva gridava dalla contentezza: ” FAE FAE E FAZZA – CENTU TUMENI CU NDE FAZZA” e poi ancora:” FAE FAEE E FAZZA CENTU…”.

Il proprietario del terreno sopraggiunto sul posto ascoltando la preghiera che  il poveraccio rivolgeva alla Provvidenza, ossia di dare ” centu tumeni” ossia di dare un raccolto abbondante, ne ebbe compassione e rimase nascosto a godersi la scena. Perché se era vero che lo stava derubando era pur vero che il poverino chiedeva che il buon Dio fosse generoso nei confronti del proprietario del terreno.
Dopo aver mangiato a sazietà ed essersi riempita la bisaccia il motivetto però cambiò e da: ” FAE FAE E FAZZA – CENTU TUMENI CU NDE FAZZA” passò a: ” E MO CA AGGIU CHINU LA MIA BISAZZA – QUANTU CAZZU OLE CU NDE FAZZA FAZZA” …” E MO CA AGGIU CHINU LA MIA BISAZZA…”, ossia “ora che ho riempito la mia bisaccia quante ne vuol fare ne faccia”. Ma non fece in tempo a ripetere il ritornello, che il contadino, proprietario del campo, armato di un nodoso bastone, gli tolse tutte le fave raccolte, e gli mandò di traverso quelle che aveva mangiato.

 

 

Category: Costume e società

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