DIARIO DEL GIORNO / DOMENICA 3 SETTEMBRE 2023

| 3 Settembre 2023 | 1 Comment

Buongiorno!

Oggi è domenica 3 settembre 2023.

San Gregorio I detto Magno, papa e dottore della Chiesa.

A Taranto la nostra amica Nadia Strusi compie 66 anni: tanti auguri, buon compleanno!

Con l’inizio della guerra del settembre 1939, partì l’invasione della Polonia da parte della Germania nazional-socialista e dell’Unione Sovietica comunista, che si spartirono il suo territorio.
Entrambe le potenze furono ostili alla cultura polacca e al popolo polacco, e cercarono pertanto la loro distruzione. Prima dell’operazione Barbarossa, la Germania e l’Unione Sovietica coordinarono le proprie politiche nei confronti della Polonia, in quattro conferenze tra la Gestapo e l’NKVD, in cui le potenze occupanti discussero progetti contro la Resistenza polacca  e per la futura distruzione della Polonia.

Più di sei milioni di cittadini polacchi — circa il 21,4% della popolazione della Polonia — morì tra il 1939 e il 1945. Più del 90% delle morti avvenne per motivi non militari, dato che la gran parte dei civili venne bersagliata con azioni deliberate di tedeschi e sovietici. Quale delle due occupazioni abbia causato più sofferenze è oggetto di controversie.

Durante la Seconda Guerra Mondiale avviene, proprio come oggi, nel 1943, il generale Giuseppe Castellano, plenipotenziario del governo guidato dal maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, firma a Cassibile l’armistizio corto; verrà reso noto l’8 settembre con il famoso proclama alla radio.

Nel 1982, a Palermo, il generare Carlo Alberto Dalla Chiesa muore in seguito ad un agguato mafioso assieme alla moglie e a un agente di scorta. Nel maggio 1982 era stato nominato prefetto di Palermo per combattervi la mafia. Per i tre omicidi sono stati condannati all’ergastolo come mandanti i vertici di Cosa Nostra, ossia i boss Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci.

Proverbio salentino: L’ADDRINA FACE L’EU  E ALL’ADDRU NI USCA LU CULU
La gallina fa l’uovo e al gallo brucia il culo.
E’ un proverbio che viene utilizzato quando qualcuno si lamenta rumorosamente, e racconta in giro di essersi sacrificato per ottenere un certo risultato, mentre invece magari è risaputo che il merito è di altri.
In questi casi il millantatore viene sbugiardato e spesso il suo atteggiamento viene sottolineato con il proverbio appena citato.
Oppure viene utilizzato per esortare qualcuno a non lamentarsi di fatiche che non ha compiuto.

Category: Costume e società

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Comments (1)

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  1. Viviana Gómez ha detto:

    Molto interessante

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