Come il Grande Fratello di Basilea minaccia le sovranità nazionali

| 9 Aprile 2013 | 0 Comments

Il FINANCIAL STABILITY BOARD e la distruzione definitiva delle sovranità nazionali

Web of Debt 08 Aprile 2013

Un ben documentato articolo del 2009, di importanza fondamentale e più che mai attuale
Sepolta a pagina 83 delle 89 del documento «Report on Financial Regulatory Reform» diffuso dall’Amministrazione USA il 17 di giugno 2009, c’è la raccomandazione che il nuovo Financial Stability Board potenzi ed istituzionalizzi il proprio mandato per promuovere la stabilità finanziaria globale. La stabilità finanziaria è un degno obbiettivo, ma – come si dice – il diavolo si nasconde nei dettagli. Ed il nuovo Grande Fratello, si fonda sulla BIS – la Bank for International Settlements – un’istituzione controversa che, fra le altre cose, decide cosa si possa e non si possa fare nel settore finanziario… 

«Grande Fratello» è un termine usato da George Orwell nel suo classico libro «1984», per indicare lo Stato totalitario che va al potere nell’anno che da il titolo al libro. Perché abbia scelto quel particolare anno non è chiaro, ma alcuni sostengono che stesse facendo l’eco al libro di Jack London «The Iron Heel», che racconta la nascita di una tirannia di oligarchi in USA. Nel libro di London, la città ideale immaginata dagli oligarchi, nutrita dai lavoratori oppressi, veniva completata nel 1984. Orwell riprende anche l’immaginario di London quando descrive il futuro sotto il Grande Fratello come analogo al vivere con uno stivale che ti schiaccia per l’eternità, la faccia. Nel libro Secret Records Revealed: The Men, the Money, and the Methods Behind the New World Order (1999), il dottor Dennis Cuddy si domanda:

«Lo stivale, potrebbe essere il nuovo palazzo da 18 piani della Bank for International Settlements (BIS) completato nel 1977 a Basilea, Svizzera, e proprio di quella forma?».
La sagoma a forma di stivale dell’edificio è sufficientemente strana da far riflettere (si veda la foto), ma la cosa veramente disturbante è la descrizione che Carroll Quigley fornisce in merito al ruolo centrale assegnato alla BIS permettere il potere finanziario nelle mani di pochi privati.

Il professor Quigley, mentore di Bill Clinton alla Georgetown University, ben addentro a questi ambienti, nel suo libro «Tragedia e Speranza» (1966) scriveva:

«I potenti del capitalismo finanziario hanno anche un altro obbiettivo di lunga portata: niente meno che creare un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private capace di dominare il sistema politico di tutte le nazioni e l’intera economia del mondo come se fosse una cosa sola. Un sistema che deve essere controllato in modo feudale dalle Banche Centrali del mondo che devono agire di concerto tramite accordi segreti messi a punto grazie a frequenti riunioni private ed a conferenze. Al vertice del sistema è prevista la Bank for International Settlements (BIS) situata a Basilea, Svizzera. La BIS è una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali mondiali, anch’esse delle società private».
Tutto ciò aiuta a darci una spiegazione dell’allarme che risuonò fra gli osservatori quando ad aprile (2009) il Presidente Obama firmò il collegamento della BIS con il nuovo Financial Stability Board (FSB). Quando il 2 aprile 2009 i capi del G20 si riunirono a Londra, si accordarono per dare al nuovo Financial Stability Board (FSB) molti più i poteri del vecchio Financial Stability Forum (FSF). L’FSF era stato costituito nel 1999 con il solo scopo di consulenza al G7 (il gruppo di ministri delle finanze provenienti dalle prime 7 nazioni industrializzate). Presidente dell’FSF fu il General Manager della BIS.

Il nuovo FSB è stato allargato in modo da includere tutti i membri del G20 (19 nazioni + l’Unione Europea). Il G20, formalmente definito come il «Gruppo di 20 Ministri delle Finanze e Governatori delle Banche Centrali» era originariamente – e non diversamente dal G7 – un forum finalizzato alla cooperazione e consulenza su temi pertinenti al sistema finanziario internazionale. Ma il Financial Stability Board era assetato, e così ha iniziato ad imporre ai membri obblighi ed impegni.

Loscuro Financial Stability Board

Il Report on Financial Regulatory Reform – documento della Amministrazione Obama del 17 giugno 2009 – contiene la raccomandazione che l’ FSB rinforzied istituzionalizzi il proprio mandato. Ma qual è il mandato dell’FSB? Quali i suoi poteri accresciuti? E soprattutto, chi sono i responsabili?

