XYLELLA / IL REPORTAGE / LIBERTA’ E DEMOCRAZIA SOTTO ASSEDIO / “Da qui non si passa”

| 7 Luglio 2015 | 0 Comments

di Eleonora Ciminiello______

Sulla strada per Oria le emozioni si susseguono: stanno tagliando gli ulivi, quanti ne avranno tagliati, li ha già fermati qualcuno? La risposta è lì, all’incrocio per Carosino, dove una pattuglia della Guardia Forestale dello Stato ha impegnato un mezzo per bloccare il passaggio. Chiediamo agli uomini in divisa, i quali rispondono con un laconico: No, non si passa.

Andiamo oltre e scorgiamo quella che può essere una scorciatoia, o perlomeno una via per arginare le forze dell’ordine. Raggiungiamo con il GPS un campo aperto, parcheggiamo e proseguiamo verso un nuovo cimitero. In lontananza alcune voci: uomini dei Carabinieri, della Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali, della Polizia, della Guardia di Finanza, ci intimano a fermarci, obbligandoci a non proseguire verso la mattanza.

Lo scenario è apocalittico. Facciamo presente all’esercito, costituito da quell’incomprensibile moltitudine di uomini delle forze dell’ordine che sono lì per far sì che lo sterminio sia compiuto in maniera completamente indisturbata, che siamo solo cittadini liberi, cittadini che vogliono capire, cittadini disarmati.

Chi è arrivato prima di noi urla: “Non hanno fatto passare nemmeno il Sindaco! E’ dovuto tornare con i Vigili Urbani per oltrepassare la cinta di forze dell’Ordine!”. Nessuno ha il permesso, nessuno può passare nemmeno armato solo di cellulare, videocamera o macchinetta fotografica.

L’unico barlume di verità arriva da uno dei proprietari, Angelo Ammaturo, che stamane alle 6.00 ha ricevuto la notifica di eradicazione e distruzione di diciotto ulivi, alcuni secolari, altri piantati quando lui era ancora un diciottenne. Gli uomini dell’Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestalidella Guardia Forestale dello Stato erano già sui campi a lavorare sin dalle 4.00, protetti da una cordata di uomini contro eventuali incursioni da parte dei cittadini intenzionati a fermare questo sopruso.

Perché di sopruso si parla.

Dice il signor Angelo Ammaturo: “Loro dicono che erano affetti…. Un danno al cuore!”

Negli occhi di Angelo c’è tutta la storia del Salento, una storia amara, una storia di delusione, una storia in cui ancora purtroppo, non siamo riusciti ad individuare tutti gli attori e le innumerevoli comparse, ma non è difficile carpire alcune evidenze incontrovertibili.

Ciò che è successo è un vero e proprio attentato alla democrazia, alla libertà di ogni singolo cittadino ed alla stessa informazione: nessun giornalista, se non dopo che gli operatori avevano concluso il loro lavoro, si è potuto avvicinare al campo recintato, anche solo per sostare al di qua della rete. Agli uomini in divisa è stato ordinato di bloccare chiunque e di delimitare l’accesso serrando i ranghi. Ed io mi chiedo: questo spiegamento di forze cosa voleva dimostrare? Cosa intendevano fare se non attivare uno stato di terrore? O forse il loro unico intento era imporsi con un ennesimo atto di forza?

Sulla base delle indicazioni del Commissario della Protezione Civile Giovanni Silletti, il dirigente del Settore Agricoltura Giuseppe D’Onghia, ha ratificato un’istruttoria del Dirigente a.i. dell’Ufficio Osservatorio Fitosanitario, Silvio Schito, dando il via all’eradicazione di stamane. Giuseppe D’Onghia, peraltro, non poteva rifiutare di sottoscrivere tale atto pena essere accusato del reato di omissione d’atti d’ufficio. E chi sarà mai il colpevole di tale decisione? Emiliano? Secondo le volontà di Nichi Vendola la Regione Puglia, è commissariata per l’attuazione degli articoli 10 ed 11 del decreto ministeriale n. 239 del 26 Settembre 2014, pertanto il Commissario della Protezione Civile Giovanni Silletti non è tenuto ad informare la Regione Puglia delle sue decisioni, dipendendo direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Protezione Civile.

Inoltre, oltre ad aver perpetrato un atto intimidatorio inaccettabile all’interno di un Paese che si proclama libero e democratico, con l’uso smodato di uomini dei carabinieri, della Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali, con l’uso di uomini della Guardia di Finanza e del corpo di Polizia dello Stato, ha dimostrato di non curarsi minimamente dell’enorme quantità di denaro pubblico che ha sottratto alle casse dello Stato. Visto che le interrogazioni parlamentari in Italia si fanno per ragioni molto più futili di questa, non sarebbe il caso di chiedere conto al Commissario della Protezione Civile Giovanni Silletti sul suo operato?

Ma, allo stato attuale delle cose, la domanda ancora più pressante è: cosa ha intenzione di fare ora Emiliano?Eliminerà il commissariamento? Come vorrà intervenire e soprattutto quando interverrà per porre fine a questo eco-omicidio immondo?

Le voci di corridoio fanno sapere che domani ad Oria le forze dell’ordine torneranno. Torneranno le ruspe. Torneranno a tagliare. Domani gli ambientalisti saranno di più e soprattutto saranno pronti ad intervenire. C’è poco tempo Emiliano, c’è poco tempo.

 

 

 

 

Category: Cronaca

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