SALENTO FUOCO E FUMO, A leccecronaca.it PARLANO GLI AGRICOLTORI CHE CREMANO GLI ULIVI LASCIATI MORIRE

| 6 Giugno 2022 | 0 Comments

 

di Flora Fina  ______

Poter estirpare in maniera legale un albero di ulivo, anche secolare, mi costerebbe tempo e denaro non indifferente. È meglio se sto zitto e non le spiego come stanno davvero le cose. Dico soltanto che con i tempi che abbiamo qui in Puglia, soprattutto qua, a Lecce, ci vorrebbe circa un anno, un annetto e mezzo per avere la concessione per poter estirpare l’albero. Appiccare invece un fuoco controllato costa quasi zero e dopo un po’ posso tranquillamente ripiantare alberi nuovi ”.

Si ferma un attimo Antonio, nome di fantasia di un contadino della provincia, che,  alle domande di leccecronaca.it  tace inizialmente, ma per dare poi immediatamente libero sfogo a tutto quanto si porta dentro. E infatti riparte subito: “A me dispiace che la situazione sia questa, ma questa rimane, se n’arilu me costa mille/milletrecentu euro cu lu tiru e tocca spettu puru tantu tiempu, tantu vale ca li dau fuecu ”.

 

A pochi chilometri di distanza, al lavoro nei campi, incontriamo un altro agricoltore, Oronzo, che racconta la stessa storia:  La Regione Puglia non aiuta, abbiamo bisogno di bonus e sostegni agricoli, non posso permettermi che l’espianto di dieci alberi, letteralmente morti, costi di tasca mia quasi quindicimila euro, dove li trovo?? Siamo disperati, ma non possiamo fare altrimenti, ci mancano gli aiuti, ma ci manca anche il pane, e dobbiamo di corsa ripiantare tutto”.

 

La tutela del territorio, non è stata mai la priorità qui nel nostro Salento, se roghi, incendi e devastazioni continuano ad essere la pura e semplice normalità, che nemmeno fa più notizia.

Sono il frutto del nostro fallimento nei confronti della natura tutta, e sono il risultato di inadempienze e incapacità delle istituzioni.

 

 

 

È il caso ad esempio, dei tanti, tantissimi commenti che si rincorrono negli ultimi tempi su Facebook, sotto i numerosi post riguardanti l’escalation di incendi avvenuta proprio in questi giorni, complici un sole battente e temperature improponibili in un mese come giugno:

 

“Risultato dei terreni incolti e dimenticati, o meglio, il fuoco è gratis, il trincio ha un costo, nonostante i contributi per la pulizia dei terreni. Sono necessari più controlli da parte della forestale”

“ Costa di meno bruciarli che farli estirpare…”

“ Incominciate ad arrestare qualcuno. Sono incendi dolosi, piromani in azione come l’anno scorso ”

 

“ Quando chiami i Vigili del Fuoco e ti chiedono: ma gli alberi sono sani? Perché se sono malati che veniamo a fare ”

 

Insomma, i roghi degli ulivi hanno cause e responsabilità precise, come ci hanno raccontato, di persona e sui social.

Questo, senza entrare in questa sede sulla cosiddetta questione Xylella, degli ulivi abbandonati senza cure al disseccamento rapido.

MA I ROGHI DEGLI ULIVI SONO SOLO UNA PARTE DEL PROBLEMA DEGLI INCENDI NEL SALENTO.

Il grosso sta nelle devastazioni operate in altri contesti di macchia mediterranea, in zone di alto pregio naturalistico, da piromani criminali senza scrupoli.

Continueremo ad occuparcene nei prossimi giorni, per cercare di scuotere le coscienze,  per capirci tutti qualcosa in più.

 

Oggi, dopo il lungo fine settimana di devastazioni, fortunatamente si sono registrati ‘solo’ incendi  di sterpaglie, che è poi l’ultimo aspetto del problema.

Qua e là nel Salento, soprattutto lungo la tangenziale di Lecce, nelle campagne di Ugento, e nel territorio di Surbo (nella foto).

Una pratica che continua, ‘ripulire’ i terreni col fuoco, nonostante i divieti espliciti e pressanti, cui però non seguono controlli e  sanzioni.

Inoltre, una pratica pericolosa, a parte per i danni che fa quando, come capita sovente, le fiamme sfuggono ai controlli dei contadini, anche per i danni che arreca all’ambiente, per il fatto che distoglie uomini e mezzi dei Vigili del Fuoco che sarebbero preziosi altrove e, infine, per le vittime, solo negli ultimi mesi sono già due i proprietari di terreni morti intossicati dagli incendi che avevano appiccato nelle loro campagne.

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LA RICERCA nei nostri articoli del 3, 4 e 5 giugno scorsi

L’ APPROFONDIMENTO / UN PIANO VECCHIO DI QUATTRO ANNI

 

INCENDI, UN INFERNO QUOTIDIANO

SALENTO FUOCO E FUMO, LA DEVASTAZIONE CONTINUA

 

Category: Costume e società, Cronaca

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