LA STORIA DI GIANLUCA GRIGNANI FRA LE DITA DI LAURA PAUSINI

| 17 Luglio 2025 | 0 Comments

(g.p.) ____________ Laura Pausini, dagli anni Novanta in cui ha cantato le inquietudini tardogiovanilistiche, è da tempo in crisi di ispirazione, dopo i successi mietuti e cerca di sopravvivere artisticamente a sé stessa fra una trovata estemporanea e l’altra, come cantando l’inno della Fifa scritto da Robbie William, o annunciando per tempo l’uscita di un “suo” “nuovo” singolo previsto per il prossimo settembre, “La mia storia fra le dita”.

Lei non l’ha detto, ma si tratta semplicemente di una cover – rifacimento dell’omonimo brano di Gianluca Grignani, il quale per questo si è giustamente abbastanza alterato e, piccato, le ha inondato di post social l’annuncio, post che lei gli ha però cancellato, prima di ammettere e rivelare, in quanto non poteva fare altro.

Al di là del litigio social fra i due, l’occasione permette di recuperare alla memoria musicale e sociale quella che rimane, nell’originale, l’unico che ci interessa, una gran bella canzone, dai molteplici significati sentimentali e sociali.

Fra l’altro, è una canzone tipicamente maschile – ho detto maschile, non maschilista – che in una versione femminile non sta nè in cielo, nè in terra, con buona pace della Pausini.

Perché?

Vediamo.

La mia storia fra le dita” uscì a fine 1994, quale anticipazione dell’album “Destinazione Paradiso” dell’anno seguente.

E’ una canzone memorabile.

La storia che scorre fra le dita è di lui che viene lasciato, per una “decisione discutibile” di lei e sia pur timidamente prova a chiederle nemmeno una seconda, inutile, possibilità, ma almeno un’ultima serata insieme, alla festa degli amici in cui si sono inaspettatamente rivisti.

Nah… Ma no, non c’è niente da fare: “Conosco quel sorriso di chi ha già deciso“.

Infatti, magari ci mettono un po’ di tempo, ma quando alla fine le donne decidono, di troncare una relazione, poi non c’è più niente da fare.

Quando decidono non danno spiegazioni, non ammettono repliche, argomentano con motivazioni farlocche, per passare dalla parte del torto a quello della ragione, circostanza in cui sono abilissime e basta. Anche perchè quando decidono in tal senso, di troncare una relazione, ne hanno già in mente un’altra, se non l’hanno pure già cominciata, con tanti saluti all’ex.

La spiegazione più semplice, quanto banale, che però al lui ancora innamorato, non viene in mente, accuratamente scartata, anzi nemmeno evocata, questa è la vita.

Al povero lui ancora innamorato, che cerca invano altre spiegazioni, senza considerare minimamente l’evidenza più semplice e più banale, lasciano, o vorrebbero lasciare solo una ben magra consolazione:

“questa volta abbassi gli occhi e dici
Noi resteremo sempre buoni amici
“.

Eh no, mia cara, “buoni amici” un cazzo.

Lui si ribella, respinge l’offerta e sia pur col cuore a pezzi le dice che se non può averla più come innamorata, come amica non la vuole.

 tu, tu non mi lasci via d’uscita
E te ne vai con la mia storia fra le dita
“.

Bene, così si fa.

Già l’amicizia fra un uomo e una donna non può esistere in quanto tale, come insegna il film di Bob Reiner del 1989 “Harry, ti presento Sally“, figurarsi se può esistere quale surrogato di una relazione affettiva: tale profferta tipicamente femminile è appunto giusto solo un misero contentino, da respingere. Dignità, ecco. In amore si può perdere tutto, ma non bisogna mai perdere la dignità e perciò, ecco, vattene e basta e facciamola finita qui:

Ora che fai, cerchi una scusa, se vuoi andare vai, tanto di me non ti devi preoccupare, me la saprò cavare”.

Category: Costume e società, Cultura

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.