Lettera per il direttore. Fognature, depuratori, allacci e salassi.

| 29 Agosto 2014 | 0 Comments

Caro direttore,

con questa mia, tratto di un posto, ma è riferito a tutto il territorio pugliese: imposizione dei siti di raccolta e smaltimento delle acque nere, con l’aggravante dello scarico a mare, ed imposizione di salassi per servizi non resi.

Più volte, inascoltato, ho parlato del depuratore-consortile di Manduria-Sava, viciniori alla frazione turistica di Avetrana, con il progetto dello scarico a mare delle acque reflue. L’ho fatto come portavoce dell’associazione “Pro Specchiarica” (zona di recapito della condotta sottomarina di scarico) e come presidente nazionale della “Associazione Contro Tutte le Mafie”. Il progetto sul depuratore e sullo scarico a mare fu avviato da Antonio Calò e proseguito da Francesco Saverio Massaro, Paolo Tommasino, Roberto Massafra. I governatori e le giunte regionali hanno autorizzato i depuratori e gli scarichi a mare, (quindi non solo quello consortile di Manduria-Sava posto a confine al territorio di Avetrana e sulla costa). I vari governatori sono stati Raffaele Fitto del centro destra e Nicola Vendola del centro sinistra. Entrambi gli schieramenti hanno preso per il culo (intercalare efficace) le cittadinanze locali, preferendo fare gli interessi dell’Acquedotto pugliese, loro ente foriero di interessi anche elettorali. Le popolazioni in rivolta, in particolare quelle di Avetrana, sono sobillate e fomentate da quei militanti politici che ad Avetrana hanno raccolto, prima e dopo l’adozione del progetto, i voti per Antonio Calò alle elezioni provinciali e per tutti i manduriani che volevano i voti di Avetrana. Il sindaco Luigi Conte, prima, e il sindaco Mario De Marco, dopo, nulla hanno fatto per fermare un obbrobrio al suo nascere. Conte ha pensato bene, invece, con i soldi pubblici, di avviare una causa contro Fitto per la riforma sanitaria. In più, quelli del centro destra e del centro sinistra, continuavano e continuano ed essere portatori di voti per Raffaele Fitto e per Nicola Vendola, o chi per loro futuri sostituti, e per gli schieramenti che li sostengono. Addirittura Pietro Brigante sostenitore dell’amministrazione Calò nulla ha fatto per rimediare allo scempio. Brigante, nativo di Avetrana e candidato sindaco proprio di Avetrana.

Ma oggi voglio parlare d’altro, sempre in riferimento all’acquedotto pugliese e al problema depurazione delle acque. In generale, però. Giusto per dire: come ci prendono per il culo (intercalare efficace).

Di questo come di tante altre manchevolezze degli ambientalisti petulanti e permalosi si parla nel saggio “Ambientopoli. Ambiente svenduto”. E’ da venti anni che studio il sistema Italia, a carattere locale come a livello nazionale. Da queste indagini ne sono scaturiti decine di saggi, raccolti in una collana editoriale “L’Italia del Trucco, l’Italia che siamo”, letti in tutto il mondo, ma che mi sono valsi l’ostruzionismo dei media nazionali. Pennivendoli venduti all’economia ed alla politica. Book ed E-Book che si possono trovare su Amazon.it.

L’acquedotto Pugliese ha fretta per l’inizio dei lavori del depuratore di Manduria e Sava e della relativa condotta sottomarina. L’ente idrico ricorda che i finanziamenti accordati dalla Regione Puglia per la realizzazione dell’opera già appaltata, sono fruibili entro il 31 dicembre del 2015. Quindi solo di speculazione si tratta: economica per l’AQP?; politica per gli amministratori regionali in previsione delle elezioni regionali??

Si parla sempre di Depurazione e scarico in mare. Perché non si parla mai di Fitodepurazione? Perché non fornire agli operatori del settore significativi spunti di riflessione attorno ai vantaggi e alle opportunità reali della fitodepurazione? La fitodepurazione non è solo una tecnica naturale di rimozione degli inquinanti utilizzabile per i reflui di provenienza civile, industriale ed agricola: è, allo stesso tempo, strumento efficace di miglioramento e salvaguardia ambientale. Rappresenta, altresì, una risposta concreta ed economicamente interessante nella gestione delle acque di scarico di derivazione civile ed industriale. Invece no. Nulla si guadagnerebbe!

Ma andiamo avanti. Il Sindaco di Avetrana Mario De Marco con Ordinanza n. 7 del 15 aprile 2014 Prot. n. 2543, impone l’allaccio obbligatorio alla rete fognaria entro luglio 2014. Tutto il paese è nel panico per quanto riguarda le opere di allaccio, tenuto conto che la maggior parte sono vecchie case ed i collegamenti partono dalla parte posteriore delle abitazioni. Migliaia di euro di spesa. Il Sindaco è a posto. I cittadini, no!

Ma la beffa è che, per chi più onesto degli altri è stato pronto a contrarre il servizio, rispetto ad altri più riottosi o addirittura omittenti, dal 1° maggio 2014 gli sono addebitati in bolletta la quota fissa e variabile di fognatura e depurazione, per sé ed anche per i terremotati. Una mazzata. Peccato, però, che l’allaccio non c’è e non si sa quando ci sarà.

Quindi i depuratori si costruiscono con i finanziamenti regionali e il servizio si paga anche se non c’è? Mi chiedo dove si impara a fare impresa in questo modo. Vorrei sapere chi sono i docenti.

Svista, speculazione, o cosa? Ma intanto il sindaco Mario De Marco è a posto con la sua coscienza e la sua responsabilità amministrativa. Così come per il depuratore di Manduria, vale anche per il depuratore di Avetrana.

Caro direttore, imposizione dei siti di raccolta e smaltimento delle acque nere, con l’aggravante dello scarico a mare ed imposizione di salassi per servizi non resi. Spero che questo succeda solo ad Avetrana, perché se succede in tutta la Puglia (e a me risulta di sì), be’ stiamo proprio freschi e salassati!

Dr Antonio Giangrande

Presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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