SCOSSA GIUDIZIARIA A SANNICOLA / OGGI GLI INTERROGATORI A LECCE

(f.f.) __________
È attesa per la mattinata di oggi l’apertura degli interrogatori di garanzia dinanzi al gip Valeria Fedele, che vedrà sfilare al tribunale di Lecce otto indagati, arrestati nelle scorse ore nell’ambito di un’indagine per reati contro la pubblica amministrazione.
Tra loro, spicca il nome dell’ex sindaco e attuale vicesindaco di Sannicola, Cosimo Piccione, unico destinatario della misura cautelare in carcere, mentre gli altri sette sono finiti agli arresti domiciliari.
Le accuse contestate agli indagati sono gravi e numerose: associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture, peculato, falsa testimonianza, intercettazione abusiva, truffa aggravata, falso e corruzione in atti giudiziari.
In totale, il numero degli indagati sale a 34, tra cui anche Graziano Scorrano, attuale sindaco di Sannicola, al momento a piede libero.
A partire dalle 9.30, nel palazzo di giustizia leccese, inizieranno dunque le audizioni. Il gip ha autorizzato il trasferimento delle persone coinvolte presso il tribunale.
Oltre a Piccione – difeso dall’avvocato Luigi Corvaglia – compariranno: Cosimo Leo, Gianpaolo Miglietta, Marco Mario Prontera, Annunziata Fiorella Rocca (funzionaria del Comune di Sannicola), Giordano Carrozzo, Maria Pia Gioffreda (ex consigliera comunale), e Walter Cosimo Pennetta. A difenderli, oltre a Corvaglia, anche gli avvocati Luigi Covella e Salvatore Ponzo.Secondo quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Fedele su richiesta del pm Patrizia Ciccarese, il quadro indiziario è pesante soprattutto per Piccione, già al centro di un processo per mobbing nei confronti della funzionaria Silvia Tunno.
La giudice Fedele, nella sua ordinanza, lo accusa infatti di aver manipolato e addestrato i testimoni per “alterare la genuinità della prova processuale e, quindi, dell’amministrazione della giustizia”.L’ex primo cittadino avrebbe fornito ai testimoni le domande già predisposte, suggerendo le risposte da fornire in aula e consegnando persino copie cartacee per un’adeguata preparazione.
Per alcuni di loro, secondo l’accusa, ci sarebbero stati benefici concreti come la rimozione di fari dalla facciata dell’abitazione o l’installazione di dissuasori per la sosta davanti casa.Questa circostanziata ricostruzione ha spinto il gip a ravvisare un elevato rischio di inquinamento probatorio, rendendo necessaria l’applicazione delle misure restrittive senza la preventiva audizione degli indagati.A rendere ancora più pesante la posizione di Piccione, proprio nel giorno del suo arresto è giunta anche la sentenza di condanna a un anno di reclusione (pena sospesa) per stalking, inflitta dalla seconda sezione collegiale del Tribunale di Lecce, presieduta dalla giudice Bianca Todaro.
Nel fascicolo, infine, si fa riferimento a un sistema collaudato di “demansionamenti” messi in atto nei confronti dell’ingegnera Silvia Tunno durante il periodo in cui lavorava nel settore urbanistica.
Per questi fatti, alcuni componenti della giunta comunale dell’epoca, che avevano firmato la delibera del 13 luglio 2014, sono però stati assolti al termine del processo.L’inchiesta, ancora in pieno svolgimento, si preannuncia come uno dei più intricati casi di malaffare politico-amministrativo del territorio salentino.
Gli sviluppi delle prossime ore potrebbero riservare ulteriori colpi di scena. __________
LA RICERCA nel nosto articolo del 9 luglio scorso