DINO TROPEA FRA ‘PUBBLICO’ E ‘PRIVATO’

| 11 Maggio 2025 | 0 Comments

di Cristina Pipoli ________

“La comunicazione è assolutamente importante, così come il supporto di chi vede in questi progetti, assolutamente senza scopo di lucro, la possibilità di far crescere gli appassionati. Sono un chiaro esempio di come la tecnologia possa essere impiegata al servizio della comunicazione per veicolare messaggi positivi, per aiutarci a trovare dei momenti di disconnessione da essa, farci riflettere e sviluppare il pensiero critico. Attività che la saturazione dell’informazione sta danneggiando”.

Conversando con Dino Tropea, avevamo parlato dei suoi progetti social di comunicazione letteraria e sociale, e da là riprendiamo. Anche se poi siamo passati dal ‘pubblico’ al ‘privato’ e siamo tornati dal ‘personale’ al ‘politico’.

D.) Il Suo è un impegno volontario come curatore e promotore. Quanto pensa sia importante condividerli?                                                          

R.) “Partecipare ad eventi di questo tipo aiuta a vivere in maniera più rallentata e riflessiva, scambiare opinioni, socializzare guardandosi negli occhi e, perché no, chiudere con un momento di sobria convivialità. Da una nuova conoscenza o scambio di idee nasce un’altra iniziativa. Infine, con il mio impegno assolutamente gratuito, spero di veicolare un messaggio positivo e far riflettere chi fa le stesse cose che faccio io ma per ottenere guadagni mimetizzati con la diffusione culturale ed il sostegno di autori emergenti. Grazie al supporto di redazioni “amiche” e sensibili, ogni evento di Cadenze Letterarie trova ampia eco di diffusione mediatica”.

D.) Ci aveva accennato al Suo amore la terra natia e al Suo rapporto particolare con i cibi siciliani…                             

R.) La Sicilia è un crocevia di culture, un’isola dove ogni pietra racconta una storia e ogni sapore evoca un ricordo. La sua cucina è un’armonia di tradizioni greche, arabe, normanne e spagnole, che si fondono in piatti unici e inconfondibili. Penso ai profumi intensi degli agrumi, al gusto deciso dei pistacchi di Bronte, alla dolcezza della ricotta fresca utilizzata in cannoli e cassate. Il pesce fresco, cucinato con semplicità, esalta i sapori del mare che circonda l’isola. La caponata, con le sue melanzane, olive e capperi, è un esempio perfetto di come ingredienti semplici possano creare un piatto ricco e complesso.

D.) Sappiamo che Lei vive in prima persona un rapporto di coppia stabile e felice. Cosa serve in una coppia per raggiungere questo livello di benessere?                                                    

R.) “Un rapporto di coppia stabile e felice si basa sulla comunicazione sincera, sul rispetto reciproco e sulla condivisione di valori e obiettivi comuni. È importante saper ascoltare l’altro, comprendere i suoi bisogni e sostenersi a vicenda nei momenti difficili. La fiducia è fondamentale: sapere di poter contare sull’altro, di poter essere se stessi senza paura di giudizi. La complicità, il saper ridere insieme, affrontare le sfide come una squadra, rende il legame più forte. Inoltre, è essenziale mantenere viva la passione, dedicare tempo alla coppia, coltivare interessi comuni e rispettare gli spazi personali. L’amore è un viaggio che richiede impegno, ma che regala gioie immense”.

D: Stiamo vivendo un periodo storico devastato dalle guerre. Che messaggio vuoi mandare al riguardo?                                                                                                    

R.) “Come ho scritto in ‘Lasciato Indietro:

La guerra è un fenomeno complesso che ha attraversato la storia umana e spesso ha portato con sé conseguenze dolorose. I conflitti lasciano dietro di sé sofferenza per molte persone, mentre solo pochi alla fine traggono vantaggio da essi. È importante riconoscere che dietro ogni conflitto si nasconde spesso l’interesse economico, che può influenzare le decisioni politiche e militari.

Il mio messaggio vuole essere un invito alla pace, al dialogo, alla comprensione reciproca. Solo attraverso l’empatia e la solidarietà possiamo costruire un futuro migliore per tutti.

Aggiungo qualcosa di personale, che porto inciso addosso come una seconda pelle.

Mia nonna Moira era una sopravvissuta alle due guerre mondiali. Mia madre Marianna, figlia dell’ultimo Dopoguerra.

