DOMENICO MODUGNO NEL BLU DIPINTO DI BLU, IL RICORDO DI UNA ‘INNAMORATA’

| 9 Gennaio 2017 | 3 Comments

di Elena Vada______

Domenico Modugno, nostro conterraneo, nasce oggi 9 gennaio, 1928 a Polignano a Mare, provincia di Bari.

Nel 1935 il padre viene trasferito per lavoro (promosso Comandante dei Vigili Urbani) a San Pietro Vernotico in provincia di Brindisi.

Mimmo, a sette anni, comincia ad andare a scuola e si ambienta nella sua nuova residenza, impara il dialetto vernacolo sanpietrano (facente parte dell’area del dialetto salentino ), che può ricordare, ben sapete, il dialetto siciliano, quello palermitano in particolare, on cui ci sono precise corrispondenze; in questo dialetto scriverà le sue prime canzoni.

Alla fine del 1953 Modugno ottiene un contratto discografico con l’RCA Italiana, per la quale comincia a pubblicare i primi dischi a 78 e a 45 giri, con canzoni composte in dialetto salentino e siciliano. Non può firmare le sue prime canzoni (trova dei cofirmatari) perché non è iscritto alla SIAE (non aveva i requisiti necessari, che, successivamente acquisirà)

Nel 1947 si trasferisce, all’insaputa del padre, a Torino per cercare fortuna, e lavora prima come cameriere e poi come apprendista gommista alloggiando in una baracca in affitto. Il freddo che patirà nel capoluogo piemontese, all’epoca capitale del cinema italiano, gli rimarrà nell’anima.

É il cantante (.. e non dico italiano, sarebbe riduttivo) di musica melodica, più conosciuto nel mondo, tanto che in alcuni paesi (soprattutto nelle Americhe) si crede, ancora oggi, che VOLARE sia l’inno nazionale italiano, (Nel BLU dipinto di Blu) canzone con la quale vinse, insieme a Johnny Dorelli, il Festival di Sanremo, nel 1958.

Pochi sanno, che le parole le aveva scritte Migliacci e lui l’aveva musicata. Ma la canzone, nella prima versione, non piacque al selezionatori del Festival, mancava un “quid” che, secondo il loro giudizio, non avrebbe potuto (come dovuto) attrarre, piacere, appassionare, il pubblico italiano.

Tornato a casa sua ( a quei tempi, Modugno abitava a ponte Milvio, a Roma) aggiunse la strofa celeberrima, dopo un temporale, VOLARE OH, OH! Ricordando, anche. un pomeriggio passato col padre (notizie personali, da una mia intervista a Roma nel 1990, durante il suo periodo politico di aderenza al Partito Radicale, dietro sponsorizzazione personale di Pannella).

Il brano tradotto successivamente in ben 13 lingue, ebbe successo in molti stati del mondo portando il proprio messaggio di eterea speranza e allegria.

Ricordiamo che, alcuni musicisti, non esitarono, ai tempi, a criticarne la melodia (Gorni Kramer, famoso direttore d’orchestra, ad esempio, affermò: «Ma che pazzia è questa canzone? Non ha stile, non esiste!»).

Altre curiosità (ricordo) che Modugno mi raccontò, e che pochi sanno, fu , per esempio, , che lui divise la propria vita e carriera artistica (inseparabili) in due periodi: la prima “senza i BAFFI”: la seconda “coi BAFFI”. che coincise, proprio e apposta, con la vittoria del ’58 a Sanremo. Vi chiederete:”Ma in che consisteva, realmente il cambiamento?” Ebbene, Modugno trasformò il proprio personaggio e lo rese (allora non si usava) REALE, ovvero come sarebbe stato nella vita di tutti giorni, quindi: i baffi (nel mondo della canzone, non li aveva “nessuno”, controllate pure!), i capelli pettinati alla “meridionale” (ricciuti) e mise una gestualità, sul palco, assolutamente inconsueta per quei tempi: allargava le braccia, si muoveva in continuazione, faceva proprio il microfono con le mani, eccetera.

Altra indiscrezione, di cui mi parlò, fu l’incontro con Claudio Villa, preoccupato per la propria carriera e i propri successi. Ai tempi del “Compromesso Storico”, fecero, anche loro un “Compromesso artistico”, in modo da non pestarsi i piedi, mantenendo,. ciascuno, il proprio pubblico.

Modugno visse per un periodo in Francia e fu influenzato dalla loro musica. Di questo “periodo francese”:VECCHIO FRAK, che gli procurò il primo problema con la censura: il verso finale «Ad un attimo d’amore che mai più ritornerà» gli viene fatto cambiare in «Ad un abito da sposa primo ed ultimo suo amor» in quanto all’epoca espressioni, che alludessero a contatti fisici, erano considerate immorali.

Il testo della canzone: La lontananza, successo che arrivò fino al primo posto delle classifiche di vendita, fu scritto insieme ad Enrica Bonaccorti, allora ventenne, che il cantautore aveva conosciuto l’anno precedente durante l’allestimento dello spettacolo teatrale Mi è caduta una ragazza nel piatto. Le parole sono, infatti “appunti e confidenze” tratte dal Diario adolescenziale, della fanciulla.

Modugno, infine, fu molto amico di Eugenio Montale, con cui però NON ebbe collaborazioni professionali.

Di Domenico Modugno, potrei parlare per ore, ricordando anche il periodo teatrale di cui ho visto le repliche televisive. In prima persona (RAI TV – primo e unico canale) ho visto, anni dopo, “Rinaldo in campo” di Garinei e Giovannini, con Delia Scala. Divertentissimo “musical” per l’interpretazione di tutti e due gli artisti; ricordiamo che fu definito: “Il più grosso successo teatrale di tutti i tempi avvenuto in Italia”, registrando record d’incassi mai raggiunti in questo campo.

Lo spettacolo, il cui esordio avvienne al teatro di Alfieri di Torino, il 12 settembre 1961, nacque per celebrare i cent’anni dell’Unità nazionale (per questo motivo venne scelta Torino per il debutto).racconta le vicende del brigante siciliano Rinaldo Dragonera, una sorta di Robin Hood che ruba ai ricchi per aiutare i diseredati, di cui si innamora Angelica (interpretata da Delia Scala) donna siciliana che sostiene la causa di Garibaldi, e che alla fine lo convincerà a unirsi ai garibaldini per liberare la Sicilia dai Borboni; il braccio destro di Rinaldo, Chiericuzzu, è interpretato da Paolo Panelli (che, pur essendo un comico, dà una grandissima prova di attore anche drammatico nel momento della morte del suo personaggio).

Ebbene, avete capito. SONO INNAMORATA di Domenico Modugno, ARTISTA COMPLETO, in tutte le sue sfaccettature, e sono certa che piaccia ancora molto, anche ai giovani che rievocano, in nuove versioni, i suoi maggiori successi. Si dice, in campo artistico, che Domenico Modugno, sia INIMITABILE. Sono perfettamente d’accordo!

Vi saluto con un VOLARE OH!OH! (Che mille volte ho sentito, salendo o scendendo dagli aerei di tutti i paesi del mondo, che atterravano a Fiumicino) perché capiate che “saper volare”, nel senso di Modugno, non è semplice… per questo MERAVIGLIOSO!

 

 

 

 

Category: Costume e società, Cultura

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Comments (3)

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  1. Giuseppina ha detto:

    OTTIMO!

  2. Poltrona ha detto:

    Grande personaggio, complimenti

  3. Angelino ha detto:

    Uno di noi, Brava Elena

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