Un articolo sul The Guardian tratta tali temi sotto forma di domande e risposte:

«Chi guida i controllori? Il Financial Stability Forum è presieduto da Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia. La segreteria si trova presso i quartier generali della Bank for International Settlements’ in quel di Basilea, Svizzera».
Draghi dal 1991 al 2001 fu direttore generale del Tesoro italiano, e con quel ruolo fu responsabile delle diffuse privatizzazioni (vere svendite a privati di aziende di Stato). Dal gennaio 2002 al gennaio 2006, invece, fu un collaboratore della Goldman Sachs (altro gruppo controverso), a Wall Street. Come già osservato, «la collocazione dell’FSB presso ls BIS non è un segnale rassicurante, considerando l’oscura e controversa storia della BIS».

Il dottor Cuddy, nel 1999, citando alla lettera fonti giornalistiche che descrivevano la BIS ed i suoi capi sempre nascosti dietro le quinte, li descriveva come:

«una mafia finanziaria… un gruppo segreto… dei baroni della finanza checontrollano la fornitura mondiale di denaro» (Washington Post, 28 giugno 1998 );

«alcuni degli uomini più potenti e meno visibili al mondo… funzionari capaci di spostare miliardi di dollari e cambiare il corso di intere economie con un colpo di penna», (New York Times, 5 agosto 1995);

«uomini che possono: muovere montagne di denaro dentro o fuori dai mercati in un nanosecondo» e «far cadere governi con il click di un mouse» (ABC’s «Nightline,» 1° luglio 1998).

«Cosa fanno questi nuovi controllori? Valutano i potenziali rischi per l’economia… collaborano con il FMI, quell’istituto con sede a Washington che controlla la salute finanziaria delle nazioni e fa loro prestiti, se occorre…».
Il FMI è un’organizzazione bancaria internazionale, essa stessa discutibile, accusata da Joseph Stiglitz – ex economista capo della World Bank – di aver incastrato deliberatamente i Paesi del Terzo Mondo in una trappola del debito dalla quale non usciranno mai. I debitori non in grado di pagare sono imbrigliati in clausole che impongono loro, per onorare comunque il debito, la svendita dei beni statali agli investitori privati.

«Ma cosa controllano questi controllori? Tutte le istituzioni, gli strumenti ed i mercati finanziari sistemicamente importanti».
Cosa voglia dire sistemicamente importanti, non viene definito. Includerà forse istituzioni sistemicamente importanti del tipo dei Ministeri al Tesoro delle nazioni, ed i mercati sistemicamente importanti dell’oro, del petrolio e delle derrate alimentari?

«Come funzionerà? Verrà nominato (siamo nel 2009) un collegio dei supervisori, che seguirà ognuno dei principali investitori finanziari internazionali… agirà come clearing house per lo scambio di informazioni e la pianificazione delle azioni per il beneficio dei propri membri».
Esistono dei contesti nei quali lo scambio di informazioni è chiamatocollusione. Il loro scambio di informazioni includerà accordi segreti fra Banche Centrali per comprare o vendere una specifica valuta? Acquisendo così il potere di far stare in piedi o crollare le intere economie prese di mira?

Prendiamo come esempi la vendita allo scoperto del peso messicano realizzata nel 1995, quella delle valute del sud-est asiatico nel 1998, e la collusione fra Banche Centrali a sostegno del dollaro nel luglio del 2008 – bene per il dollaro e gli altri grossi investitori che avevano le informazioni illegali riservate dall’interno – ma non altrettanto bene per i piccoli investitori che puntando ragionevolmente sulla forza del mercato comperarono oro e valute estere, rimettendoci anche le mutande.

«Cosa faranno questi nuovi controllori per il debito ed i prestiti? Per impedire un’altra bolla del debito (siamo nel 2009) il nuovo direttivo raccomanda agli istituti finanziari di avere delle riserve per contrastare perdite di credito e potrebbe imporre delle limitazioni ai prestiti».
Ma, che tipo di limitazioni? Gli accordi di Basilea imposti dalla BIS, in generale non hanno funzionato bene. Il primo Accordo di Basilea, 1998, è stato accusato di aver causato una depressione in Giappone dalla quale non si è ripreso ancora oggi; il secondo Accordo di Basilea con le sue regole sui mercati è stato accusato di aver portato alla attuale crisi del credito [così la chiamavano giustamente nel 2009, ndt], dalla quale sia gli USA che il mondo intero devono ancora riprendersi. Queste accuse sono state analizzate per esteso in altra sede.

