PICCOLE TARGHE E VECCHIE ABITUDINI
di Fabio Coppola _____________
Si può leggerla nella piazza di Vignacastrisi, frazione di Ortelle, un piccolo borgo del Salento. Realizzata in marmo bianco. “VIETATO APPOGGIARE AL MURO LE BICICLETTE”.
Potrebbe sembrare una gelosia eccessiva del proprietario della casa su cui è affissa, in realtà non lo è affatto; il muro del Palazzo “Cacciatore” a Veglie in un punto è stato consumato per l’intero spessore dai manubri delle tantissime biciclette parcheggiate in piazza Umberto I, tanto da dover rimpiazzare i conci di calcarenite.
La piccola targa “racconta” vecchie abitudini comuni nel meridione d’Italia; la piazza del paese frequentata esclusivamente da uomini per motivi di lavoro, politica o tempo libero, che circolavano a piedi o in bicicletta.
Comportamenti pressoché scomparsi. Tutti i centri urbani del Salento sono a misura d’uomo, ciò nonostante la quasi totalità della gente si muove in auto. Sicuramente per comodità. Ma forse anche per una certa idea che la bicicletta sia un mezzo di trasporto da riservare ai meno abbienti.
L’utilizzo della bicicletta potrebbe anche essere un indicatore di ristrettezze economiche, ma soprattutto muoversi in bicicletta è segno di salute e giovinezza, che è la ricchezza migliore.
La targa col divieto in questione che nella nostra provincia potrebbe sembrare roba d’altri tempi, viene tuttora affissa sui muri di alcune città, e per evitare l’inconveniente si installano le rastrelliere portabici nei luoghi più frequentati.
Category: Costume e società, Cultura