TRADIZIONALE INCONTRO TRA US LECCE E GIORNALISTI: “un momento fondamentale”

| 24 Dicembre 2025 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo ______________

Arriva e con grande umiltà e straordinaria umanità va lui, muovendosi fra sala stampa prima e salone del ricevimento poi, a salutare tutti i presenti, anche e soprattutto chi non conosceva, a uno a uno, facendosi tutti i giri possibili, pur di stringere la mano e scambiare un saluto di persona.

Gli allenatori, si sa, si chiamano in ossequio all’idioma originario del calcio, mister. Mister in italiano significa- Signore. Non solo. Eusebio Di Francesco è un signore vero, un gentiluomo, insomma. Allenatore e gentiluomo, ecco.

Ieri sera, antivigilia di Natale, non solo metaforicamente, ha mangiato il panettone, alla faccia dei tanti che subito, fin dal ritiro precampionato, avevano vaticinato, se non scommesso, sul contrario. Mo per la colomba vediamo un po’ e aspettiamo lo spumone quest’estate…

A proposito di mangiare, il menù della serata è a buffet freddo: antipasto di panini e tramezzini farciti; penne con mozzarella, pomodorini e rucola; insalata di mare con verdurine e, appunto, l’immancabile panettone, con bollicine a gradire.

Data la location prescelta di quest’anno, all’interno dello stadio Via del Mare, in luogo del solito ristorante o albergo, esso era il migliore possibile. Il perché, della scelta della sede, viene spiegato in apertura dal presidente Saverio Sticchi Damiani, con la considerazione di voler evitare ai convenuti i disagi del traffico del centro e semi centro città, fra cantieri infiniti, mancanza di parcheggi e frenesia sotto le feste: e come dargli torto?

A dire la verità, pure intorno allo stadio è tutto un cantiere, anche se di questo, per la copertura degli spalti, se ne conoscono ragioni, modalità e termini di svolgimento: almeno è una consolazione, anche se intanto per questa sera indovinare il varco giusto in cui entrare e da cui uscire per superare gli sbarraenti è un’impresa.

Se il menù è freddo, l’atmosfera è calda.

Il presidente parla del rapporto di stima reciproca e di totale condivisione che è maturato fra società ed allenatore. Poi ricorda e sottolinea i risultati conseguiti, sia quelli calcistici, come la storica terza salvezza consecutiva, sia quelli gestionali, come il centro sportivo di proprietà, il tutto con un bilancio autartico tutto in regola. E poi taglia corto, per potersi godere anch’egli questa serata, da lui definita “momento fondamentale”.

I giornalisti hanno risposto presente in massa, dal decano Elio Donno, ai giovani della generazione Z. Protagonisti di quel rapporto leale, corretto e trasparente, pur sempre nella legittima caratterizzazione critica e meno male di ognuno, che lega la città di Lecce alla sua squadra di calcio, quindi vale a dire alla sua geografia dell’anima e alla sua storia della società.

Non poteva mancare alla fine il regalino-cotillon, come ogni festa di Natale e veglione che si rispetti.

A proposito, come solo i gionalisti ormai anziani e all’epoca ancora ragazzi, ricordano, c’era una volta a Lecce, in quel clima trepido di sentimenti e fervido di speranze degli anni Settanta, un vero e proprio evento straordinario, che faceva sentire tutti gli intervenuti, senza distinzione di professione, censo oppure età, protagonisti. Lo organizzavano sotto le Feste di Natale appunto i giornalisti, insomma, diciamo così, anche se a più mani e a vario titolo di collaborazione: si chiamava il Veglione della Stampa e si faceva al Fiamma. Di quella notte si continuava a parlare per gorni, settimane e mesi interi.

Caro Elio Donno, caro Saverio Sticchi Damiani: un’idea per l’incontro fra US Lecce e giornalisti per il prossimo anno, no?

Category: Costume e società, Cronaca, Sport

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