Le persone sospettose potrebbero ritenere questi fallimenti intenzionali. Vengono alla mente gli ammonimenti di Louis MacFadden, il Congressista capo del House Banking and Currency Committee ai tempi della grande Depressione, che disse:

«È stato un accadimento accuratamente calcolato. I banchieri internazionali si son dati da fare per portare ad una condizione di disperazione in modo da potersi fare avanti come quelli capaci di decidere per tutti noi».

David Rockefeller, elemento fondamentale della finanza mondiale, richiamò la cosa ad una cena dell’ONU nel 1994 quando disse: «Siamo sul limite di una trasformazione globale. Tutto quello di cui abbiamo bisogno è una grossa crisi e così tutte le nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale».

I 12 mai-chiariti codici e standard internazionali

Ma è ancora più preoccupante il vago e causale riferimento contenuto in unapubblicazione della BIS, intitolata «Financial Stability Forum Re-established as the Financial Stability Board» che recita così:

«Fra gli obblighi dei membri, le nazioni ed i territori membri… si adegueranno agli standard finanziari internazionali (inclusi i 12 codici e standard internazionali chiave)…»

Questo non è il classico consiglio amichevole che proviene da un gruppo di consulenti, questo è un impegno ad eseguire, quindi ci si aspetterebbe una dettagliata discussione sul cosa e come di questi standard. Invece, una ricerca sulla stampa qualificata rivela che non ce n’è traccia. I 12 codici e standardinternazionali sono indefiniti e non sono mai stati discussi. Il sito web dell’FSB li elenca, ma è una lista vaga. Gli standard ed i codici coprono settori molto ampi e sembrano assoggettabili a modifiche se il comitato supervisore lo ritenesse opportuno. Fra di essi troviamo:

• Politiche di trasparenza monetaria e finanziaria
• Politiche di trasparenza fiscale
• Diffusione dei dati
• Insolvenza
• Amministrazione societaria
• Accounting
• Auditing
• Accordi e pagamenti
• Integrità dei mercati
• Supervisione bancaria
• Regolazione del mercato mobiliare
• Supervisione del settore assicurativo
A titolo di esempio, prendiamo in considerazione le politiche di trasparenza fiscale. Il Codice per le buone pratiche di trasparenza fiscale è stato adottato dal Comitato ad Interim del FMI nel 1998. La tavola sinottica delle descrizioni recita così:

«Il codice indica le caratteristiche di trasparenza richieste per fornire al pubblico ed ai mercati di capitali la garanzia che sia disponibile un quadro sufficientemente completo delle strutture e delle finanze di un governo da permettere che sia dimostrabile in modo attendibile la validità delle [sue] politiche fiscali».
Dunque apprendiamo che si chiede alle nazioni membro di fornire un quadro della struttura e delle finanze del governo che sia sufficientemente completo da dimostrare il suo stato di salute. Ma una dichiarazione fatta da chi? E se il governo non supera la prova?

Ci troviamo dunque con un comitato privato di persone non elette e con sede nella BIS al quale è permesso di valutare la struttura e le funzioni di uno specifico governo nazionale e, se questo comitato ritiene che le politiche fiscali non siano valide è autorizzato ad imporre quelle condizioni o quelle misure di austerità del tipo di quelle che il FMI è celebre per aver imposto ai Paesi del Terzo Mondo? È in questo modo che la potente America sarà messa sotto il tallone del Grande fratello?

Per 300 anni gli interessi dei banchieri internazionali privati hanno controllato i governi impedendo loro di emettere le loro valute e pretendendo invece che si indebitassero con i soldi stampati dalle zecche delle banche private. Come disse nel 1971 il banchiere Mayer Amschel Bauer Rothschild: «Permettetemi di emettere e controllare la moneta di una nazione e non mi preoccuperò di chi farà le leggi».

Stando a Benjamin Franklin, la rivolta dei coloni americani del 1776 era contro un padrone straniero che impediva ai coloni di emettere la loro moneta mentre pretendeva che le tasse le pagassero in oro. I coloni, non avendo oro,dovevano acquistare dai banchieri britannici delle banco-note garantite dalloro. Il tranello era che le banco-note erano create con il sistema della riserva frazionata, che permetteva ai banchieri britannici di emettere banconote per 10 volte l’oro reale che avevano a garanzia. Quindi 9 banco-note su 10 erano create dal nulla. Il risultato non fu solo quello di incastrare i coloni nei debiti – questi reali – verso dei banchieri stranieri, ma fu anche quello di spingere la nazione in una depressione economica distruttiva.

