PERSONE SCOMPARSE, RAFFORZATA LA COLLABORAZIONE TRA GUARDIA DI FINANZA E COMMISSARIO

| 25 Maggio 2022 | 0 Comments

di Flora Fina ______

In occasione della “Giornata Internazionale dei minori scomparsi”, il Capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza – generale  Francesco Greco e il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse – prefetto Antonino Bella hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa finalizzato a consolidare la collaborazione istituzionale nelle attività di ricerca delle persone scomparse.

 

L’importantissima iniziativa amplia quelle previsioni d’intesa siglate nel mese di marzo 2021, e che avevano ad oggetto la condivisione di procedure di allertamento sul territorio, su richiesta dei Prefetti, di unità del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.) e di aeromobili – ad ala fissa, rotante e a pilotaggio remoto – del Corpo, da impiegare in attività di ricerca nelle zone montuose, non antropizzate o impervie.

 

 

Questo accordo, estende pertanto la collaborazione vigente prevedendo l’organizzazione di veri e propri progetti formativi comuni, seminari, conferenze e workshop,  che saranno promossi allo scopo di migliorare lo scambio di best practice e la condivisione di elementi di aggiornamento, derivanti dall’esperienza operativa sul campo.

 

L’importante e necessario protocollo d’intesa si inserisce tuttavia, anche nel solco di analoghe iniziative avviate da tempo dalla Guardia di Finanza, finalizzate ad ampliare i rapporti di collaborazione tra le Autorità deputate alla ricerca e al soccorso, a salvaguardia della vita umana.

 

 

Si tratta insomma di un passo decisivo e fondamentale per cercare di attutire numeri – relativi alla scomparsa di bambini e bambine – che lasciano attoniti: ogni due minuti infatti, in Europa, scompare un bambino. A questo si sommano i tanti adolescenti che si allontanano volontariamente da casa. Nel 2020, soltanto in Italia, sono scomparsi ben 21 minori al giorno, cioè quasi uno l’ora.

 

 

La scomparsa di una persona poi,  coinvolge profondamente tutta la comunità in cui essa vive, gli amici, le persone che la conoscono e i luoghi che frequentava, e proprio perché viene privata di una sua parte, l’intera città non può e non vuole restare indifferente: ma il fenomeno degli scomparsi, soprattutto rispetto alle persone anziane e ai bambini, ultimamente sta diventato un motivo di allarme collettivo.

 

È dunque tutta la società a chiedere alle istituzioni di attivarsi per azioni di intervento e prevenzione, ed in questo caso, una risposta lampante ed evidente c’è stata.

 

 

Negli ultimi anni il ruolo dei media si è rivelato di fondamentale importanza sia nell’amplificare la richiesta di aiuto da parte delle famiglie nella ricerca di una persona scomparsa, sia nel veicolare una nuova rappresentazione del fenomeno, che ha permesso di sviluppare a livello sociale un atteggiamento di maggiore disponibilità a comprendere le cause e le dinamiche coinvolte.

 

I media tutti, quali produttori di gran parte della conoscenza sociale, se gestiti responsabilmente sono potenzialmente in grado di modificare gli schemi di interpretazione degli eventi e di arginare così tutti i rischi connessi.

 

Quando, come facciamo spesso, su leccecronaca.it   parliamo ad esempio di Denise Pipitone (nella foto) – scomparsa da Mazara del Vallo il 1° settembre 2004 – parliamo di tutti, tanti, troppi i bambini scomparsi in Italia e mai più ritrovati, parliamo di un altro mistero italiano che non conosce verità, parliamo del coraggio delle mamme che continuano a cercarla e non si rassegnano.

 

Basti pensare che, nel 2020 i minori scomparsi nel nostro Paese sono stati 7.672, dei quali 5.511 stranieri. Quelli ritrovati sono stati 3.332 in totale, il 43%, meno della metà: la percentuale dei ritrovati sale al 75% sul dato solo degli Italiani.

 

Si tratta quindi di un triste, tristissimo fenomeno diffuso ormai a macchia d’olio su tutto il territorio italiano e su scala planetaria, che tuttora viene spesso taciuto e ignorato, o comunque non così importante da essere definito come emergenza sociale.

 

Non solo, quando un bambino scompare, l’opinione pubblica si pone da subito una lunga serie di interrogativi: sulla rapidità con cui vengono esposte le foto segnaletiche, sulla tempestività delle ricerche sul territorio, sul coordinamento tra le Forze dell’ordine, sulla severità delle condanne da infliggere agli autori di simili violenze, sul sostegno alla vittima.

 

Occuparsi di bambini scomparsi, però, non vuol dire solo “trovare” un bambino scomparso.

 

È oggi sempre più evidente – come mai prima d’ora – e condiviso a livello internazionale che il fenomeno della scomparsa dei bambini e degli adolescenti può e deve essere combattuto, a cominciare dalla necessaria prevenzione: è proprio in questa direzione che si stanno concentrando  gli sforzi maggiori, anche in considerazione delle conseguenze, spesso drammatiche, alle quali un bambino sottratto alla propria famiglia può andare incontro.

Category: Cronaca

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.