I loro racconti di orrore e terrore risuonano forti nelle mie orecchie, anche adesso. Parlavano con gli occhi, più che con le parole. Occhi che avevano visto la fame vera, la paura vera, i rastrellamenti, i bombardamenti, la mancanza di tutto. Il loro silenzio parlava più forte di mille notiziari. È anche per loro che oggi provo a lanciare un messaggio diverso, un messaggio di pace. Perché la pace non è una parola da sventolare nelle commemorazioni, è un impegno quotidiano. È scegliere il dialogo quando sarebbe più facile urlare. È guardare il mondo anche con gli occhi di chi ha meno. È difendere il diritto alla speranza. Le guerre sono una ferita aperta nel cuore dell’umanità. Portano distruzione, sofferenza e lasciano dietro di sé cicatrici profonde. È fondamentale ricordare che dietro ogni conflitto ci sono persone, famiglie, vite spezzate”.

Dino ha una doppia valenza pedagogica, la scrittura in tempi di guerra assume un ruolo cruciale, è un mezzo di comunicazione vitale ed essenziale. In un contesto così cupo, esprimere le emozioni come fa lui, non è semplice. Attraverso le sue parole, viene mantenuta viva la memoria del passato, si valorizzano le radici. È importante durante i periodi di devastazione e di disperazione, mantenere alta la speranza e il coraggio. La società ha effetti devastanti quando respira quest’aria malsana, sono importanti questi punti di vista perché la sua è una testimonianza umana, le persone le conosciamo bene quando ci arrivano i loro sentimenti o le loro esperienze.

D.) Come si sente a essere un vulcano della comunicazione?                                        

R.) Essere definito un ‘vulcano della comunicazione’ è un complimento che accolgo con gratitudine. La comunicazione è per me una passione, un modo per connettermi con gli altri, per condividere idee, emozioni, storie. Utilizzo i mezzi moderni, come la radio e i social media, per raggiungere un pubblico più ampio, ma non dimentico l’importanza del contatto umano, delle conversazioni faccia a faccia, degli sguardi e dei sorrisi. Credo che una comunicazione autentica e sincera possa abbattere barriere, costruire ponti e creare comunità. Mi impegno ogni giorno per essere un messaggero di positività, speranza e cambiamento.

D.) Avere successo, ma restare umili. Lei è l’esempio concreto di come questo difficile rapporto sia invece possibile. …                                                                                                                      

R.) L’umiltà è una virtù che ho imparato fin da giovane, grazie alla mia famiglia e alle esperienze di vita. Credo che il successo non debba mai farci dimenticare da dove veniamo, chi ci abbia aiutato lungo il percorso e quali siano i nostri valori fondamentali.

Nel mio lavoro, sia come autore che, come militare, ho sempre cercato di mantenere un profilo basso, concentrandomi sull’impegno, sulla dedizione e sul servizio agli altri. Rimanere umili significa riconoscere i propri limiti, essere aperti all’apprendimento continuo e valorizzare il contributo degli altri. È un atteggiamento che arricchisce e che permette di crescere sia personalmente che professionalmente.

D.) Cosa si augura per il futuro?                                                                                     

R.) Mi auguro di continuare a crescere come persona, di portare avanti i miei progetti con passione e dedizione, e di poter contribuire, anche in piccola parte, a rendere il mondo un posto migliore. Spero di avere la forza e l’energia per affrontare le sfide che verranno, di mantenere viva la mia curiosità e il desiderio di imparare, e di circondarmi di persone che condividano i miei valori e la mia visione. Desidero continuare a scrivere, a condurre il mio programma e a promuovere la cultura, mettendo a disposizione degli altri la mia esperienza.

Invito tutti a seguirmi sui social, a visitare il mio sito “Onde e Parole”

www.dinotropea.it

e a contattarmi per condividere idee e progetti.

Prima di lasciarvi con un abbraccio, vi invito a dare un’occhiata a “Il Regno Sommerso di Coralyn” ora anche pubblicato da VJ Edizioni Miliano. Una favola scritta e dedicata a tutti i bambini speciali che include la bellissima Prefazione della Dottoressa Pediatra e Neonatologa Imma Savarese, la nostra Alice, uno degli angeli delle Terapie Intensive Neonatali.

Grazie mille per lattenzione, mille volte grazie a tutti.

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Eventi

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