Alla fine, i coloni si ribellarono e si misero a stampare la loro moneta potendo così finanziare la rivoluzione contro la più forte potenza del mondo e grazie al denaro che essi stessi stamparono, riuscirono a sconfiggere gli oppressori ed a conquistare lindipendenza.

Il colonialismo politico è una cosa del passato ma, stando alle nuove regole FSB, le nazioni potranno ritrovarsi nuovamente in una condizione di sudditanza di tipo feudale nei confronti di padroni stranieri. Immaginiamo questa situazione: la nazione XYZ va avanti finanziariamente bene stampando la propria moneta. L’FSB stabilisce che tale pratica rappresenti una non più tollerabile confusione fra settori pubblico e privato, e che si tratti di una pratica bancaria chiaramente proibita in base ai 12 codici e standard internazionali secondo i quali la buona politica sia una moneta nazionale emessa dai banchieri privati. La nazione XYZ sarà forzata ad abbandonare il concetto anacronistico che l’emettere la propria moneta nazionale sia unafunzione specifica di un governoA quel punto dovrà andare a prestito dai banchieri internazionali che la intrappoleranno nella rete del debito gravato da interessi.

Prendiamo ad esempio uno scenario differente: come nel caso delle colonie americane, le regole del nuovo FSB fanno cadere la nazione XYZ in una depressione mai vista prima. La nazione XYZ si rende conto che tutto quello che sta accadendo non è inevitabile e che potrebbe creare la propria monetaliberandosi dalla trappola del debito. Ma se ne rende conto troppo tardi: la scure dell’FSB si abbatte e rimette in riga la nazione e la sovranità nazionale viene svenduta ad un comitato privato senza che gli elettori possano dire nulla.

Orwelll era solo 25 anni in anticipo?

I lettori sospettosi potrebbero dire che sia giunto il momento per l’instaurazione di una dittatura mondiale di privati:

1. C’è una crisi globale

2. C’è una istituzione di consulenza che creare e mantenere la stabilità

3. Tale istituzione sta per essere formalizzata nello status di controllore mondiale.

Quando la gente si renderà conto di cosa sarà successo, sarà troppo tardi.

Marilyn Barnewall, eletta dal Forbes Magazine come la «decana del sistema bancario privato americano», scrive in un articolo dell’aprile 2009 intitolato «What Happened to American Sovereignty at G-20?» [Cosa è successo della sovranità monetaria americana al G20?]:

«Sembra che i banchieri – privati – del mondo siano riusciti in un colpo di Stato senza sangue e che ora rappresentino tutti i popoli di tutto il mondo… al G20 di Londra, il presidente Obama è stato d’accordo con la creazione di un consiglio internazionale dotato dell’autorità di intervenire nel settore delle corporations USA stabilendo i compensi dei dirigenti e con il potere di approvare o meno le decisioni gestionali. In tale organo – il Financial Stability Board (FSB) – gli USA hanno 1 solo voto. In altre parole, il gruppo sarà decisamente controllato dai banchieri centrali europei. La mia idea è che essi rappresenteranno se stessi, non voi o me, e sicuramente di certo non l’America».
Un colpo di mano senza spargimento di sangue… Ancora una volta tornano alla mente le ammissioni fatte da David Rockefeller nella sue Memoirs(Random House, 2002):

«Alcuni credono addirittura che noi si sia parte di una setta segreta che lavora contro gli interessi degli Stati Uniti, ed indicano me e la mia famiglia come degli internazionalisti che cospirano con altri di tutto il mondo per costruire una struttura mondiale politico-economica più integrata, un unico mondo, se volete. Se questa è l’accusa, mi dichiaro colpevole e ne vado fiero».
Il libro di Orwell, 1984, si conclude con il protagonista, Winston, sottoposto a tortura e lavaggio del cervello per fargli accettare il pensiero dominante.

Dobbiamo agire rapidamente ed incisivamente per garantirci che, nella realtà, le cose abbiano un finale più felice di quello del libro

Ellen Brown

Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla, revisione di Lorenzo de Vita

Fonte >  Web of Debt

Category: Costume e società

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