Archeologia della produzione estrattiva 13 – 14 aprile

| 11 Aprile 2013 | 0 Comments

Le cave di Mass. Mazzapiecore hanno rappresentato per decenni un bacino estrattivo importante, ubicato in una zona di particolare interesse paesaggistico e geomorfologico, prospiciente la Lama o Fosso di Rosa Marina. Il tufo estratto durante la coltivazione di queste cave dava un prodotto pregiato in termini di lavorabilità, assenza di grosse intrusioni fossili, di colore bianco avorio e soprattutto compatto e duro, idoneo per le costruzioni anche in elevazione.Il sito di estrazione, è ormai in disuso da decenni. Il processo più interessante è costituito dalla progressiva rinaturalizzazione. Detto fenomeno è stato reso possibile anche grazie ad un microclima propizio. L’umidità notturna, condensatasi ha permesso un minimo apporto idrico, oltre quello prevalente delle acque confluite in loco grazie alla naturale conformazione orografica; non ultima la fresca brezza proveniente dal mare che canalizzata dalla lama raggiunge le cave contribuendo a mantenere più miti le temperature. Altro aspetto interessante è costituito dalla fusione tra l’ampia cava (di diversi ettari), e la lama, contigua, che conduce al mare. La vegetazione presente all’interno della cava è, naturalmente, la stessa che si riscontra all’interno della lama: mirto, lentisco, fillirea, carrubo, timo, ecc. Archeologia della produzione estrattiva in una cava dimessa a Ostuni: presso Masseria Mazza Piecore Socio referente: Oronzo Gaetano Milone con Lucrezia Rita Maresca e Anna Sacco 

Info: Oronzo Gaetano Milone: 338.8905992 – 0831.333272


Category: Costume e società

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