POLVERE DI STELLE / JENNIFER JONES INCREDIBILE ROMANTICA

| 27 Luglio 2025 | 1 Comment

di Elena Vada __________

Da romantica, sdolcinata, sentimentale qual sono, riguardo spesso i suoi film più famosi, che amo moltissimo:

‘Bernadette’ (1943),  Il ritratto di Jennie (1948) ‘Madame Bovary’ (1949) ‘L amore è una cosa meravigliosa’ (1955) ‘Buongiorno, Miss Dove!’ (1955). 

Tutti, ovviamente, strappalacrime!

Oggi vi parlo della dolce, bella, fragile : JENNIFER JONES

Jennifer Jones (Phyllis Flora Isley) nacque il 2 marzo 1919 a Tulsa, Oklahoma (USA).

Figlia d’arte, di genitori entrambi attori girovaghi.

Fu una delle poche Star che riuscì a non subire i condizionamenti di Hollywood.

Era una bellezza naturale, non contraffatta, con particolare fascino e carisma.

Alla fine degli anni Trenta, andò a New York per frequentare l’Accademia d’Arte Drammatica. Conobbe e sposò il futuro attore, Robert Hudson Walker.

Phyllis cominciò a lavorare come modella. 

A Hollywood esordì sul grande schermo al fianco di John Wayne in “Il confine della paura” di George Sherman. Filmetto.

Phyllis, durante un provino, venne notata dal produttore David O. Selznick che iniziò a corteggiarla (gli piaceva fa morire) e le fece ottenere un contratto con la 20th Century Fox, facendole cambiare nome in Jennifer Jones. 

Nel 1943 Henry King le propose il ruolo della protagonista in “Bernadette” (film biografico sulla vita di Santa Bernadette Soubirous),

primo Oscar della sua carriera, a soli 25 anni, (ritirò la Statuetta il giorno del suo compleanno) battendo le più note e quotate colleghe: Joan Fontaine, Ingrid Bergman e Greer Garson.

In quello stesso anno si separò dal marito a causa dell’amore per Selznick e ottenne il divorzio nell’aprile 1945.

Sposò Selznick nel 1949.

Il matrimonio con David O. Selznick, artefice del suo grande ed immediato successo, non fu del tutto positivo.

Negli anni passati con il più famoso ed odiato produttore di Hollywood, fu candidata all’Oscar per ben quattro volte, ma non riuscì più a vincerlo.

Infatti la Jones, detiene il record, assieme a Thelma Ritter, Marlon Brando, Elizabeth Taylor e Al Pacino, per aver conseguito quattro Nomination consecutive.

Selznick le fece rifiutare, per gelosia, ruoli importanti.  Nel 1953, su suo suggerimento, girò un film in Italia, con Montgomery Clift, regia di Vittorio De Sica, dal titolo “Stazione Termini” che riscosse poco successo.

(curiosità: Jennifer si era portata un tailleur di Dior, ma De Sica gliene fece fare uno italiano, dal famoso sarto romano Alessandri).

La carriera della Jones pareva fosse finita, ma Selznick la risollevò facendole interpretare due ruoli che ebbero un successo, anzi trionfo, di pubblico: “L’amore è una cosa meravigliosa” e “Buongiorno, Miss Dove!”

Gli anni Cinquanta si conclusero in maniera non soddisfacente, con “Addio alle armi” un filmone senza grinta. Un polpettone.

Nel 1962 la Jones recitò in “Tenera è la notte”, che fu un vero e proprio fiasco. 

Nel 1965 muore David O. Selznick, suo marito e produttore.

La carriera si ferma. Perché recitare?

Non aveva più il sostegno, per lei ‘vitale’, del suo protettore/mecenate e questo le procurò un terribile e violento esaurimento nervoso.

Tentò il suicidio.

Ma poi conobbe l’industriale e filantropo, Norton Simon e convolò a nozze per la terza volta. 

Nel 1974 partecipò a “L’  inferno di cristallo”,  suo ultimo film.

Da qui in poi non apparirà mai più sullo schermo.

In realtà, nel 1984 acquistò i diritti del romanzo di Larry McMurtry, “Voglia di tenerezza”, per proporsi come attrice protagonista del film, ma il regista, James Brooks, ritenendola troppo anziana, affidò la parte a Shirley MacLaine, che per questo ruolo vincerà l’Oscar. 

Jennifer era una donna fragile ed insicura.

Tentò più volte il suicidio: con barbiturici nel 1959, ed un altro nel 1978, legato al suicidio di massa a Jonestown, Guyana.

Dopo essere stata ricoverata in ospedale ed essere entrata, temporaneamente, in coma, dopo essere stata trovata ai piedi di una scogliera alta 120 metri a Malibu, iniziò a soffrire seriamente di problemi di salute mentale.

L’ abbiamo vista interpretare i suoi personaggi, sempre con grande passione, rigore e professionalità, dimostrando di avere doti di Grande Attrice.

Jennifer, ha attraversato la ‘Golden Age’ di Hollywood, recitando in ruoli ben diversi tra loro. Dall’ ingenua pastorella Bernadette, alla sensuale meticcia, Perla Suarez di ‘Duello al sole’ (K.Vidor 1946) con Gregory Peck (donna/Santa/meretrice) a l’elegante, composta interpretazione, di Madame Bovary, (Vincent Minnelli 1949). Dalla passionale-erotica Han Suyin di “L’ amore è una cosa meravigliosa” (H. King 1955) all’ integerrima, attempata professoressa in “Buongiorno Miss Dove!” (H. Koster 1955).

Jennifer Jones, morì, per cause naturali, nella sua casa di Malibu, California (USA) il 17 dicembre 2009. Aveva 90 anni. 

Ha detto: – “Se potessi scegliere una sola cosa che mi accompagni per tutta la durata della vita, sceglierei il senso dell’umorismo”.

In suo onore venne nominato il pianeta minore 6249 ‘Jennifer’. Lei era davvero tanto bella (senza ritocchi o trucchi) e BRAVA!

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36 – continua )

Category: Costume e società

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Comments (1)

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  1. Paolo ha detto:

    Si, poco ricordata, ma brava!

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