GIUSEPPE YUSUF CONTE, UNA POESIA ‘ELETTORALE’

| 22 Agosto 2022 | 0 Comments

(Rdl) ______ Giuseppe Yusuf Conte (nella foto) ha pubblicato questa mattina sul proprio profilo Facebook una poesia inedita, scritta sull’attualità, ‘una poesia essoterica in vista delle prossime elezioni‘ l’ha definita, che qui di seguito riproduciamo  ______ 

Mentre il vento si avvolge e flagella le coste

scoperchia le chiese, corrode i palazzi

e le onde alleate spazzano le croste

di sabbia e invadono le strade

mentre le fiamme ammantano di un rosso

cupo e immenso pini , mandorli e ulivi

e lasciano un terreno ossificato

che non sembra più fatto per i vivi

-non ti inganni la tregua, oggi hai nuotato

in un mare tiepido , c’è il sole

e te ne stai nel tuo studio impegnato

a scrivere queste quattro parole

ma non ti ingannare, è una tregua, le estati

saranno sempre più aride e soffocanti

aria acqua fuoco si ribellano ai tanti

soprusi degli uomini contro la terra-

mentre la siccità prosciuga i fiumi

li fa lividi come dorsi di lucertola

e deperiscono i frutteti e gli orti

e saranno ben miseri i raccolti

mentre avanzano fame e deserto

e i poveri saranno sempre più poveri

e non avremo più pane e ciliegie

e per nessun il futuro sarà più certo

mentre si aggira tra noi ancora

subdolamente la pandemia

e la sua vera natura si ignora

tranne che dura e che può uccidere

mentre la guerra si fa endemica

e ci abitua a una distruzione lenta

ai corpi di bambini straziati

a case che il fuoco delle bombe arroventa

-non ti inganni la tregua, è ai tuoi confini

la guerra, marcisce nei silos il grano

è fermo nei gasdotti il metano

e anche tu pagherai per quello-

mentre tutto diventa leggero e vano

e non ha più solidi appigli la realtà

delle cose, e i sogni di miriadi sono in mano

a due , tre , quattro al massimo Potenti

mentre si spegne il calore cristiano

della pietà, si confina ai margini del mondo

chi si sottomette al Allah, si cancella il profondo

e più che umano bisogno del sacro

che è la vera gioia, la vera libertà,

mentre tutti abbiamo diritto a giardini

dove fare amicizia con gli alberi

ed essere tra noi amorosi vicini

mentre cerchiamo la vera democrazia ….

Eccoli piccoli uomini immemori

tesi solo a spartirsi un misero potere

eccoli che ci parlano tutte le sere

di sondaggi, statistiche , listini

che li faranno comodamente sedere

là da dove vorrebbero governare i nostri destini

forti soltanto della loro vanagloria

senza ideali, senza storia.

-Non ti inganni la tregua, questi son versi,

nient’altro. Ma se un giorno tornerà ad esserci un popolo,

che lavora e che pensa, e non volghi dispersi,

esseri umani che mentre il mondo rovina

lotteranno per una nuova naturale democrazia

ci sarà posto per una bellezza bambina,

per la gloria di un’alba, per i mandorli,

per la poesia.

Category: Cultura, Politica

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