CGIL CISL E UIL SUI LSU

| 14 Febbraio 2017 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Simone Longo, Luigi Albetta e Alberto Valentini, rispettivamente per Cgil, Cisl e Uil, firmano il seguente comunicato congiunto______

Si è conclusa in tarda serata ieri, 13 febbraio, nella sala riunioni della sede della Regione Puglia in viale Aldo Moro a Lecce, l’Assemblea unitaria di CGIL, CISL e UIL dei Lavoratori Socialmente Utili impegnati negli Enti della provincia di Lecce per discutere dei problemi legati ai pagamenti della prestazione e al Piano di stabilizzazione 2017-2018.

All’incontro ha partecipato l’assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo. Per la CGIL erano presenti la Segretaria generale Valentina Fragassi, il Segretario confederale Simone Longo, la Segretaria del NIDIL Daniela Campobasso e Giovanni Nicastri, del Dipartimento Welfare della CGIL Puglia. Per CISL il Segretario confederale Antonio Castrignanò e il Coordinatore Funzione Pubblica Luigi Albetta. Per la Uil il Segretario regionale Nicola Russo e Alberto Valentini, Responsabile provinciale della UIL TEMP.

In platea oltre a circa duecento Lavoratori Socialmente Utili, erano presenti il presidente dell’Amministrazione provinciale e molti sindaci e amministratori dei Comuni del territorio salentino, enti utilizzatori di questo personale.

Le Organizzazioni sindacali, nei loro interventi, hanno evidenziato all’assessore regionale le difficoltà quotidiane dei Lavoratori Socialmente Utili legate alla mancata corresponsione della prestazione economica da parte dell’INPS, per i problemi legati all’iter burocratico. Osservazioni riprese, poi, dai numerosi interventi, dei lavoratori presenti. Infatti, per molti di loro, si tratta dell’unica entrata che consente di fare fronte alle esigenze personali e delle rispettive famiglie.

Si è, inoltre, evidenziata la necessità di garantire, da parte di Regione Puglia, una maggiore vigilanza sugli enti Utilizzatori, in particolare per quanto riguarda la regolamentazione – nei periodi di vacatio della convenzione, che purtroppo si verificano con una certa ricorrenza alla fine di ogni anno – che detti norme omogenee rispetto all’utilizzo degli stessi. Infatti non può essere lasciata alla sensibilità degli amministratori l’organizzazione dei servizi erogati da questi operatori che, in alcuni casi, vengono lasciati a casa nelle more della sottoscrizione della convenzione (pensando di far recuperare loro successivamente le mancate prestazione indipendenti dalla volontà dei lavoratori), in altri si fanno recuperare ore in eccedenza accumulate precedentemente e, in altri ancora, si ricorre all’utilizzo dei buoni lavoro (cosiddetti voucher). Non è più tollerabile che la Regione, a fine di ogni gennaio, indichi ai Comuni che possono utilizzare gli LSU; non è più tollerabile che qualche amministratore faccia, come si dice, “orecchio da mercante” nutrendo dubbi sulla possibilità di far continuare nei servizi gli LSU impegnati, nonostante la convenzione sottoscritta da Ministero e Regione. Occorre CHIAREZZA e REGOLE CERTE.

Per quanto riguarda il Piano di stabilizzazione dei Lavoratori Socialmente Utili della Puglia le Organizzazioni sindacali hanno sollecitato un incontro all’assessore regionale che possa sin da subito affrontare il tema del riassorbimento dei circa mille lavoratori socialmente utili, di cui oltre 400 impiegati nella provincia di Lecce. Il termine del 31 dicembre 2018, entro cui procedere a tale adempimento, non è lontano come potrebbe sembrare, per cui i Sindacati hanno chiesto a gran voce un incontro immediato monotematico con Assessore Regionale ed Enti. Molti dei lavoratori impiegati nel progetto LSU svolgono funzioni fondamentali per gli enti assegnatari. Spesso ci si trova a lavorare fianco a fianco con altri lavoratori, dipendenti di Comuni e Provincia che svolgono le stesse funzioni ma che, a differenza degli LSU, hanno un regolare contratto di lavoro e una normale posizione contributiva. Gli enti devono fare il possibile, nei loro spazi di dotazione organica, per inglobare stabilmente questi lavoratori. Certamente in questo contesto possono e devono essere coinvolti anche quei Comuni che non hanno LSU al loro servizio, perché in questo modo si riesce più agevolmente a svuotare la platea dei 400 lavoratori. Platea che può essere ridotta, secondo l’attuale piano anche attraverso l’utilizzo di questi lavoratori nelle aziende che svolgeranno appalti per conto degli enti utilizzatori, compresi i servizi espletati dagli ambiti sociali, l’autoimpiego sostenuto dal riconoscimento di risorse e l’incentivo all’esodo dei lavoratori prossimi alla pensione.

Si è ottenuto un impegno concreto dell’Assessore Regionale al Lavoro Sebastiano Leo di sollecitare la Corte dei Conti per arrivare a una rapida definizione dell’iter burocratico che porti al pagamento delle mensilità di gennaio e febbraio, nonché alla convocazione in Prefettura a Lecce entro 15 giorni di un incontro tra Regione, Enti Utilizzatori (Provincia e Comuni) e Organizzazioni sindacali per dare avvio alla definizione al programma di stabilizzazione ente per ente. L’impegno dell’Assessore è stato anche quello di rivedere gli attuali incentivi agli Enti e all’esodo per gli LSU pensionandi, oltre ad affrontare il problema delle deroghe che possa mettere gli Enti utilizzatori nelle migliori condizioni per assorbire il bacino di questi lavoratori che da oltre vent’anni versano in queste condizioni di precarietà.

 

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