“La centrale di Cerano acquistata dallo Stato? No grazie, ENEL!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il Movimento No TAP/SNAM Brindisi ci manda il seguente comunicato _____________
La soluzione di nazionalizzare gli impianti delle centrali a carbone di Cerano e di Civitavecchia dell’ENEL è l’ultimo colpo basso della politica verso i cittadini dei territori di Brindisi e di Civitavecchia, centrali che dovrebbero spegnersi entro il 31 dicembre, come previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia, il PNIEC. Inoltre scade anche l’Autorizzazione Integrata Ambientale per le centrali .
L’ipotesi dell’onorevole di Forza Italia Mauro D’Attis di nazionalizzare la Centrale di Cerano è in realtà una soluzione che scagiona ENEL da tutti i suoi impegni: di aver inquinato per decenni tutta l’area e la popolazione, come dimostrato dal rapporto Sentieri (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) di marzo 2023: si tratta di studi epidemiologici nazionali, coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che analizzano il rischio per la salute della popolazione residente in prossimità dei siti contaminati, inclusa l’area di Brindisi/Cerano. E ora, invece di bonificare l’area, si vuole addossare allo Stato l’onere della bonifica e delle cause per inquinamento.
Il Governo sta facendo un enorme regalo a ENEL, e le bonifiche dell’area sono obbligatorie per legge, senza nessuna ricaduta occupazionale.
Basta con le aziende che vengono a Brindisi, che fanno grossi profitti inquinando, e poi salutano vendendo allo Stato le conseguenze dei danni ambientali, paesaggistici e di salute pubblica causati: troppo facile così.
Noi cittadini ci dobbiamo ribellare a queste politiche sfruttatorie delle multinazionali come ENEL: hai guadagnato, hai inquinato, ora paga le spese e non ti sottrarre ai tuoi impegni.
Tutti i lavoratori ENEL di Cerano e dell’indotto, con gli stessi soldi, potrebbero essere impiegati nello smantellamento della struttura e nella bonifica del territorio, che deve essere pagata da ENEL.
Chi inquina, paga: questo è il principio. La legge “chi inquina paga” è un principio fondamentale del diritto ambientale UE e italiano (art. 191 TFUE e D.Lgs. 152/2006, Testo Unico Ambientale) che stabilisce che l’operatore che causa un danno ambientale deve sostenere i costi per la prevenzione, la riparazione e il ripristino dell’ambiente, internalizzando i costi ambientali.
Movimento No TAP/SNAM Brindisi
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